A lezione di glagolitico all’ex Zuccherificio

Nell'ambito del progetto «3D Elektro – Glagoljica» gli studenti della Scuola media superiore elettroindustriale e artigianale di Fiume hanno fatto uso della pressa di Gutenberg

0
A lezione di glagolitico all’ex Zuccherificio
Dominik Višnjić spiega ai ragazzi come funziona la pressa di Gutenberg. Foto: Stella Defranza

Si è svolta nel Palazzo dell’ex Zuccherificio di Fiume la presentazione del progetto “3D Elektro – Glagoljica” (3D Elettro – Glagolitico). Ad aver visitato la sede del Museo civico sono stati trenta ragazzi di numerose classi e indirizzi della Scuola media superiore elettroindustriale e artigianale del capoluogo quarnerino, accompagnati dalle docenti di storia, croato e religione. A parlare del progetto è stata l’insegnante di religione, Marijana Medanić, la quale ha esposto come si è svolto il progetto.

Salvaguardia del patrimonio storico
“La nostra visita al Museo civico fa parte della seconda parte di questa iniziativa – ha illustrato –. La prima parte si è svolta tra i banchi di scuola durante le ore di lezione, quando abbiamo insegnato agli studenti l’importanza del glagolitico per la nostra storia e cultura. In questa prima fase gli studenti della IVb hanno progettato al computer alcuni modelli in 3D di lettere glagolitiche, che poi hanno programmato sul computer e stampato usando una stampante in 3D. I modelli, che formano l’acronimo della scuola (EIOŠ), sono stati dotati pure di lampadine led. Nel corso del nostro laboratorio di glagolitico cercheremo di collegare ulteriormente questo sapere storico con la pratica e faremo usare ai giovani la pressa di Gutenberg”.
Medanić ha aggiunto anche che i giovani coinvolti erano molto più numerosi, ma soltanto trenta sono potuti venire al Museo.

Marijana Medanić.
Foto: Roni Brmalj

1.200 pagine in pergamena
A parlare ai ragazzi e a spiegare il processo di stampa per mezzo della pressa di Gutenberg è stato il presidente dell’associazione Typeflow, Dino Sefaja, il quale ha rivelato loro che il primo libro stampato con questo strumento risale a circa 600 anni fa. La Bibbia di Gutenberg o Bibbia a quarantadue linee (B42) è il primo libro stampato in Europa con la tecnica dei caratteri mobili. Si tratta di un volume di 1.200 pagine fatte di pergamena, per il quale è stata usata la pelle di 160 pecore. Sefaja ha aggiunto che tutt’oggi si usa la pergamena se si vogliono stampare o imprimere documenti molto importanti, come ad esempio la risoluzione del Consiglio di sicurezza della Nazioni Unite. Prima dell’inizio dell’utilizzo dei caratteri mobili i libri venivano riprodotti dagli amanuensi che li copiavano a mano per mezzo di una piuma d’oca.

Il presidente dell’associazione Typeflow, Dino Sefaja.
Foto: Roni Brmalj

Nel 1530 la prima stamperia fiumana
Sefaja ha spiegato che il centro dedicato al glagolitico è stato istituito in seno al Museo civico in memoria dell’Arcivescovo Šimun Kožičić Benja, il quale ha fondato la prima stamperia fiumana nel 1530. Il primo volume in croato uscito dalle stampe è stato il libro di orazioni in glagolitico “Misal hruacki”. Ne sono seguiti altri cinque per un totale di sei libri in sei mesi. Proprio come il primo libro fiumano, pure le stampe realizzate dagli studenti erano bicolore e in glagolitico. I ragazzi hanno realizzato delle lettere di ringraziamento a nome della scuola che poi hanno consegnato al preside per darle agli ospiti che in futuro visiteranno l’istituto scolastico.

I caratteri mobili stampati in 3D.
Foto: Roni Brmalj

La tecnica della «scrittura»
Molto interessante è stato pure l’intervento di Dominik Višnjić, studente dell’Accademia di Arti applicate di Fiume, il quale ha mostrato ai ragazzi come funziona in pratica una pressa di Gutenberg.
“Questa replica della storica pressa di Gutenberg – ha illustrato – viene usata per la tecnica tipografica di molti secoli fa, che consisteva nell’allineare i singoli caratteri in modo da formare una pagina, che veniva cosparsa di inchiostro e pressata su un foglio di carta. L’innovazione stava nella possibilità di riutilizzare i caratteri.
Storicamente venivano usate lettere di piombo, ma non potendo usare il piombo noi abbiamo stampato i caratteri con la stampante 3D. Alla pagina viene aggiunta anche un’illustrazione fatta per mezzo di una matrice di metallo, ma storicamente spesso veniva usato pure il legno. Oggi usiamo dei piccoli rulli per apportate l’inchiostro a olio, ma storicamente venivano usati dei tamponi. Una volta terminato questo processo, si mette sulla base il foglio di carta e per mezzo di una leva si imprime la matrice sulla forma tipografica”.
Il progetto del glagolitico in 3D è pensato e realizzato dalla Scuola media superiore elettroindustriale e artigianale con il sostegno del Ministero della Scienza e dell’Istruzione della Repubblica di Croazia.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display