«Ivan de Zajc». Tra un mese via i ponteggi

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«Ivan de Zajc». Tra un mese via i ponteggi

FIUME | Tra un mese circa, tempo permettendo, dall’ingresso nella sede del Teatro Nazionale Croato “Ivan de Zajc” verranno tolte le impalcature che proteggevano gli spettatori, i dipendenti dell’ente teatrale e i passanti da eventuali cadute di intonaco, verificatesi in più frangenti negli anni precedenti, come conseguenza di infiltrazioni d’acqua piovana nella struttura del balcone che decora la facciata principale del Teatro, la cui sede era stata sottoposta a un complesso intervento di restauro più di 38 anni fa (fu riaperto che era il 1981). Le infiltrazioni d’acqua avevano agito sull’intonaco nella parte inferiore del balcone, causando la caduta di pezzi di cemento che avrebbero potuto ferire qualche passante malcapitato. Per fortuna non è successo. Per scongiurare incidenti, però, il balcone era stato circondato qualche tempo fa da ponteggi in legno, che davano al palazzo un aspetto decisamente non in armonia con il titolo di Capitale europea della cultura, che Fiume assumerà tra meno di un anno. Per fortuna, le cose sono destinate a migliorare grazie a un intervento di risanamento avviato un mese e mezzo fa. Stando a quanto comunicatoci dai responsabili dell’ente teatrale, sul balcone sopra l’entrata principale sono stati risanati i punti critici e messa in posa una nuova pavimentazione, mentre attualmente sono in corso i lavori sulla superficie inferiore del balcone, che si concluderanno il mese prossimo.

Si lavora a fasi

Ricordiamo che il sontuoso palazzo, aperto ufficialmente il 3 ottobre 1885, è stato sottoposto alcuni anni fa a un’opera di ristrutturazione graduale, perché i costi di restauro dell’intero stabile sarebbero stati proibitivi e avrebbero imposto la chiusura dello “Zajc” al suo pubblico per almeno due anni. La completa opera di restauro è stata divisa in fasi e viene finanziata con il modello pubblico-privato: si svolge con il sostegno finanziario della Città di Fiume, fondatore del Teatro e proprietario dell’edificio, e con le donazioni effettuate da cittadini, aziende ed enti vari.
Finora è stato sottoposto a un’opera di riassetto il pianterreno della struttura, ovvero i pavimenti e i muri interni, che versavano in condizioni deplorevoli a causa dell’umidità di risalita capillare, che con il passare degli anni aveva portato al deterioramento degli infissi e dei serramenti in legno, nonché delle pareti interne del palazzo. I lavori di restauro veri e propri erano stati preceduti dall’installazione di quattro apparecchiature che servono a proteggere le pareti dagli effetti dell’umidità di risalita, ai quattro lati dell’edificio. Lo “Zajc”, infatti, giace praticamente sull’acqua e l’umidità del sottosuolo crea grossi problemi al pavimento e ai muri dell’edificio. Ha fatto seguito la ristrutturazione delle pareti fino a circa un metro di altezza e delle pavimentazioni danneggiate dalle infiltrazioni d’acqua e dall’umidità. Sono state pure sistemate e riverniciate le pareti delle scalinate interne, danneggiate dalla fuoriuscita d’acqua dalle tubature.

Platea rimessa a nuovo

Allo stesso tempo è stata rimessa a nuovo l’intera platea e ciò grazie a investimenti privati e al coinvolgimento di vari sponsor, che mediante donazioni avevano partecipato attivamente al restauro. È stato tappezzato pure il mezzanino, mentre gli intonaci delle pareti sono stati sostituiti e dipinti con un colore che rispecchia quello originale di 130 anni fa. Sono stati inoltre sostituiti sei infissi e serramenti al pianterreno, realizzati in conformità con gli standard di efficienza energetica. Per il momento non sono in piano interventi di ristrutturazione dei 20 bagni risalenti agli anni Settanta, che verranno soltanto rinfrescati un po’. Ad ogni modo, i lavori sulle parti dell’edificio visibili al pubblico dovrebbero venire completati entro il 2020, anno in cui Fiume diventerà Capitale europea della cultura.

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