Il lungo percorso della nave «Jadran»

In occasione del 90º anniversario dell'arrivo del veliero nel porto di Spalato, al Museo di Marineria e di Storia del Litorale croato di Fiume è allestita la mostra che racconta la sua «vita» movimentata

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Il lungo percorso della nave «Jadran»
Il modellino della “Jadran” realizzato da Zdravko Šiško di Castua nel 2018. Foto: HELENA LABUS BAČIĆ

Novant’anni fa, la nave scuola “Jadran”, uno dei velieri più importanti nella formazione di generazioni di marittimi croati, entrò nel porto di Spalato. Al fine di celebrare l’importante data, al Museo di Marineria e di Storia del Litorale croato di Fiume, ovvero nella stanza adiacente alla Sala dei marmi, è allestita la mostra “La nave scuola croata ‘Jadran’ – porto di Spalato 1933-2023”, che si può visitare fino al 29 febbraio. Il testo esplicativo dell’allestimento è riportato in croato, inglese e in italiano, anche se la traduzione di quest’ultimo lascia molto a desiderare. In questo contesto ci permettiamo di dire che sarebbe opportuno curare di più questo aspetto della presente e di future mostre per evitare brutte figure.

Ma torniamo alla mostra, che è stata organizzata dalla Confraternita croata “Bokeljska mornarica 809” di Fiume, dal Museo di Marineria e di Storia del Litorale croato, dal Museo marittimo nazionale di Spalato, dal Museo della Guerra patriottica di Spalato e dal Comitato organizzatore “Hrvatski Jadran”, gli autori sono Ljubomir Radić e Matej Gabrilo, mentre l’allestimento tecnico è di Leo Garbin.

Un brigantino impiegato come nave scuola
La “Jadran” è un brigantino a palo dotato di tre alberi: quello di trinchetto montato con vele quadre, quello di maestra e di mezzana con vele auriche; presenta inoltre il bompresso. Venne costruito su iniziativa della “Jadranska straža” di Spalato, una delle organizzazioni più importanti nella storia marittima croata. Dal 1933 al 1990 la nave fu legata esclusivamente alle istituzioni di formazione di marittimi sulla costa croata, mentre dall’autunno del 1991 è ormeggiata in Montenegro, dove venne trattenuta in seguito allo scoppio della Guerra patriottica. Fin d’allora la Repubblica di Croazia si impegna a far sì che la nave venga restituita e riportata a Spalato, che è il suo porto di origine.
La mostra si concentra sulla storia della nave negli anni Trenta del XX secolo, dalla sua costruzione nel porto di Amburgo fino al suo primo viaggio verso Spalato nel 1933, passando dai suoi viaggi per i mari del mondo. Il percorso espositivo si conclude nel 1939. L’allestimento si compone in prevalenza di fotografie del veliero in diversi porti mondiali, mentre alcune riprendono i marinai durante le varie attività di addestramento e manutenzione della nave. Al centro del percorso espositivo sono invece collocati due modellini della “Jadran”, una realizzata da Zdravko Šiško di Castua nel 2018, che fa parte del fondo del Museo fiumano, e l’altra, di dimensioni più grandi, di proprietà della Città di Spalato.

Una tradizione duratura
Come spiegato dal testo esplicativo della mostra, la nave “Jadran” è frutto di quella tradizione di addestramento di marinai croati che risale alla fine del XIX secolo, ovvero delle navi scuola – velieri. Infatti, già all’epoca del Regno di Croazia e Slavonia venne riconosciuto il bisogno e l’importanza dell’addestramento del personale navale, per cui nel 1894 per l’Istituto nautico di Buccari venne acquistato lo yacht “Margita”. Successivamente, su iniziativa dell’associazione “Guardia Adriatica” con sede a Spalato, iniziò la raccolta di fondi per la costruzione di una nave scuola, mentre il contratto dell’allora Regia Marina con il cantiere H.C. La Stülcken Sohn di Amburgo (dagli anni Sessanta parte del cantiere navale Blohm+Voss) venne firmato il 4 settembre 1930. Il progetto di costruzione della nave venne realizzato dall’ingegnere di Fiume Josip Škarica. Il varo del veliero avvenne il 25 giugno 1931, ma i lavori di completamento vennero sospesi nel 1932 a causa di problemi con il pagamento. Nel 1933, tutti i lavori al veliero vennero terminati. Il 27 giugno dello stesso anno la nave venne consegnata e Nikola Krizomali ne divenne il primo capitano.
La “Jadran” salpò per la prima volta nell’Adriatico il 16 luglio 1933 e attraccò nel porto di Teodo (Tivat) dove rimase fino all’espletamento di tutte le formalità. Il veliero arrivò a Spalato il 6 settembre. La nave è lunga 41 metri ed è alimentata da un motore diesel MAN della potenza di 276 kW, mentre la velocità massima è di 9 nodi, con un’invelatura di 800 metri quadrati.

Gite scolastiche fuori dall’Adriatico
Durante la Seconda guerra mondiale se ne impossessò il Regno d’Italia e venne ribattezzata “Marco Polo”. Versando in condizioni pietose, la nave vide la fine della guerra a Venezia. Nel dopoguerra venne sottoposta a un intervento di restauro e rimessa in funzione come nave scuola. Tra il 1933 e il 1990, la nave fece dodici gite scolastiche fuori dal Mar Adriatico.
Nel 1990 venne rimorchiata a Teodo in Montenegro per venire sottoposta a dei lavori di manutenzione, ma con lo scoppio della Guerra patriottica venne trattenuta dallo Stato aggressore. La Marina militare jugoslava (Jugoslavenska ratna mornarica) partecipò attivamente agli attacchi contro le isole e la costa croata, ma nel 1992 la JRM ritirò la maggior parte delle navi da guerra e altro equipaggiamento militare dai porti croati verso il Montenegro. Sembra che circa l’85 p.c. della flotta dell’ex JRM si trovi in possesso della Serbia e del Montenegro, contro soltanto il 15 p.c. rimasto in Croazia.
Si attende, pertanto che lo Stato croato insista sulla restituzione della nave sequestrata e che questa venga riportata nel suo porto d’origine, ossia Spalato.

L’addestramento dei marinai.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

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