Come ammazzare il proprio coniuge?

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Come ammazzare il proprio coniuge?

TRIESTE | La storia ritorna e quando ci si rilassa convinti che la legge abbia stabilito dei valori per sempre, qualcosa cambia e rimette tutto in discussione. La legge sul divorzio in Italia arrivò nel 1970 e già nel 1974 parte il Referendum abrogativo. Non a caso, esce proprio in quell’anno il libro di Antonio Amurri intitolato “Come ammazzare la moglie e il marito, e perché”… quasi a dire che, alla fine, se non esiste una strada legale, si prospettano altre situazioni che saranno comunque estreme, assurde ma legittime, detto con tono ironico naturalmente. Non si può divorziare, una soluzione c’è: l’omicidio! Dal libro al teatro il passo è breve. Il libro di Amurri è diventato una commedia messa in scena dappertutto, anche in traduzione. Qualche sera fa a Trieste, lo spettacolo è stato presentato in lingua croata dal Teatro Knap di Zagabria. Una compagnia di giovani, nata nel 2005 con una scelta di fondo, mettere in scena spettacoli “da camera”, con pochi protagonisti, veloci, scenario minimale, ma con protagonisti eccezionali, in grado di riempire la scena con ritmi incalzanti e una bravura da infiniti applausi. Con la regia di Boris Kovačević, lo spettacolo ha come protagonisti gli attori Iskra Jirsak e Petar Atanasoski, che con grande forza e morbidezza, un coordinamento senza indecisioni e sbavature, hanno divertito il pubblico, ma hanno fatto anche riflettere, come nella migliore tradizione del teatro. Non è forse vero che un diritto acquisito, come quello del divorzio, sta entrando in crisi anche in Croazia, per la spinta di forze sociali e clericali tradizionaliste? Quindi è giusto riprendere un ragionamento sulla libertà della persona. Il divorzio non è anarchia, è una scelta di vita, spesso difficile e dolorosa, ma anche unica soluzione ad attriti e tensioni che portano all’esasperazione, alla follia, anche omicida e questa sì senza ironia, come spesso si legge nelle cronache quotidiane, purtroppo. Regista e attori hanno scelto una decina di situazioni che portano la coppia al massimo dell’esasperazione.

Il giudice capirà

Si confrontano, ad esempio, il marito ipocondriaco piuttosto che taccagno, con la moglie spendacciona o vipera. La soluzione sempre la stessa, l’eliminazione con la leggerezza di una sicura assoluzione… il giudice capirà!
Lo spettacolo è andato in scena nel Teatro dei Fabbri di Trieste per la Comunità croata di Trieste, organizzatore dell’evento. In platea il console della Repubblica di Croazia a Trieste, Nevenka Grdinić con il suo staff al completo, ma anche le insegnanti di croato, amici e pubblico affezionato che segue le iniziative della Comunità. Il suo presidente Gian Carlo Damir Murkovic, ha salutato i presenti, sottolineando l’impegno della Comunità per portare anche in Friuli Venezia Giulia pillole di cultura da Zagabria e altre città della Croazia, per creare nuove sinergie.

Situazioni estremizzate, ma riconoscibili

Al di là di queste motivazioni, legittime e importanti, il pubblico si è veramente divertito, sottolineando con ripetuti applausi l’evolversi dello spettacolo attraverso clip di vita familiare. Situazioni estremizzate, ma facilmente riconoscibili per la loro incidenza nella realtà. Il divorzio è la soluzione? Non ci sono risposte ideali, ma soltanto dei percorsi possibili e a volte necessari da non sottovalutare per non esasperare le esperienze. Certo, una delle vie è anche quella del sorriso, se si riesce a ridere delle piccole manie, sdrammatizzando le situazioni, a volte la vita diventa più semplice.
Splendidamente calati nei personaggi, i due attori che hanno reso al massimo, rivelando un’incredibile malleabilità e la capacità di trasformare uno spazio minimale in una scena fortemente evocativa. Piccole trasformazioni, una fascia in testa, un cambio di pettinatura, funzionano come un cambio di scena. Morbido il linguaggio, con quell’uso teatrale della lingua, che ne ammorbidisce ogni asperità, diventando musicale e dolce, molto piacevole all’ascolto. Colpisce l’uso colto delle terminologie: per chi studia il croato a Trieste, una bellissima lezione dal vivo. Iniziative come questa, sottolineano la vivacità della città, in grado di arricchire l’offerta culturale partendo dalla storia e dalla presenza di comunità di lingue diverse all’interno del suo perimetro sociale e culturale.

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