Magdalena Lupi Alvir: «Sempre vicini al nostro pubblico»

La direttrice del Teatro dei Burattini di Fiume ci racconta in quale modo l'ente sta affrontando la crisi causata dalla pandemia di coronavirus

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Magdalena Lupi Alvir: «Sempre vicini al nostro pubblico»

L’emergenza coronavirus ha colpito in maniera drastica il settore culturale, che ha visto cancellati dall’oggi al domani tutti gli eventi e i programmi e dovrà fare pure i conti con le difficoltà e i tagli finanziari che ciò comporta. Per continuare a essere presenti in una situazione in cui ogni contatto diretto tra le persone è vietato, diversi enti teatrali hanno trasferito la loro attività online, proponendo spettacoli, programmi educativi e creativi, letture di fiabe e poesie al fine di mantenere un rapporto con il proprio pubblico. Tra i primi a fare questa transizione è stato il Teatro dei Burattini di Fiume, il quale sta portando avanti una serie di progetti online al fine di rendere più allegra e spensierata questa permanenza forzata tra le mura domestiche. La direttrice del Teatro, Magdalena Lupi Alvir, ci ha raccontato in che modo l’ensemble e i dipendenti dell’ente teatrale si danno da fare per superare la crisi, rimanendo attivi e a disposizione del proprio pubblico.
La pandemia di coronavirus che ha costretto le autorità statali e cittadine a mettere in atto la quarantena ha fermato all’improvviso tutti i programmi del Teatro dei Burattini. Come affrontate questa situazione?
“Credo abbastanza bene. Ci siamo riorganizzati presto, abbiamo ideato e continuiamo attivamente a ideare nuovi modi in cui rendere accessibili i nostri programmi, tra cui quelli online. Il primo di questi programmi, ‘I burattini dal divano’, propone già da due settimane, ogni venerdì sulla nostra pagina web, sul nostro profilo Facebook e su Instagram uno degli spettacoli del nostro repertorio. Con questo programma siamo entrati nel curriculum scolastico, il che è davvero fantastico. Per fortuna, siamo riusciti a concludere il lavoro al nostro nuovo spettacolo ‘Sretna kućica’ (La casetta felice) delle autrici Ivana Đule e Milica Sinkauz, che si basa sui motivi dell’omonimo albo illustrato di Karmen Delač Petković e Dijana Arbanas, per la regia di Morana Dolenc. Questa è la prima première di quest’anno nell’ambito del progetto Fiume Capitale europea della Cultura 2020 e avrà la sua prima rappresentazione non appena ciò sarà possibile.
Lo scorso fine settimana, oltre alla detta première, avremmo dovuto festeggiare il 60.mo anniversario del Teatro con un programma della durata di due giorni e numerosi ospiti. In quell’occasione avremmo celebrato pure la Giornata mondiale dei teatri per l’infanzia e i giovani, nonché la Giornata mondiale della marionetta, la Giornata mondiale dei Teatro… Ma ci saranno sicuramente altre occasioni per fare festa, una volta finita la pandemia. Ora lavoriamo avanti. Naturalmente, ci manca il nostro pubblico, i bambini in platea…”

