Alla scoperta di un simbolo istriano

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Alla scoperta di un simbolo istriano

FIUME | Riprendono le attività sceniche alla Comunità degli Italiani di Fiume. A inaugurare la nuova stagione 2019 è stata ieri sera la commedia musicale intitolata “La Parenzana – il treno dal fiato corto”, andata in scena nel Salone delle Feste di Palazzo Modello. Nata da un’idea di Cesare Tarabocchia, e curata dal direttore musicale Andrea Sfetez, l’opera è un viaggio virtuale e itinerante lungo l’ex ferrovia istriana che collegava Trieste a Parenzo, illustrato attraverso aneddoti, musiche e canti popolari dell’Istria del primo Novecento, uniti dal fil rouge di una rotaia effimera, dal momento che si trattava di una ferrovia molto più importante per i paesini intermedi che per i suoi capolinea.

L’idea si sviluppa nell’alternarsi di dialoghi recitati e accompagnati dal gruppo strumentale “Muja Folk Serenade” e dal coro “Semplici Note” di Muggia, nonché da quello misto della Comunità degli Italiani di San Lorenzo-Babici. Sia la musica che il testo immergono lo spettatore nel viaggio immaginario nei tempi e nei luoghi in cui la ferrovia Parenzana conobbe la sua storia. Il concetto di fondo è quello di presentarla attraverso i suoi scali intermedi: il viaggio virtuale parte così dal capoluogo giuliano, e più precisamente dalla stazione di Campo Marzio, per concludersi, dopo avere attraversato in lungo e in largo sia il Litorale sloveno che buona parte dell’Istria nordoccidentale, a Parenzo, in un finale scoppiettante, definito volutamente con un velo d’ironia “Mens sana in Malvasia istriana”, e volto a celebrare i vitigni che sono un simbolo imprescindibile di questa regione, nonché trait d’union tra i diversi popoli che vi si sono avvicendati.

Storico elemento di connessione

Tra il 1902 e il 1935 la Parenzana ha rappresentato per la nostre terre e le nostre genti uno straordinario elemento di congiunzione, lasciando nella memoria collettiva ricordi indelebili e romantiche cartoline di un periodo storico ormai lontanissimo nel tempo. Il percorso, lungo 123 chilometri, venne inaugurato il 1° aprile 1902, per volere dell’amministrazione austroungarica. La linea era stata realizzata per togliere dall’isolamento questa parte della penisola istriana, collegandola all’importante emporio triestino. Escluse le stazioni di estremità di Trieste e Parenzo, la rete comprendeva 33 stazioni intermedie, 9 gallerie e 11 tra ponti e viadotti. Il traffico ferroviario fu esercitato sia per il trasporto di persone che di merci. Dopo la Prima guerra mondiale la linea passò sotto l’amministrazione italiana, registrando un lento e inesorabile declino, dovuto principalmente all’avvento del trasporto su gomma, molto più veloce rispetto alla lentissima e tortuosa linea su rotaia, e che portò alla sua definitiva soppressione il 31 agosto 1935.

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