I due secoli dei fari dell’Adriatico orientale

A Zaravecchia la mostra dedicata all’antica tradizione

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I due secoli dei fari dell’Adriatico orientale

Si intitola “Più della luce e del sale – 200 anni dei fari croati” (Više od svjetla i soli – 200 godina hrvatskih svjetionika) la mostra che verrà inaugurata domani al Museo del territorio di Zaravecchia (Biograd na moru) nell’ambito delle celebrazioni per Santa Anastasia, patrona della località. L’eposizione è un omaggio ai due secoli del primo faro costruito e messo in funzione sulla costa croata, quello di Salvore, inaugurato nel 1818. La struttura salvorina è stata dichiarata bene culturale protetto e dopo più di due secoli continua a essere testimone della ricca tradizione marinara di queste terre e delle sfide del suo inquilino, il guardiano, un mestiere difficile e molto raro.

 

In occasione del bicentenario nel 2018, la mostra era stata allestita al Museo civico di Umago in collaborazione con il Museo marittimo croato di Spalato e l’Istituto per la manutenzione delle vie marittime Plovput. In seguito, l’esposizione è stata ospitata dagli enti museali di Fiume, Zara, Spalato e Ragusa (Dubrovnik) e nel febbraio del 2020 dal Museo di scienze tecniche “Nikola Tesla” di Zagabria.

Reperti storici
I visitatori potranno ammirare i reperti storici legati al funzionamento dei fari, dalla documentazione alla tecnologia ottica e d’illuminazione e fotografie provenienti da varie collezioni private, nonché scene di documentari sui fari croati nei periodi in cui diversi Paesi hanno governato il territorio, cartoline del periodo austroungarico di un noto collezionista, il defunto Luka Dragičević, e fotografie tratte dall’album dell’Istituto idrografico nazionale. Una sezione della mostra tratta la parte architettonico-edile, dei luoghi di costruzioni e di come, con il passare del tempo e l’impiego di nuove tecniche, cambiava la struttura degli edifici. Si parla anche dell’ammodernamento tecnologico e di come la componente umana sia diventata superflua con l’automatizzazione del sistema.

Il faro di Trieste

Il mestiere e di guardiano
Oltre agli oggetti che illustrano il mestiere del guardiano del faro, la mostra annovera anche il materiale documentario che fornisce informazioni sulle mansioni e attività dei custodi nel corso dell’ultimo secolo. Il tutto tramite la testimonianza dell’attuale guardiano del faro di Salvore, Mario Milin Ungar, rappresentante della quinta generazione della famiglia dedita alla cura della struttura. La mostra rimarrà in visione fino al 28 febbraio.

Il Museo del territorio di Zaravecchia conserva un prezioso patrimonio storico-culturale della ricca storia della costa di Zaravecchia e del suo circondario. Una delle collezioni più importanti è quella del carico di una nave veneziana affondata nel XVI secolo. Questa trasportava più di 10mila oggetti, tutti esposti nell’ambito del Museo. La sua ricca collezione archeologica comprende reperti risalenti al periodo che va dalla preistoria al Medioevo. Una parte del museo è dedicata alla storia della città con mostre tematiche temporanee.

Il faro di Rovigno in una cartolina

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