Cabaret Sacco e Vanzetti Storia di un’agonia

0
Cabaret Sacco e Vanzetti Storia di un’agonia

L’immigrazione, il pregiudizio razziale, l’equità e l’obiettività della giustizia, sono tutte tematiche dirompenti nella nostra attualità. Ecco perché il Dramma Italiano e il Teatro dei Borgia di Barletta hanno scelto di raccontare l’agonia durata 7 anni di due migranti italiani, Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, arrestati con la falsa accusa di rapina e duplice omicidio, che verranno uccisi da uno Stato che ne decreterà la morte, rifiutando ricorsi e revisioni del processo, sordo all’ondata d’indignazione di un‘opinione pubblica mondiale, che vide nella loro condanna e nella loro esecuzione la persecuzione degli immigrati e dei dissidenti politici.
Si presenta così lo spettacolo Cabaret Sacco e Vanzetti, con la drammaturgia di Michele Santeramo e la regia di Gianpiero Borgia, la cui prima fiumana è attesa al Teatro nazionale croato “Ivan de Zajc”, domani, 5 novembre, alle ore 19.30.
Lo spettacolo che ha già debuttato con successo in Italia, si presenta come un dramma sociale, realizzato interamente con attori esterni alla compagnia di prosa in lingua italiana di Fiume, ed è anche il primo spettacolo che il Dramma porta in tournée nel circuito dell’Istria croata e slovena. Prima della tappa fiumana, il lavoro sarà presentato il 4 all’Università popolare aperta “Ante Babić” di Umago. Altre rappresentazioni sono previste il 7 all’Università popolare aperta di Buie e l’8 novembre alla Casa di cultura di Crevatini (Slovenia). La storia, a molti nota, viene narrata attraverso una rielaborazione drammaturgica che vede in scena due soli attori – Raffaele Braia e Valerio Tambone – che raccontano, recitano e cantano a cappella, gli scontri, l’amicizia e i sette anni di carcere dei due anarchici italiani. Sacco e Vanzetti – Nicola e Bartolomeo – vengono giustiziati sulla sedia elettrica il 23 agosto 1927. L’uno pescivendolo, l’altro operaio, erano transitati pochi anni prima per Ellis Island in cerca di un futuro migliore, lasciandosi alle spalle l’Italia scossa dalla Prima guerra mondiale e tormentata dalla miseria. Sostenitori di idee politiche impopolari nell’America borghese d’allora, divennero vittime del pregiudizio verso gli immigrati, del sospetto verso chi sosteneva la lotta operaia e – accusati di un furto e di un omicidio che non avevano commesso – entrarono in un circo mediatico e giudiziario che non li scagionò, nemmeno davanti all’evidenza. La riabilitazione ufficiale negli USA arriva postuma, cinquant’anni più tardi, ma da subito invece divengono simbolo delle battaglie per i diritti di uguaglianza e giustizia, sostenuti dalla stampa, da artisti e intellettuali e dalla gente semplice già durante la loro detenzione. Lo spettacolo ripercorre questi eventi e soprattutto restituisce il ritratto di due uomini sognatori e innamorati della vita, riservati, entusiasti, utopisti e il loro sogno del riscatto sociale e della libertà.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display