La nave per Lissa, ossia l’umanità nel profondo

Consegnati i premi letterari intestati a Janko Polić Kamov

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La nave per Lissa, ossia l’umanità nel profondo
Robert Perišić. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Robert Perišić è il vincitore dell’edizione 2023 dell’ormai storico Premio letterario intestato allo scrittore Janko Polić Kamov. Il suo “Brod za Issu” è stato definito dalla giuria come “un libro che tratta di umanità nel profondo senza trattarla nello specifico”. La cerimonia della consegna dei premi, tenutasi nell’aula consiliare di Palazzo municipale, ha avuto anche uno scopo educativo e informativo, con protagonista proprio Janko Polić Kamov, scrittore nativo della città che negli ultimi trent’anni lo sta riscoprendo. A causa della sua morte precoce – è morto a Barcellona all’età di soli 24 anni – e della sua vita tormentata, lo scrittore non ha avuto un riscontro tra i critici dell’epoca, ma il premio letterario che porta il suo nome è una specie di sua consacrazione.

Per raccontare meglio Kamov, prima della premiazione hanno parlato diversi ospiti che hanno studiato l’opera dello scrittore, nato a Sušak il 17 novembre 1886. La serata è iniziata con un primo benvenuto da parte degli organizzatori dell’evento, ringraziando in particolare il circolo degli scrittori e l’IstraFilm per il documentario sulla vita di Kamov.
Vari ospiti hanno potuto poi rendere omaggio allo scrittore, prima fra tutte Anita Šehić, la quale ha esposto un’analisi approfondita sulla vita e sulla formazione di Kamov, un personaggio dal carattere piuttosto ribelle. Questo approfondimento aveva come scopo comprendere se il suo animo ribelle e senza freni fosse “congenito” oppure se lo abbiano forgiato gli avvenimenti della sua vita. Questo tuffo nel passato è avvenuto con lo studio delle lettere scritte dall’autore nel periodo che va dal 1901 al 1910, anno della sua morte. Si è parlato dei lutti in famiglia affrontati dallo scrittore – la morte delle due sorelle –, seguito dalla morte a breve distanza dei suoi genitori, per finire col fratello, tutte cose che hanno influito non poco sulla sua vita.
Inoltre, lo stava perseguitando una malattia che aveva menzionato nelle lettere scritte al fratello mentre era in viaggio, parlandogli dei sintomi che percepiva. Infine, uno dei temi trattati nelle lettere riguarda un problema finanziario, ringraziando il fratello per averlo aiutato a superarlo. Alla fine, porta come esempio un dramma, scritto nell’anno della sua morte, in mette la sua vita davanti allo specchio, con tutte le tragedie avvenute nella sua famiglia. Era considerato un visionario e durante la sua vita fu incompreso, venendo appena oggi riconosciuto come un pioniere dell’avanguardia.
Tamara Morić, presidente del Club dei nativi di Sušak, ha parlato dell’importanza dello scrittore, ma anche delle statue a lui dedicate, opera di Zvonko Kamenar. Una si trova nella nostra città, collocata sulla ringhiera del ponte davanti al Continental, mentre l’altra è stata collocata a Barcellona, città nella quale è morto.

«Scrittore maledetto»
Tra gli ospiti c’era anche il professor Mladen Urem, che negli ultimi anni ha contribuito notevolmente affinché Kamov venisse studiato, avendogli lui stesso dedicato non poche energie nel corso della sua carriera. È stato proprio Urem a riportare a galla la storia di Kamov, che veniva definito come uno “scrittore maledetto”, che avrebbe trasmesso la sua sfortuna in vita a chi lo avesse studiato. Superando la superstizione, è riuscito nell’intento di portarlo oltre oceano, facendolo conoscere nel resto del mondo e rivalutandolo nel nostro Paese. La diffusione del documentario all’estero è merito, tra gli altri, di Nikola Petković, peraltro membro della giuria del Premio letterario.
Prima della premiazione è stato proiettato il documentario, opera del compianto Bernardin Modrić, il quale ci ha portato nei luoghi e nella vita di Kamov, cercando di spiegare al pubblico di che tipo di personaggio si fosse trattato.

Cinque finalisti
Dopo questo prologo dedicato a Janko Polić Kamov, si è tenuta la premiazione, occasione in cui la giuria ha potuto ribadire il proprio giudizio su ciascun libro, congratulandosi con tutti gli scrittori. I finalisti del Premio Kamov 2023 erano cinque, tra cui “Brod za Issu” (“La nave per Lissa”) del vincitore del premio Robert Perišić, edito da Sandorf. L’autore si è detto molto felice del premio ricevuto, congratulandosi anche con gli altri partecipanti. Gli altri libri giunti in finale erano “Točka Poraza” “Il punto della sconfitta”) di Sibila Petlevski, con temi quali la guerra e il male che purtroppo viene giustificato nel mondo, la raccolta di poesie “Maria Callas se baca u more” (“Maria Callas va gettata in mare”) di Zrinka Posavec, con tema centrale la donna sotto ogni suo aspetto, “Psi” (“Cani”) di Dora Šustić, nel quale tratta il tema dei Millenial attraverso due semplici personaggi, con le loro difficoltà e le loro paure – entrambi editi da Fraktura –, per finire con “Listanje kupusa” (“Sfogliando un cavolo”) di Igor Beleš, edito da Hena Coma, definito come un libro “che andrebbe letto dai padroni della guerra e da chi li difende con il pugno alzato”.

Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

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