Una mensa da 30 e lode

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Una mensa da 30 e lode

Sfida culinaria a mettere in tavola 1.200-1.300 colazioni, altrettanti pasti pranzo e portate serali. Qui, tutti i giorni, nelle cucine si compiono miracoli. Ci troviamo all’indirizzo di via Preradović 28b, dentro al quartier generale del ristoro e dell’offerta gastronomica che riempie nella maniera più piacevole le ore libere degli studenti universitari di Pola. È in questa sede che, quotidianamente,gli studenti possono contare su ogni tipo di comfort, usufruire di sconti e agevolazioni per sfamarsi entro una struttura ristorativa nuova, architettonicamente bellissima e particolare, decorata con stile che da sé stessa già dipinge l’atmosfera dell’animato refettorio, entro pareti tappezzate di allegria e di quadri art decò. La potenzialità e la capienza della struttura sono enormi e la sapienza culinaria dei dipendenti (in tutto 18 al servizio di tutti gli avventori) fanno del ristorante-pizzeria studentesca di Pola un luogo speciale. Un esempio da manuale, per qualsivoglia campus studentesco che si rispetti.

Ottima qualità e servizio impeccabile

Ottima qualità, servizio impeccabile e personale altamente specializzato: risulterebbero peculiarità sufficienti ad accontentare il fabbisogno quotidiano della popolazione studentesca e sembra addirittura incredibile che il mondo universitario polese finisca per far convogliare alla mensa oltre un migliaio di commensali che si danno il cambio uno dopo l’altro ai tavoli della struttura ristorativa convenzionata. Pagare con buoni pasto non è un problema, quando il costo di un pranzo standard non supera le 6,5 kune. Idem per la cena. E avanti di questo passo, la quantità della richiesta finirà per superare quella del servizio. Non per niente, tra un mese o poco più si apriranno nuove prospettive per la crescita del Campus. L’avvio dei lavori edili porterà all’ampliamento della ricettività della Casa dello studente e dell’area riservata alla ristorazione. La moderna struttura residenziale, sembra essersi ridotta a un abito già stretto per chi frequenta l’Università, che risulta inglobare oltre 3.500 studenti. Dicono che, con il tempo, il ristorante, nonostante i suoi 184 posti a sedere (e altri 68 al terrazzo esterno), più i 72 della pizzeria (e 36 all’aperto), rischierà di diventare piccolo. Da qui la necessità del prossimo ingrandimento logistico, con l’aggiunta di un ulteriore ristorante.

Gli umori della vita studentesca

Ma prima di vedere avviare la costruzione di due nuovi padiglioni finanziati all’85 per cento da fondi europei e al 15 da quelli ministeriali, merita osservare da vicino, l’atmosfera da refettorio, che in buona parte è in grado di rispecchiare gli umori della vita studentesca polese. Abbiamo un’immagine che conta? Pola è riuscita a costruirsi un’identità universitaria riconoscibile e a ritagliarsi uno spazio nella lista degli Atenei da prendere in considerazione per delle buone future carriere professionali? In ogni caso, da quanto visto, qui gli studenti sono i padroni di casa, completamente appropriati del loro ampio tinello, soddisfatti di quello che passa il… convento. Anche perchè questo “convento” è molto generoso. Che cosa bolle oggi in pentola? Brodo cremoso di carne (con aggiunta di latte e uova), peperonata a base di carne suina, risotto al ragù, insalata mista, dessert vari (budini e dolci artigianali). In alternativa, la seconda proposta pranzo include salsicce, patate arroste e contorno di piselli. Accontentati anche i vegetariani e le richieste di cibo ipocalorico: brodo di ortaggi, impanatura di zucchine e contorni.

Gradimento collettivo

Basta interrompere il piacere del pasto del vivace gruppo degli economisti, giunti agli ultimi anni di studio, per capire quanto i piatti possano essere di gradimento collettivo. “Dopo avere passato in rassegna le mense pubbliche di prima – rileva Antonia Janaković –, sono molto contenta di un’offerta che è finalmente di qualità. E poi il personale e gli inservienti sono molto simpatici. Appena mi vedono, sanno già che arriva la ‘patita’ della carne e delle variazioni sul tema. E finiscono per imitare le mie prevedibili richieste”. “Mi piace tutto di questa mensa – aggiunge Anđelko Ribarić –, anche perché hai due o tre possibilità di scelta. Talvolta però ci imbrogliano. Leggi sulle pagine Internet che nel menù vi è pasta al forno e, invece… beccati la peperonata. Lei dovrebbe vedere la marea di studenti che si precipita per le lasagne e alla fine rimane delusa perché il tabellone dei pasti ci ha fregato. A ogni modo, anche questa è una prova della bontà servita.”
“Assolutamente tutti, anche i più viziati, possono trovare qualcosa di proprio gusto – rileva Monika Bojko – e anche ordinare un doppio pasto per lo stesso prezzo o portarsi a casa una porzione per cena”. “Disturba unicamente – rileva Iva –, che di domenica il menù non varia e si limita prevalentemente al filetto di pollo e alle patate in ‘tecia’. Quanto al resto, tutto si va letteralmente perfezionando. Da quest’anno accademico si servono anche le colazioni. “Aggiungerei – così Ribarić – che i cuochi sono dei veri maestri dei sughi e dei ragù. E poi, eccoti come ‘digestivo’, anche il Kinder pinguì. A chi non piace?”

Bravi ed educati

Una volta abbandonato il primo piano della ristorazione, scendendo dallo scalone a chiocciola, facciamo ritorno al pianterreno nella sala della distribuzione-mensa. La responsabile del servizio di ristorazione e masterchef, Bojana Zenzerović, da dietro il bancone loda i suoi giovani avventori. “Sono tutti bravi ed educati”. Ma aggiunge, “preferiscono il cibo meno sano e troppo calorico. Tutti insitono con l’impanatura di pollo o vorrebbero patatine fritte. Noi invece perseveriamo con il cibo estratto dal forno e non dalla friggitrice. Si fanno sicuramente i conti con le cattive abitudini alimentari della gioventù. Tanto vale mettere le mani avanti e studiare un menù a base di 200 pietanze diverse, con ingredienti di ogni genere. E se il regolamento definito a livello ministeriale lo concedesse andremmo anche oltre con la creatività culinaria. Non esiste il fast food, e si tenta pure con il pesce, ma il successo è scarso. Le sardelle non soddisfano proprio. Accanto a ogni pietanza sono indicati i potenziali allergeni e la cucina non nega un menù speciale a chi non consuma lattosio e glutine. L’applicazione NutriMenza, ideata dagli stessi studenti, permette tra l’altro di calcolare l’apporto calorico del cibo consumato”.

La colazione di buon mattino

Si apprende che l’ultima miglioria introdotta dalla struttura ristorativa è l’offerta della colazione, dalle ore 8 alle 9.30. L’utenza ha dimostrato interesse mediante un sondaggio proposto dal Centro studentesco, all’inizio dell’anno accademico. Ed ecco che si può iniziare la giornata con un bel panino a 3,5 kune o, all’americana, con würstel a 3 kune e via scegliendo uova, cornflakes e caffè per attivare le meningi e darsi allo studio. Niente male la vita studentesca… nella periferia di Pola.

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