«Ma noi torneremo/Ma ćemo se vrnut» tra risate e musica

La commedia musicale di Laura Marchig è stata riproposta alla CI di Fiume. Gli spettatori e gli attori spiegano gli aspetti che rendono speciale la pièce

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«Ma noi torneremo/Ma ćemo se vrnut» tra risate e musica
Gli attori alla fine della serata. Foto: Ivor Hreljanović

La commedia musicale di Laura Marchig “Ma noi torneremo/Ma ćemo se vrnut”, che è stata riproposta alla Comunità degli Italiani di Fiume in occasione delle Giornate della cultura fiumana, ha conquistato il pubblico del capoluogo quarnerino. Abbiamo chiesto ad alcuni spettatori e agli attori le impressioni sullo spettacolo nei dialetti fiumano e ciacavo.

Ana Alebić-Juretić: “Ho già visto lo spettacolo l’anno scorso, quindi è per me la seconda volta. Mi è piaciuto, sia nella prima versione che nella seconda, ma devo dire che Mirko Soldano mi è piaciuto di più nel ruolo di Ferruccio. Penso sia un attore molto bravo. Dal punto di vista linguistico non ho notato molti cambiamenti. C’è sempre questo mix di lingue, che reputo divertente. Sono tutto storie di Torretta che spero vengano messe in scena. Mi ha sorpreso pure Ana Blečić Jelenović, che tempo fa si occupava di politica e non mi aspettavo che avesse una voce così potente”.

Ana Alebić-Juretić.
Foto: Ivor Hreljanović

Viviana Cesarec: “È stato uno spettacolo bellissimo sia musicalmente, che come recitazione, ma anche come argomenti. Mi sono piaciuti i rapporti interpersonali molto divertenti. Spero proprio che venga messo in scena nella sua pienezza”.

Viviana Cesarec.
Foto: Ivor Hreljanović

Ivor Vodopivec: “Di solito non seguo i musical, ma stavolta mi ha fatto un certo effetto. La vicenda mi ha portato indietro nel tempo, all’infanzia e mi ha fatto ricordare i discorsi di mia nonna con le vicine di casa e le zie. Si ‘ciacolava’ e si sparlava. Quindi ho provato un po’ di nostalgia, ma tutto sommato mi è piaciuto. La combinazione di fiumano e ciacavo secondo me è normalissima a Fiume, perché ormai siamo tutti un po’ mescolati e si parla in tutte le lingue”.

Ivor Vodopivec.
Foto: Ivor Hreljanović

Dorian Mataija: “Questa è la prima volta che vedo lo spettacolo, ma ero già a conoscenza del tema, anche perché, prima che subentrasse Mirko Soldano a Mensur Puhovac, avevo una mezza idea di impersonare io il personaggio di Ferruccio. Reputo che sia uno spettacolo simpatico, anche per la parte musicale”.

Dorian Mataija.
Foto: Ivor Hreljanović

Volga Rena: “Tutti gli attori sono stati eccellenti e hanno recitato con tanto spirito e tanto cuore. Ammiro il loro entusiasmo e l’energia. Bravi!”

Volga Rena.
Foto: Ivor Hreljanović

Nevia Rigutto: “Sono contenta che il pubblico ci abbia salutati con tante risate e che gli spettatori abbiano potuto guardarci senza mascherine e in un clima più caldo e più rilassato. Anche da parte nostra c’è stato più calore e più spigliatezza e anch’io mi sono divertita tanto sulla scena”.

Nevia Rigutto.
Foto: Ivor Hreljanović

Mirko Soldano: “La messa in scena è andata bene, anche se non ho avuto molto tempo per entrare nel ruolo. Sono subentrato a Mensur gli ultimi venti giorni, quindi ho imparato un po’ le canzoni, siamo andati a inciderle e il tutto si è svolto in pochissimo tempo. Un po’ mi vergogno perché mi sento l’ultimo della classe, però visto che era una lettura teatrale, non è stato un problema leggere il testo e imparare a memoria solo i momenti delle azioni. Sono contento che mi sia stata data questa fiducia. Tempo fa ho fatto ‘Amleto nel villaggio di Mrduša Donja’ e quindi anche il dialetto l’avevo un po’ praticato. Finora il personaggio di Ferruccio è stato un po’ assurdo e grottesco, ma se lo spettacolo si dovesse sviluppare ulteriormente, dovrei vedere con Laura Marchig di renderlo più comico, ma anche più genuino. La coppia, però, che regge tutto è sempre quella di Delcaro e Rigutto”.

Mirko Soldano.
Foto: Ivor Hreljanović

Alida Delcaro: “Ci siamo divertiti sia noi attori che il pubblico. Non mi sarei aspettata tanta gente in sala e ciò mi ha reso molto felice. Sono contenta anche di aver potuto collaborare con Mirko, con il quale avevo fatto ‘Una vita da cantare’ quando ero andata in pensione”. Coloro che non hanno potuto partecipare allo spettacolo, avranno occasione di vederlo il 29 giugno a Veglia.

Alida Delcaro.
Foto: Ivor Hreljanović

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