L’arte che ci ripara dall’oblio della memoria

La mostra di Dunja Demartini, allestita fino al 14 novembre negli spazi della Galleria «Juraj Klović» di Fiume, ha l'obiettivo di far divertire e rallegrare il pubblico

0
L’arte che ci ripara dall’oblio della memoria
L’artista Dunja Demartini. Foto: Goran žIkovIć

Gli avvenimenti della vita, le emozioni che ci determinano e la miriade di gesti che compiamo per arrivare al momento presente spesso e volentieri sono del tutto inafferrabili. Ciò che definiamo “quotidianità”, “esistenza” o “identità” è, per la maggior parte, effimero, se non addirittura incomprensibile. Dove si deposita, allora, l’esperienza diretta e concreta della strada che percorriamo? Una possibile risposta alla questione è quella illustrata nel nuovo allestimento presentato alla Galleria “Juraj Klović”, gestita dalla sede fiumana dell’Associazione nazionale degli artisti visivi (HDLU): la mostra “Composizioni di tracce impresse dalla memoria e dall’oblio” (Kompozicije tragova otisnutih sjećanjem i zaboravom) di Dunja Demartini presenta una serie di opere realizzate con materiali che evocano la ricchezza del bagaglio personale di esperienze dell’autrice e di quello collettivo condiviso dalle generazioni passate e da quelle odierne.

Un invito alla contemplazione
Da stoviglie e vasellame antichi ad arnesi e strumenti da giardinaggio, a oggetti ricavati dal fondo marino, i lavori di Dunja Demartini contenuti in “Composizioni di tracce impresse dalla memoria e dall’oblio” vanno dal ready-made al collage, da dipinti a sculture. Per mezzo di un’interessante varietà di materie e oggetti, l’autrice riconduce l’osservatore alla riflessione su tutti quei singolari momenti del proprio presente e del proprio passato, invitandolo a (ri)trovare il fascino e la magia delle cose e degli aspetti della vita che prendiamo per scontati. Le antiche posate e le stoviglie arrugginite riportano alla memoria i momenti di convivialità condivisi in famiglia, mentre il deposito di polvere, sali e altre tracce di elementi rimandano al ricordo di una generazione e un tempo che non ci sono più. Introducendo nello spazio espositivo gli oggetti trascurati della vita di tutti i giorni, Dunja Demartini stimola l’osservatore a soffermarsi, nel segno di una contemplazione cosciente, cercando di strappare dall’oblio i ricordi degli avvenimenti che ci hanno formati.

Segni indelebili
Come riferitoci dall’autrice, i materiali utilizzati nell’allestimento sono stati ricavati dai ripostigli e dalle cantine delle case familiari. “Ho trovato assai interessante, in particolare, i rattoppi presenti sulle antiche pentole, creati dall’abbondante utilizzo in cucina”, che rappresentano così un segno indelebile del passato. La grande quantità di oggetti, simili a reperti museali, innegabilmente si presentano come una risposta, un rimedio, all’oblio della memoria. È proprio alla selettività della memoria, che governa la nostra vita di tutti i giorni, che la mostra di Dunja Demartini cerca di opporsi, cercando di riportare al centro dell’attenzione tutti quei sentimenti, quei ricordi che – e non è un gioco di parole – ci siamo dimenticati di possedere. Va notato, tuttavia, che il progetto espositivo non si limita a presentare esclusivamente come dei ready-made gli oggetti selezionati. Infatti, i preziosi utensili e articoli utilizzati nell’allestimento sono stati rielaborati, risistemati e adattati dall’autrice per farne delle vere e proprie opere d’arte, affascinanti nella loro semplicità.

Trasmettere positività
Particolarmente interessanti, in questo senso, sono i lavori realizzati con materiali e oggetti ricavati dal fondo marino da parte dell’artista. Questi, infatti, “sono stati cotti e lavorati con il calore, e successivamente riportati in mare, dove sono rimasti per un anno intero. L’acqua marina – ci ha spiegato Demartini – ha ulteriormente modificato la superficie di tali oggetti, imprimendo su essi una bellissima patina”.
Oltre a far scaturire un piacevole senso di nostalgia nell’osservatore, l’esposizione “Composizioni di tracce impresse dalla memoria e dall’oblio” ha come scopo quello di trasmettere un senso di positività e serenità in chi si trova davanti. “Se riesco a far sorridere anche solamente una persona – ha concluso l’autrice –, considererò raggiunto l’obiettivo della mostra, che è quello di far divertire e rallegrare il pubblico”. L’allestimento – realizzato dall’HDLU di Fiume con il supporto del Dipartimento per la Cultura della Città di Fiume, del Ministero della Cultura e dei Media della Croazia e della Regione litoraneo-montana – potrà essere visitato fino a lunedì 14 novembre, a ingresso gratuito.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display