Un ponte tra Fiume e Osijek

Primo appuntamento in collaborazione tra la C. I. e l'Accademia di arte e cultura dell'Università «J.J. Strossmayer»

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Un ponte tra Fiume e Osijek
Ante Blažević e Marija Ostrugnjaj. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

“Il primo, ma non l’ultimo appuntamento”, ha detto la presidente della Comunità degli Italiani di Fiume, Melita Sciucca, nel suo breve intervento introduttivo al concerto di ieri. È stata la “complice” nel progetto, mentre il pianista Goran Filipec ha assunto, come egli stesso ha detto, il ruolo di ponte tra la CI di Fiume e l’Accademia di arti e cultura dell’Università “J.J. Strossmayer” di Osijek. Nato e cresciuto a Fiume, terminate le elementari italiane, è sempre stato legato alla CI dova ha suonato tante volte: “Il discorso l’ho avviato con il preside della Facoltà di Osijek proponendo di organizzare dei concerti anche a Fiume, in collaborazione con la Comunità. Melita Sciucca ha accettato di dare una mano agli studenti di Osijek per quanto riguarda l’italiano ed eccoci qui”.
La mezzosoprano Marija Ostrugnjaj, studentessa del IV anno, ha interpretato di F. Mendelssohn “Neue Liebe”, di I. de Zajc: “Noć je tiha” e di G. Bizet “Habanera”, nota aria della Carmen.
Željana Margaretić, pianista del primo anno, ha eseguito di F. Schubert e F. Liszt rispettivamente “Ständchen” e “Aufenthalt”. “Ah, guarda sorella” duetto tra Firodiligi e Dorabelle dall’opera “Così fan tutte” di W. A. Mozart è stato il brano scelto da Katarina Šarić, soprano al primo anno, oltre a “Ne veter veja s visoti” di N. Rimski-Korsakov e “Sì, mi chiamo Mimì”, aria dalla “Boheme” di D. Puccini. Martina Kuterovac ha suonato al pianoforte la Sonata n. 1 op. 28: I. Allegro moderato d S. Rahmanjinov. La serata si è conclusa con F. Chopin e la sua “Barcarolle” op. 60, con C. Debussy e “La soirée dans Grenade. Les jardins sous la pluie” e l’interpretazione di Irena Lenuzzi al primo anno PhD. Ante Blažević ha accompagnato al piano. Tra i mentori, oltre a Goran Filipec, Berislav Jerković, Marija Ostrugnjaj, Katarina Šarić, Konstantin Krasnitsky, Martina Kuterovac, Željana Margaretić e Irena Lenuzzi.
Possiamo concludere dicendo che non c’è stato il pubblico delle grandi occasioni che avrebbe risposto più numeroso all’invito se si fosse scelto un altro giorno e un altro orario. Comunque, chi è venuto ne è uscito soddisfatto.

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