Jan Bolić protagonista del documentario che parla al cuore

Il giovane scrittore fiumano, affetto da una rara malattia genetica, sarà al centro della pellicola del regista zagabrese, Anđelo Jurkas. Le riprese hanno luogo in questi giorni a Fiume

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Jan Bolić protagonista del documentario che parla al cuore
Jan Bolić e Anđelo Jurkas in Cittavecchia- Foto: ANĐELO JURKAS

Jan Bolić, lo scrittore fiumano affetto da una rara malattia genetica, continua ad essere una fonte d’ispirazione per numerose persone che leggendo i suoi libri imparano ad affrontare con filosofia le difficoltà della vita. Bolić, nato a Fiume nel 1995, soffre di atrofia muscolare spinale di tipo 2, una malattia che nel corso degli anni lo ha limitato sempre di più, costringendolo prima alla sedia a rotelle e successivamente anche alla quasi immobilità. L’unica parte del corpo che ha mantenuto la sua funzione è il pollice della mano sinistra, usato per scrivere e per navigare su Internet. Il primo libro è stato “Trenutci” (Istanti), al quale sono seguiti “Može biti lijepo” (Può essere bello) del 2017, il romanzo “Težina stvarnosti” (Il peso della realtà) del 2018, il quale ha avuto una ristampa nel 2019, “Život koji želiš živjeti” (La vita che vuoi vivere) e ora il romanzo “Štakori” (Ratti), la continuazione del giallo “Il peso della realtà”, con personaggio principale l’ispettore John Monroe. Tra le opere di Bolić, quelle che hanno avuto il più grande successo tra i lettori sono i manuali di scritti motivazionali i quali raccolgono in parte anche i post pubblicati dall’autore sulla sua pagina Facebook e altre reti sociali. In tali post Bolić mostra ai suoi follower come vivere con ottimismo e positività una vita piena di speranza nella quale ogni giorno potrebbe essere l’ultimo.

Fondamentale la gratitudine
Durante il mese di agosto a Fiume sono iniziate le riprese di un documentario dedicato a lui e alla sua vita, a tutte le sfide che ha dovuto affrontare e che continua a superare grazie anche all’aiuto della mamma e della nonna. Il lungometraggio documentaristico verrà realizzato dal regista, giornalista e musicista zagabrese Anđelo Jurkas.
“Per me è stata una grande sorpresa quando mi è stato proposto di fare un film e ancora adesso stento a crederci – ha detto lo scrittore fiumano -. Ho soltanto 27 anni e non posso credere che alla mia età si faccia già un film sulla mia vita e il mio lavoro. Sono molto contento che il mio caro amico Anđelo abbia riconosciuto l’importanza di ciò che faccio e abbia deciso di mostrarlo al mondo. La collaborazione è ottima. Mi ha persino permesso di curare la regia di alcune scene. È semplicemente fantastico! Andiamo d’accordo e ho fiducia in ciò che fa e nella sua splendida produzione. Ricorderò questa esperienza finché sarò vivo perché penso sia importante imparare qualcosa di nuovo e ancor di più giungere ai cuori di tante persone.
Il messaggio che voglio trasmettere con questo documentario è che nonostante tutti gli ostacoli che la vita ci mette di fronte, possiamo vivere una vita di gioia e riconoscenza!
Gli spettatori scopriranno tante cose di me. Mostrerò in maniera sincera e aperta come vivo, come scrivo, che cosa mi piace fare e come curo la mia salute, anche se spesso si tratta di terapie per niente piacevoli. Siamo sicuri che il film sarà un’ispirazione per molti! Per quanto riguarda le riprese, le trovo molto ridicole perché in questa prima fase la cinepresa non fa che corrermi dietro. Anđelo mi insegue in continuazione. Tutto quello che faccio e i luoghi che visito viene documentato. Devo dire che mi sto divertendo molto”.

Una collaborazione nata per caso
“Seguo Jan e la sua produzione dalla pubblicazione del suo primo romanzo – ha dichiarato il regista Jurkas -, e devo dire che la sua vita mi è sembrata da subito interessante e degna di venire raccontata, ma l’incontro personale è avvenuto soltanto quando l’ho intervistato per una testata croata. In quell’occasione lui ha scoperto che mi occupavo anche di regia e parlando abbiamo trovato diversi punti in comune per quanto riguarda la nostra passione per il film e per la musica, ma anche la cultura pop in generale. Dopo questo incontro e questa chiacchierata è stato subito chiaro che dovevamo raccontare la storia di Jan sotto forma di documentario, ma non in senso classico, ma un po’ diverso, proprio come lo è il carattere di Jan. È stato tutto molto semplice e logico. Entrambi amiamo la semplicità e gli accordi spontanei, senza troppe complicazioni. Dunque dall’idea alla realizzazione, ovvero all’inizio della produzione e delle riprese è passato pochissimo tempo”.
Visto che per ora si stanno svolgendo le riprese e non si sa ancora quando si concluderanno, Anđelo Jurkas ha spiegato che non è possibile dire con sicurezza quando uscirà il film, ma probabilmente nella seconda metà del 2023 perché prima la pellicola debutterà ai festival e soltanto successivamente, nei mesi autunnali, si avrà la prima per il cinema e la televisione.

Valore emotivo ed educativo
“Il film è la storia della sua vita reale e delle sue vite parallele – ha continuato il regista -. Si tratta di un ritratto intimistico, delicato e personale di un giovane incredibile pieno di vita e di ottimismo, della sua vita così come è ora, ma anche di tante altre vite che verranno rivelate dopo la première. Il film funziona come una sorta di messa a nudo verbale nella quale si parla, senza esitazione o censura di tutti gli aspetti belli, brutti, felici o tristi della vita, del lavoro e della produzione dello scrittore fiumano Jan Bolić, il quale è una persona estremamente poetica, riconoscente, una vera ispirazione. Credo che gli spettatori lo troveranno un punto di partenza nell’osservare come affronta le difficoltà della vita”.
Jurkas ha aggiunto pure che il documentario verrà distribuito a livello nazionale e internazionale, perché a fianco del valore emotivo o documentaristico, ha pure un valore educativo per gli spettatori di ogni età. Accanto alla distribuzione classica e regolare presso i festival nazionali, regionali o internazionali, la televisione o le piattaforme web, il documentario potrà venire usato anche dalle scuole elementari, medie superiori o dalle università.
Finora il film sta nascendo senza il sostegno finanziario di enti o istituzioni, ma la squadra che vi sta lavorando auspica che il valore del progetto venga riconosciuto e sostenuto.

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