Zecche e zanzare: obiettivo prevenzione

Una volta attaccata la vittima questo tipo di anropode può rimanere sino a due giorni nel suo corpo per cibarsi e aumenta il suo volume anche del 200 p.c. prima di lasciarlo

0
Zecche e zanzare: obiettivo prevenzione
Nediljko Landeka. Foto: FREDY POROPAT

L’arrivo della bella stagione, tra l’altro, può portare anche a dei grattacapi con l’invasione di insetti e aracnidi nocivi. Che oltre ad essere fastidiosi possono essere pure pericolosi in quanto portatori e/o trasmettitori di agenti patogeni che provocano malattie. Al fine di limitare per quanto possibile il numero dei parassiti, batteri patogeni e insetti nocivi, ha un ruolo d’enorme importanza il Servizio per la disinfezione, disinfestazione e derattizzazione (DDD) dell’Istituto di salute pubblica della Regione istriana. Per questo motivo abbiamo intervistato il biologo Nediljko Landeka, a capo del Servizio per la DDD da circa una trentina d’anni.

Ci può spiegare in breve le peculiarità di ciascuna di queste singole attività?
La disinfezione è una misura volta nell’insieme a ridurre tramite uccisione, inattivazione o allontanamento/diluizione, la maggiore quantità possibile di microrganismi, quali, batteri, virus, funghi, protozoi, al fine di controllare il rischio d’infezione per le persone o di contaminazione di oggetti o ambienti. La disinfestazione invece riguarda l’eliminazione di insetti, tra cui scarafaggi, formiche, cimici, vespe, nonché di artropodi ossia aracnidi, quali zecche, scorpioni, ragni… Infine la derattizzazione comprende l’eliminazione di ratti, topi, e altri roditori.

Il servizio copre l’intera Regione istriana?
Esatto. Conta 12 persone che sono impegnate in ogni parte della penisola. Interveniamo in special modo su richiesta delle aziende con le quali siamo legati contrattualmente; locali di ristoro, dell’industria alimentare… e tutte le attività vengono svolte nel rispetto delle norme di Legge. Va detto che a seconda delle necessità e delle particolarità degli ambienti svolgiamo i controlli anche due volte all’anno. Solitamente per risolvere i problemi legati agli insetti, agli aracnidi e ad altri animali nocivi intensifichiamo le nostre attività a marzo, però tutto dipende dalla situazione meteorologica, considerato che per tutti questi animali sono di fondamentale importanza la temperatura e l’umidità, fattori che influiscono sulla loro riproduzione. Per esempio, quest’anno osserviamo un numero minore di zecche o zanzare, è ciò è dovuto alla bassa temperatura dell’acqua, che rallenta la nascita delle larve.

Ma andiamo per ordine, quali sono gli aracnidi e gli insetti più pericolosi?
Senza dubbio le zecche, in Croazia ne abbiamo 21 tipi e grazie al monitoraggio introdotto due anni fa in Istria abbiamo scoperto una decina di specie. Le zecche catturate e portate nel nostro Servizio (da parte dei nostri dipendenti, dai cittadini, dai cacciatori…), vanno innanzitutto sottoposte all’analisi morfologica. Per la precisione, in base all’aspetto si può riconoscere la specie, però in seguito è necessario svolgere l’analisi del DNA. Abbiamo attrezzato il laboratorio con la tecnica molecolare, al momento sono in corso le prime analisi, che poi invieremo al Centro per il sequenziamento di Parigi per ottenere i risultati su tutte le peculiarità delle specie. Allo stesso tempo viene effettuato l’isolamento degli agenti patogeni nelle zecche, che vengono conservate alla temperatura di – 80 C°, in quanto è l’unico modo per conservare gli organi interni. La specie più diffusa e allo stesso tempo rischiosa è la Ixodes Ricinus, chiamata anche la “zecca dei boschi”, che è anche il più frequente diffusore delle malattie, per esempio la borreliosi o malattia di Lyme, la febbre Q, la babesiosi… Ad ogni modo va sottolineato che ogni specie di zecche porta con sé determinati agenti patogeni, per cui grazie alle analisi possiamo individuare quelli che sono presenti dell’organismo. In parole povere, ogni malattia ha il proprio trasmettitore, o meglio vettore, tra questi aracnidi. Ora stiamo portando avanti l’idea di includere nel monitoraggio la Regione litoraneo-montana.

Come si moltiplicano e quali sono i luoghi preferiti delle zecche?
Come detto, la presenza delle stesse è legata alla temperatura, e quella ideale è sino ai 30 C°, nonché all’umidità. La loro vita si sviluppa attraverso quattro stadi: uovo, larva, ninfa e adulto. Interessante il fatto che già le larve iniziano a cibarsi prendendo di mira gli uccelli e altri animali minori. Solitamente vivono sotto le foglie, e preferiscono gli ecotoni, ovvero le zone in natura o nei boschi nelle vicinanze dei passaggi frequentati dalle persone e dagli animali, domestici o selvatici che siano, ovvero dalle mete per cibarsi. Il loro sviluppo dura due anni, da quando vengono deposte le uova, e si parla di sino a 20mila uova, nella terra. L’Ixodes Ricinus ha per così dire le maggiori potenzialità per la trasmissione delle malattie, tra cui la meningocefalite da zecche, che può essere anche letale. Purtroppo, l’anno scorso nel Gorski kotar a causa di questo morbo sono decedute due persone. Una volta attaccata la vittima la zecca può rimanere sino a due giorni sul corpo per cibarsi, e aumenta il suo volume anche del 200 p.c. prima di lasciarlo. D’altra parte un maschio può rimanervi sino a quando non trova un esemplare femmina per accoppiarsi.

