Festival dell’istroveneto: divertimento e tradizione

Secondo atto della rassegna teatrale «Su e zo pe ‘l palco»

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Festival dell’istroveneto: divertimento e tradizione
La filodrammatica della CI “Giuseppe Tartini” di Pirano. Foto: ERIKA BARNABA

Nell’ambito del Festival dell’istroveneto è andato in scena al Teatro cittadino di Buie il secondo atto della rassegna teatrale “Su e zo pe ‘l palco”, condotto per l’occasione da Daniele Kovačić. Tra il numeroso pubblico la soprintendente ai Beni culturali per la Regione istriana, Lorella Limoncin Toth, il viceconsole generale d’Italia a Buie, Giuseppina Rajko, il presidente della Giunta Esecutiva dell’Unione Italiana, Marin Corva, che ha preso pure la parola elogiando l’organizzazione del Festival e ricordando pure l’iscrizione del dialetto istroveneto nel Registro nazionale dei beni immateriali. Numerosi pure i presidenti delle CI e direttrici delle istituzioni scolastiche del territorio.

Una storia d’amore…
Sono andati in scena quattro filodrammatiche dei sodalizi e la prima a calcare il palcoscenico è stata quella dei giovani della Comunità degli Italiani de Matterada con un classico, “La Bella e la Bestia”, ma in versione istroveneta e innovativa. La commedia scritta da Valy Jakson e tradotta da Vlado Rota che ha curato pure la regia, ha visto Arlen Brajko nei panni di Bella, Oskar Hlaj ne la Bestia, Elis Pincin come padre di Bella, Enea Grbac come conduttore, Timea Grbac che ha fatto da narratrice, Nikol Brajko nei panni della “vecieta” e Vlado Rota ne “Il principe”.

…e una famiglia di matti
Seconda in scena la tanto attesa filodrammatica della Comunità degli Italiani di Cittanova con “Una fameia de mati”, guidata dalla presidente Cristina Fattori, che al contempo è autrice e regista della commedia. Molte risate e applausi sono andati a Damian Gasperini (Toni), Petra Legovic (Angela), Sandra Lubiana (Lucia), Matteo Pugliese (Carletto), Anna Maria Vivoda (la nonna), Daniela Giurgiovich (Giuditta), Toni Zancola (Bepin), Marco Fattori (don Giovanni), Edo Zubalic (Valentino) e Maurizio Barbo, che ha impersonificato il tempo, firmando pure la scenografia in uno spettacolo che si è sviluppato sulla vita di tre generazioni di una famiglia cittanovese che vivono nella stessa abitazione. Si trovano così coinvolti in una serie di situazioni comiche scaturite da malintesi, anche grazie ai numerosi ospiti che le fanno visita trovandosi costantemente in situazioni compromettenti dove il nuovo prete del paese viene scambiato per uno spogliarellista e il cugino per un amante, il tutto prima di una cerimonia nuziale.

Mirandolina conquista il pubblico
Da Pirano invece la filodrammatica della CI “Giuseppe Tartini”, che vanta oltre mezzo secolo di vita, ha presentato uno spezzone della commedia “La locandiera” di Goldoni che, con la regia di Samanta Kobal, si presenterà in versione completa il 23 giugno a Isola. Quindi la protagonista Mirandolina, interpretata de Ela Jeličić Cebroni, una locandiera, donna forte, indipendente, amante della libertà, per non rinunciare alla sua locanda, frequentata principalmente da signori di un certo rango che vengono lì per provare a conquistare la locandiera, spiazza il pubblico con dei veri colpi di scena finali. Un divertimento continuo dove lei si burla di tutti gli uomini che astutamente porta nella sua locanda. Sul palcoscenico pure Mattia Banič (cameriere), Noel Celar (cavaliere di Pedena), Piero Rotter (Conte di San Servolo), Marino Maurel (Conte di Pietrapelosa) e Marinela Čok e Danijel Konestabo nelle vesti di due “dame” che in fondo tali non erano.

Le «Maldobrie» lussignane
Ultima in scena la filodrammatica della Comunità degli Italiani di Lussinpiccolo con “Strenti de scarsela”, spettacolo che vede vicissitudini nostalgiche tratte dalle “Maldobrie” di Lino Carpinteri e Mariano Faraguna e adattate alle situazioni lussignane in spassosissime storie di terra e di mare che rievocano i tempi dell’Austria felice. Insomma, storie di Bortolo e Nina, dell’imperatore Francesco Giuseppe, del comandante Giadrossich, del vecchio Moise e di tanti marittimi triestini, fiumani, istriani, ma sopratutto di Lussino. Il cast, capitanato dall’attore Boris Šegota in quanto firma pure la regia, comprende pure Luciano Nikolić, Marinela Jerolimić, Barbara Šurlina Bilić e il coro “Vittorio Craglietto” con la pianista Antonela Kunda.
L’ultimo e terzo atto della rassegna teatrale è in calendario per lunedì prossimo, sempre alle ore 19.30 presso il teatro cittadino di Buie. Domani invece nell’auditorium Santa Margherita di Venezia, con inizio alle ore 16, si terrà il Festival della canzone inedita in istroveneto “Dimela cantando”.

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