Magdalena Lupi Alvir

Chi lavora da casa e chi viene al lavoro in sede?
“Il nostro Teatro, com’è il caso con tutti gli altri teatri in Croazia, è per il momento chiuso al pubblico, il che vuol dire che attualmente non ci sono programmi pubblici né spettacoli. Nonostante ciò, il Teatro de Burattini è ancora con il suo pubblico. Abbiamo aperto un nuovo spazio nei media digitali, che ci permette di essere accessibili sulla nostra pagina web, Facebook e Instagram. Nella sede del Teatro – a seconda della necessità del lavoro legato agli uffici e all’edificio, ovvero ai sopralluoghi e ai controlli del palazzo, e rispettando la direttiva di evitare per ragioni di sicurezza che vi si trattengano più persone – vengono i nostri dipendenti attenendosi a determinati orari. Però, la maggior parte dei dipendenti – artisti, attori, il settore organizzativo, quello di marketing e della propaganda, la contabilità e il servizio tecnico – lavora da casa. Siamo riusciti a organizzarci e ad adattarci davvero bene a questo nuovo modo di lavorare. I nostri numeri di telefono fissi sono stati dirottati verso i nostri numeri di cellulare ufficiali e siamo a disposizione per tutti i quesiti via posta elettronica, mentre sulla pagina web, Facebook e Instagram del Teatro vengono pubblicate tutte le novità e i programmi. Sulle reti sociali comunichiamo regolarmente con il nostro pubblico. Oltre al programma ‘I burattini dal divano’, nel corso di questo mese e a maggio prepareremo e inizieremo a rappresentare un nuovo programma di laboratori educativi e di svago, ‘Le magie casalinghe dei burattini’, ideati da artisti, attori e dipendenti del Teatro. Nel caso in cui questa situazione si protraesse, stiamo sviluppando un altro programma, ma per il momento non vorrei svelare di che cosa si tratta. Che rimanga una sorpresa. In ogni caso, desideriamo rimanere vicini al nostro pubblico”.
Come ha reagito il pubblico al programma online?
“In maniera meravigliosa, il che ci ha davvero commosso. Siamo orgogliosi del fatto di essere entrati nei programmi scolastici e di poter contribuire con il nostro lavoro all’attività didattica portata avanti dagli insegnanti in questa situazione. Ci scrivono insegnanti, educatori, genitori, spettatori, il nostro pubblico, ci mandano fotografie dei loro figli che seguono le lezioni con i nostri spettacoli, dei bambini degli asili che seguono il nostro programma… Alcuni commenti sui social sono molto emotivi. Su Facebook, una spettatrice ci ha ringraziati per la possibilità di seguire il nostro programma online, ma ha sottolineato che alla prima occasione verrà a teatro a vedere lo spettacolo dal vivo. I mass media hanno pure seguito con attenzione l’evolversi delle nostre attività e grazie a loro queste informazioni sono giunte a un vasto pubblico. Siamo felici e grati a tutti coloro che seguono il nostro lavoro e che ci sono vicini in un momento in cui tutti abbiamo bisogno di sostegno”.
Nel caso in cui la pandemia rientrasse entro giugno, come si profilerà il programma teatrale?
“In questo momento stiamo lavorando intensamente a riprogrammare e a ridefinire il nostro programma, la nostra attività ordinaria, il repertorio e il programma nell’ambito del progetto Fiume CEC, come pure una gran parte del programma pianificato per quest’anno, che coinvolge un gran numero di artisti stranieri; si tratta quindi di un lavoro molto impegnativo e complesso. Abbiamo a disposizione diversi piani e opzioni, ma tutto dipende dalla durata della pandemia e, di conseguenza, da quanto ancora rimarrà in vigore il divieto di assembramenti. Speriamo che, nel momento in cui verrà soppresso – e noi speriamo che questo avvenga durante l’estate – potremo allestire la maggior parte dei nostri spettacoli all’aperto. Innanzitutto, naturalmente, realizzeremo la première del nostro primo spettacolo nell’ambito di Fiume CEC, ‘La casetta felice’. Inoltre, abbiamo preparato alcune versioni del Festival Tobogan, a seconda della data in cui la manifestazione si terrà. In parallelo, lavoriamo al programma e alla selezione degli spettacoli per la 25.ma edizione della Rassegna dei teatri dei burattini”.
In che modo questa crisi si rifletterà sul lavoro del Teatro dal punto di vista finanziario? Si stanno contemplando tagli o altre misure?
“Non c’è dubbio che questa crisi avrà delle gravi ripercussioni su tutti noi e così pure sul Teatro dal punto di vista finanziario. Ne siamo consapevoli. Questo vale soprattutto per i teatri, la cui attività si basa proprio sugli assembramenti pubblici; soprattutto per il nostro teatro che propone programmi per bambini, che sono una categoria particolarmente sensibile. Per quanto riguarda i tagli finanziari, questi influiranno sicuramente sul nostro lavoro e sul nostro programma; e sono inevitabili. Tuttavia, faremo tutto il possibile affinché questa circostanza non si rifletta più di tanto sul pubblico. Non sarà facile, ma speriamo di poter superare questa crisi e mi auguro che il teatro continuerà ad essere un luogo di incontro con il suo pubblico”.
In questo mare di negatività che ci circonda, pensa che ci sia almeno un lato positivo che il coronavirus ha fatto riaffiorare?
“In generale, credo che stiamo assistendo alla nascita di una nuova solidarietà, della quale tutti noi abbiamo bisogno in questo momento. Lo stesso vale anche per il senso di comunità e per la forza della comunità, che sono valori che promuoviamo anche in numerosi spettacoli. È positivo il fatto che abbiamo un gran numero di nuovi followers sui social, un aumento del numero di visioni dei nostri programmi online, un riscontro eccellente tra il pubblico e nei media, siamo parte del programma scolastico. Il Teatro dei burattini, il teatro in generale, è entrato in maniera prepotente nelle nostre case. Però, nonostante tutto, siamo consapevoli che la bellezza e la forza del teatro sta proprio nel fatto che si tratta dell’unica arte in cui una persona in scena, in un attimo fuggente, presenta uno spettacolo al proprio pubblico. L’incontro tra il teatro e il pubblico è impagabile. E irripetibile. Nessuna nuova tecnologia digitale può e deve sostituirlo. Per questo motivo spero che dopo gli incontri virtuali avremo modo di vederci dal vivo al nostro Teatro. Non ne vediamo l’ora!”

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