I modi migliori per tutelarsi da questi artropodi?
Per eliminarli non vengono usati i pesticidi, in quanto potrebbero uccidere altri insetti, in primo luogo le api che sono utilissime per l’ecosistema. Dunque, l’unica soluzione è la tutela personale, indossare tute da lavoro quando si va per boschi, infilare i pantaloni nelle calze e infine prima di allontanarsi dal posto controllare minuziosamente gli abiti indossati. Il metodo per estrarle dalla pelle non è difficile: basta usare delle pinzette ed estrarre la zecca dalla base, facendo attenzione però che non vi rimanga la testa, e poi disinfettare con l’alcol. Invitiamo tutti i cittadini che trovano delle zecche a portarle al Servizio per la DDD, sempre al fine di analizzarle per verificare la specie e ovviamente per scoprire degli eventuali nuovi agenti patogeni.
Uno dei pericoli per l’uomo è rappresentato pure dalle zanzare che in estate non danno pace con le punture, che possono anche provocare allergie e ciò che conta maggiormente è il fatto che sono anch’esse dei vettori biologici di malattie infettive.
Per la loro moltiplicazione servono le stesse condizioni come per le zecche: temperatura e umidità giuste. In Croazia vivono 28 specie. Dalle nostre parti le specie più frequenti sono la zanzara tigre, nonché la zanzara “comune o urbana” (Culex Pipiens). Fortunatamente non esiste più la “zanzara della malaria”, infetta dal vettore Anopheles, considerando che questa malattia è sradicata. Per far fronte al problema di questi insetti è necessario adottare misure particolari, quali i trattamenti larvicidi e il metodo di nebulizzazione con insetticidi. Ovviamente è anche molto importante istruire le persone su come tutelarsi da questi insetti.

Dall’anno scorso il Servizio per la DDD ha introdotto un un progetto pilota, nuovo e innovativo, relativo alla sterilizzazione delle zanzare maschio. Ce lo può illustrare?
Nel concreto, si mettono in libertà zanzare maschio, sterilizzate con i raggi X e gamma quando queste sono ancora delle larve. I maschi sono più piccoli e passano attraverso l’apposito separatore e poi prima di liberarle vengono contrassegnate con dei colori speciali, affinché possano essere monitorate in natura, controllate e consentire l’analisi del loro comportamento. L’anno scorso le zanzare sterilizzate, 210mila esemplari, giunte da Bologna sono state liberate a Promontore. Ripeteremo lo stesso procedimento con un’intensità ancora maggiore, sempre nella stessa zona, dove lasceremo in natura un milione e 200mila esemplari. Si tratta del primo progetto di questo tipo in Croazia, finanziato dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica, ossia dall’IAEA. Da quest’anno, avendo equipaggiato il laboratorio, avremo la possibilità di sterilizzare da soli le zanzare, che è un metodo che può rivelarsi molto efficace per sterminarle, se non il migliore, come si è visto dai primi risultati e rilevamenti. Nel corso del procedimento abbiamo sistemato delle trappole per le uova e poi analizzato il comportamento di una parte delle zanzare sterilizzate. Va detto che le uova del Culex trascorrono l’inverno in ibernazione nei recipienti contenenti acqua, nonché nei vani dove la temperatura e l’umidità sono stabili. A Pola le zone critiche ossia con il maggior numero di zanzare sono Pragrande e gli orti di Valsaline, però anche i cortili di casa dove si trovano dei recipienti con l’acqua, le grandi pozzanghere… Con le zanzare bisogna sempre stare sull’attenti, anche perché in Europa nell’ultimo periodo si sono già presentate malattie nuove causate dalla zanzara tigre.

Che cosa ci può dire delle altre specie di insetti, aracnidi e animali nocivi…
Partiamo dalle cimici, a loro volta dei vettori biologici però sono abbastanza rare, per arrivare alle mosche, agli scarafaggi, agli scorpioni, alle vespe, ai calabroni… che sono dei vettori meccanici che trasportano l’agente infettivo sulla superficie del proprio corpo per poi trasmetterlo con contatto fisico. Le mosche sono molto fastidiose e numerose e, stando ai dati, se si uccide una mosca ad aprile si distruggono un milione di suoi discendenti, a maggio solamente alcune migliaia, mentre a giugno soltanto la mosca stessa. Per quanto riguarda gli scarafaggi, in Europa vivono 15 specie, da noi solo due, l’europeo di color giallo (Blatella germanica) e l’orientale di color nero (Blatta orientalis). I programmi annuali per la disinfestazione sono molti e a cadenza regolare e vengono effettuati negli stabili, nei locali di ristoro, nelle panetterie… Va detto però che è quasi impossibile distruggerli completamente. Infine mi soffermerei sui ratti e sui topi, che rappresentano un problema molto esteso, in quanto oltre a trasmettere malattie, sono dei roditori per cui mangiano di tutto e molto spesso i cavi della luce, provocando danni elevati. È necessario quindi svolgere due derattizzazioni all’anno, considerato che i ratti si moltiplicano molto velocemente. Il loro habitat preferito sono le reti fognarie, però allo stesso tempo trovano “sistemazione” nelle case e negli edifici. Si cerca ad ogni modo di limitare al massimo e per quanto possibile il numero di questi animali nocivi.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display