Gabriele Del Grande racconta le migrazioni

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Gabriele Del Grande racconta le migrazioni

FIUME | Le microstorie, le piccole vicende per narrare la grande storia dell’esilio, delle migrazioni contemporanee, delle migliaia di morti dovute a questi fenomeni, dei conflitti, ma anche per affrontare l’inchiesta sullo Stato islamico in Siria (Isis). Sono questi i temi al centro dell’attenzione del giornalista, reporter, blogger e regista italiano, Gabriele Del Grande, che ieri ha tenuto una conferenza al Dipartimento di Italianistica della Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume. L’appuntamento, introdotto da Corinna Gerbaz Giuliano, responsabile del Dipartimento, è stato realizzato nell’ambito del progetto altrestorie/otherstories, coordinato dall’Università degli studi di Trieste e finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Del Grande si è presentato al numeroso pubblico del Dipartimento di Italianistica, raccontando il suo lavoro, quello di reporter e di giornalista freelance, dei suoi viaggi, delle difficoltà di questo mestiere, ma anche della sua grande passione. Il giovane toscano, classe 1982, è stato l’ideatore e co-regista del film “Io sto con la sposa” (2014), premiato a Venezia e distribuito in cinquanta Paesi. Nel 2006 ha fondato l’osservatorio sulle vittime delle migrazioni Fortress Europee, per, come ha detto, “andare alla ricerca delle storie che fanno la storia. La storia che studieranno i nostri figli, quando nei testi di scuola si leggerà che negli anni duemila morirono a migliaia nei mari d’Italia e a migliaia furono arrestati e deportati dalle nostre città. Mentre tutti fingevano di non vedere”. Del Grande ha parlato del Mediterraneo come di un cimitero che dal 1988 ha inghiottito 27.382 persone, di cui 4.273 soltanto nel 2015 e 3.507 nel 2014. Il dato è aggiornato al 2 febbraio 2016 e si basa sulle notizie riportate sulla stampa internazionale.
L’autore lucchese ha parlato anche della sua ultima fatica letteraria, “Dawla” (Mondadori, pp.612, 19 Euro), che in arabo significa “Stato” ed è uno dei modi in cui gli affiliati dello Stato islamico chiamano la propria organizzazione. In esso lo scrittore propone una galleria di personaggi affiliati all’Isis. Le storie dei carnefici che s’intrecciano in una visione inedita alla lunga e complessa storia delle motivazioni, della nascita e della caduta della stessa organizzazione.
Dopo la sua tappa fiumana, Gabriele Del Grande, sarà oggi, ore 16, nell’Aula del consiglio della Facoltà di Lettere e Filosofia di Zagabria, dove terrà la lezione “Scrivere le migrazioni nell’Italia contemporanea”.

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