La musica antica il cioccolato e i colori

Il concerto proposto dall'ensemble «I Zefirelli» al Gervais di Abbazia è stato uno spettacolo «gustato» nel vero senso della parola

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La musica antica il cioccolato e i colori
L’ensemble alla fine del concerto. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

I concerti possono essere più o meno graditi dal pubblico, ma anche quando destano un grande successo tra gli ascoltatori, ciò avviene soprattutto per la bravura nell’esecuzione dei brani musicali da parte degli artisti. Il Festival Kvarner di Abbazia ha organizzato, invece, un concerto, o meglio dire uno spettacolo, che è stato “gustato” nel vero senso della parola, con l’udito, la vista e il palato. Il concerto dell’ensemble di Amburgo “I Zefirelli” si è tenuto nel Centro Gervais e ha attirato tantissime persone, di cui la maggior parte erano ospiti dalla Germania e dall’Austria che in questi giorni soggiornano nella Perla del Quarnero.

Un viaggio nel tempo
A dare il benvenuto ai presenti in lingua croata è stato il presidente del Festival Kvarner, Neven Ivanić, il quale ha spiegato che questo è il quarto concerto organizzato dal Festival Kvarner, ma che i primi tre si sono tenuti nei mesi estivi e questo è stato volutamente inserito nel programma del Festival del cioccolato per unire la dolcezza dell’alimento amato da tutti, alla bellezza della musica antica. Il concerto è stato sostenuto dalla Città di Abbazia e dal Festival Opatija. L’intervento in lingua tedesca è stato del direttore artistico, Michael Fendre, il quale ha illustrato l’idea della serata, ovvero una sorta di viaggio a ritroso nel tempo per riscoprire la musica di una volta.

Un cioccolatino per brano
“Il Festival Kvarner ha voluto offrire un’esperienza nuova agli spettatori, un concerto al quale non sono abituati – ha spiegato –. Al giorno d’oggi pensiamo di dover sedere in silenzio e al buio e ascoltare attentamente i brani, ma una volta gli spettatori battevano le mani anche nel bel mezzo dell’esecuzione, ridevano, lanciavano battute e si alzavano per muoversi o ballare. Ovviamente noi oggi reputiamo alcuni di questi comportamenti segno di maleducazione e persino Beethoven aveva affermato di non voler suonare per ‘maiali di questo genere’, però cercheremo comunque di dare un tocco in più al semplice ascolto. Ogni brano verrà accompagnato da un cioccolatino diverso, che aumenterà il piacere dell’ascolto. Anche le luci e i colori cambieranno a seconda di ciò che verrà suonato. Per l’occasione abbiamo scelto i cioccolatini di uno dei produttori più conosciuti o il più noto in tutta l’Austria, Zotter”. Fendre ha concluso il suo discorso con un aneddoto e ha raccontato che il concerto inizierà con il brano “La primavera” del compositore austriaco Gregor Joseph Werner, che a quanto pare morì dopo aver mangiato del cioccolato avariato.

Abbinamento mancato
Accanto ai brani di Werner, l’ensemble ha suonato anche quelli di Georg Friedrich Händel, John Blow e Henry Purcell, Philipp Friedrich Böddecker, Claudio Monteverdi, Andrea Falconieri e Tilmann Albrecht, ma anche alcune canzoni popolari di Amburgo.
Anche se l’idea del connubio tra musica e cioccolato è interessante e i giovani musicisti amburghesi sono stati a dir poco eccellenti, la scelta dei cioccolatini e delle luci non è stata delle migliori. Innanzitutto non c’è stato un vero gioco di luci, ma soltanto il cambio del colore dello sfondo dopo ciascun brano. La scelta del colore, però, come hanno notato i musicisti stessi, non è stata ponderata e il brano, ad esempio, che parla di una passeggiata nel bosco ha visto lo sfondo fucsia invece del verde. Il clavicembalista ha affermato che la scelta dei cioccolatini è stata rivelata all’ensemble solo pochi minuti prima dell’inizio del concerto e anche qui purtroppo è mancata la logica. Sempre il brano della passeggiata del bosco è stato abbinato al cioccolatino alla lavanda, che coi boschi c’entra poco o niente. Il canto tradizionale austriaco è stato abbinato a un cioccolatino al mango, che sicuramente era sconosciuto agli amburghesi del medioevo e che ha fatto sorridere anche i musicisti de “I Zefirelli”. Il brano “Laudate Dominum in sanctus eius” di Monteverdi è stato accompagnato da un cioccolatino vegano, che per quanto possa essere eticamente impeccabile per il rispetto degli animali, sicuramente non andava di moda nel XVII secolo quando è stata composta la musica.

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