«Jungla della vita», mostra ispirata dall’evoluzione

Il pittore connazionale Mauro Stipanov si dice compiaciuto per essere stato selezionato per il Premio «Ivo Kalina», che gli verrà conferito in autunno

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«Jungla della vita», mostra ispirata dall’evoluzione

La Commissione di esperti del Premio “Ivo Kalina” ha conferito il riconoscimento al pittore connazionale Mauro Stipanov per l’operato artistico e oltre quattro decenni di carriera. Un premio più che meritato, anche perché due mostre dell’artista fiumano sono state proposte per il riconoscimento: “Passeggiata”, allestita al Museo civico di Fiume nel 2018 e “Jungla della vita”, esposta alla galleria Kortil dal 18 febbraio al 6 marzo 2020. È proprio per quest’ultimo progetto espositivo che Stipanov è stato premiato in quanto, secondo le regole del Premio “Ivo Kalina”, il riconoscimento viene conferito per la migliore esposizione artistica nel campo dell’arte contemporanea allestita negli ultimi due anni, ovvero nel 2019 e nel 2020, nelle gallerie e in altri spazi pubblici nella città di Fiume e comprende anche un premio in denaro. Ricordiamo che all’invito pubblico diramato in aprile erano pervenute ben dodici proposte da sette proponenti. Della Commissione di esperti hanno fatto parte Ema Makarun, Kora Girin, Dražen Filipović, Siniša Majkus e Plamena Šarlija.

 

Interesse per gli studi di Darwin

“Naturalmente, è sempre un piacere venire premiati e sapere che il pubblico e gli addetti ai lavori apprezzano ciò che faccio – ci ha riferito Mauro Stipanov, che abbiamo interpellato per una dichiarazione –. Per quanto riguarda la mostra ‘Jungla della vita’, a essa mi sono dedicato dopo aver concluso, nel 2016, un ciclo di dipinti sulla morte, ispirati ad alcune opere letterarie di Giacomo Leopardi. Successivamente, iniziai a leggere Darwin e altri autori che parlavano dell’evoluzione della vita e dell’essere umano, al che ebbi l’idea di creare un fotogramma di ritratti di amici, parenti e filosofi, dipinti di vegetali, di atomi e della mano come elemento importantissimo dell’evoluzione dell’essere umano. Creai così un’opera composta da 310 dipinti tutti di uguali dimensioni, lunga 15 e alta 3 metri”, ha precisato Stipanov, aggiungendo che i suoi dipinti non sono stati sempre ispirati a opere letterarie.

“Durante gli studi all’Accademia di Belle arti a Venezia ero maggiormente interessato all’anatomia, mentre dopo il 1987 mi immersi nell’architettura, che diventò il soggetto predominante nella mia arte fino al 2010. Parallelamente ad altri cicli pittorici, mi dedicavo ai panorami di Fiume ai quali in seguito aggiunsi il Molo longo, il Monte Maggiore e i platani, che ho quindi incluso nella mostra ‘Passeggiata’, allestita al Museo civico nel 2018”, ha rilevato il pittore.

Nessun legame di Kalina con Fiume

Per quanto riguarda il Premio “Ivo Kalina”, Stipanov si è detto un po’ indignato per il fatto che il riconoscimento, del quale non vuole assolutamente sminuire l’importanza, sia stato intestato a Ivo Kalina, un ottimo pittore che però non aveva praticamente nessun legame con Fiume. “Fin dal momento in cui è stato istituito il Premio intestato a Ivo Kalina, che conoscevo personalmente e frequentavo giornalmente tra il 1980 e il 2000 e del quale ho un parere molto favorevole, soprattutto per quanto riguarda il suo operato fino ai primi anni Sessanta, mi sono chiesto per quale motivo sia stata fatta questa forzatura, in quanto Kalina è nato e vissuto ad Abbazia e con Fiume non aveva alcun legame, anzi, era molto più legato a Zagabria, dove studiò all’Accademia di Belle arti. Avrebbe avuto molto più senso intestare il premio a Romolo Venucci, considerato uno dei più importanti artisti di questo territorio, che a Fiume è vissuto, l’ha dipinta innumerevoli volte e ha educato in campo artistico numerose generazioni di giovani. Sono pertanto indignato per il fatto che la sua importanza venga ancora trascurata”, ha osservato Stipanov, aggiungendo che il Premio avrebbe potuto portare pure il nome di Giulio Lehmann, un altro pittore fiumano che meriterebbe di essere maggiormente valorizzato.

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