Celebrato un decennio d’impegno nella trasmissione dell’istrioto

La decima edizione del Festival sissanese ha reso omaggio all’antica parlata valorizzandola e salvaguardandola

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Celebrato un decennio d’impegno nella trasmissione dell’istrioto
”’Na ciacolada nsembro”: gli allievi della SEI di Umago incontrano i parlanti l’istrioto. Foto: VALETR ZANCO

La Comunità degli Italiani di Sissano ha festeggiato alla grande il X anniversario del Festival dell’istrioto. Per tre giorni, ha ospitato un ricchissimo programma, che ha coinvolto le altre cinque Comunità istriote, numerosi ospiti, un foltissimo pubblico. Il tutto per celebrare l’antica parlata, valorizzarla e salvaguardarla, stimolandone la produzione artistico-culturale e lo studio scientifico e rivitalizzandone il suo uso, in particolare tra le giovani generazioni. E stando a quanto vissuto a Sissano, si è sulla buona (ottima!) strada: un decennio d’attività non poteva che dare eccellenti risultati.

Lingua e letteratura
Protagonista, quindi, l’istrioto, nelle sue varianti rovignese, dignanese, vallese, gallesanese, sissanese e fasanese. Parlato, recitato, cantato… in quella che è stata probabilmente l’edizione più ricca e intensa della manifestazione. Si era cominciato nella mattinata di giovedì con “‘Na ciacolada nsembro”, incontro linguistico degli allievi della SEI “Galileo Galilei” di Umago con parlanti l’istrioto. La sera, l’inaugurazione del cartellone pubblicitario relativo alla promozione e valorizzazione del dialetto istrioto “Vemo pjaser che se vegnudi catane”. A seguire la presentazione del libro “Tra∫umanade intra li rúe” di Roberta Dubac con la partecipazione del Coro misto della CI di Sissano. Alberto Giudici ha poi tenuto una lezione sulla “Storia ed evoluzione dell’istrioto”; è seguita l’apertura della mostra “Tremoli, bucole, cotoli, siai, cro∫ati… – como li vedo i fioi”.

Laboratori e musica
La giornata di venerdì ha visto invece l’organizzazione di un laboratorio linguistico per gli alunni delle scuole elementari, con la presentazione del gioco di memoria in istrioto “Chi serca, cata…” e del manuale di enigmistica in istrioto per bambini “∫ughèmo cu li paruòle”. La sera, “’Na cantada nsembro”, con la presentazione di brani musicali inediti in istrioto e il Coro misto della CI di Sissano. Poi l’attesissima premiazione del Concorso letterario e video, e musica con “El Gato e le Volpi” di Rovigno.

Immancabile l’offerta gastronomica
Intensa pure la giornata conclusiva, quella di sabato, che ha visto sfilare lungo il paese i gruppi folcloristici delle CI di Dignano, Gallesano, Rovigno, Sissano e Valle, preceduti dalla Banda d’ottoni di Rovigno. Ogni gruppo si è poi esibito con i canti tradizionali. Risate a non finire, poi, con le filodrammatiche delle CI di Dignano, Gallesano, Rovigno, Sissano e Valle. Il palco poi ai Midi cantanti della CI rovignese. A seguire la presentazione del cartone animato in istrioto “Il mondo di Bibi”. È stata infine ancora musica con la band rovignese. In collaborazione con la Scuola alberghiera di Pola, una ricca offerta gastronomica di piatti tradizionali, con la presentazione delle rispettive ricette, sempre in istrioto. Un’edizione che ha visto impegnatissimi tutti i sodalizi partecipanti, includendo attività che spaziano dalla letteratura alla ricerca, dalla recitazione alla canzone, con tanto di laboratori, mostre e cartoni animati. Un enorme contributo che non sarebbe stato possibile realizzare senza l’impegno delle sei Comunità degli Italiani dell’area istriota. E l’immancabile contributo finanziario del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale della Repubblica italiana, per tramite di Unione Italiana e Università Popolare di Trieste, della Regione istriana, dell’Ufficio per i diritti dell’uomo e delle minoranze nazionali della Repubblica di Croazia, come pure del Consiglio nazionale per le minoranze della Repubblica di Croazia.

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