Uljanik. Se oggi non arriva la paga da domani si sciopera

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Uljanik. Se oggi non arriva la paga da domani si sciopera

A sette mesi esatti da quella prima astensione che aveva fatto riunire davanti alla Direzione dell’Uljanik centinaia di lavoratori per il mancato versamento dello stipendio per dicembre, mercoledì potrebbe ripetersi lo stesso scenario con ripercussioni che il rappresentante dei Sindacati del Gruppo Uljanik e dell’Uljanik Brodogradilište, Rajko Kutlača, ha ieri definito incontrollabili. Kutlača ha rilasciato una dichiarazione ai giornalisti a nome dei tre Sindacati di Scoglio Olivi, e in qualità di presidente del Consiglio socio-economico della Regione istriana, paventando lo sciopero “perchè a tutt’oggi non vedo una soluzione che sia diretta al versamento della paga di luglio alle maestranze dell’impianto”. “È un mese fa che il ministro dell’Economia, Darko Horvat, ha parlato in televisione del rilascio di un mutuo dello HBOR al cantiere, affinché venissero risolti gli impegni salariali. Non so proprio perchè si tardi tanto, nonostante ci sia qualcuno che starebbe affermando che i soldi arriveranno oggi o domani (ieri e oggi per chi legge)”.

Una riunione a sorpresa

La questione retributiva, ha proseguito il sindacalista, non è comunque la più temibile. La peggiore ipotesi infatti è quanto potrebbe accadere all’impiego, con la chiusura, se prossima o lontana, dello stabilimento. Che di cose sbagliate, principalmente sul piano della gestione, ne ha fatte più di una nei trascorsi decenni, ma non tante da meritarsi una chiusura definitiva. Insomma, ritorna a farsi sentire in questi giorni la paura, che serpeggia tra la popolazione in Regione e oltre; la paura che è quella che sparisca il settore più eclatante della produzione reale portando con sè una moria di posti di lavoro che metteranno l’Istria in ginocchio. Ieri pertanto una riunione “a sopresa” ha avuto luogo a porte chiuse nella sede della Regione istriana, dove si sono incontrati allo stesso tavolo, oltre ai rappresentanti dei Sindacati, il presidente della Direzione del Gruppo Uljanik, Gianni Rossanda, accompagnato dal direttore dell’Uljanik Brodogradilište Denis Rabar; quindi, il rappresentante del Gruppo Kermas, gruppo diventato a marzo partner strategico di Scoglio Olivi, Željan Horvat; il presidente della Regione istriana Valter Flego, il sindaco di Pola, Boris Miletić e i parlamentari dell’Istria Tulio Demetlika, Giovanni Sponza, Silvano Hrelja, Peđa Grbin, Anton Kliman e Furio Radin.

Flego: «Serve soluzione duratura»

“Invito il governo a fare il passo che tutti attendiamo, poiché è il solo a poterlo fare” ha detto Kutlača (Sindacato dell’Istria, Dalmazia e Quarnero) che ha presenziato all’incontro con i colleghi del Sindacato dei Metalmeccanici e del Sindacato Adriatico (Jadranski Sindikat). Uguale l’appello del presidente della Regione istriana, Valter Flego, il quale ha specificato l’importanza del ruolo del governo in queste ore di trattative. “Confido nel governo, nel partner strategico e nella Direzione affinché siano versati gli stipendi; di pari passo invito gli stessi a fare in modo che i problemi dell’impianto trovino una soluzione duratura. “Questa legislatura – ha dichiarato il sindaco di Pola, Boris Miletić – deve dire la sua ultima parola sulla cantieristica nazionale, e sul futuro dell’Uljanik. Lo Stato ha da chiarire se questo settore della produzione reale è nel suo interesse o meno. Dopo di che dovrà trovare da sé i meccanismi che porteranno l’impianto ad aprire e a chiudere il processo che intercorre tra una sicura commissione e l’atto finale che è quello della consegna della nave. Rendendolo concorrenziale e autonomo”.

Grbin: «Una situazione inaccettabile»

Peđa Grbin, parlamentare dell’SDP, ha puntato il dito prima di tutto sulla Direzione, responsabile principale (anche se non unica) di quanto sta succedendo e di quanto poco si sappia su quanto stia avvenendo al cantiere. “Non è accettabile essere giunti a un punto così, per cui mi chiedo perché si sia arrivati a celare all’opinione pubblica ogni informazione relativa al cantiere. In questo momento – ha proseguito Grbin –, non vedo soluzioni che soddisfino le speranze dei lavoratori del cantiere”.
Nel dopo seduta, quando è stato il momento di rilasciare dichiarazioni, Gianni Rossanda si è espresso con un “no comment”. Gino Šverko, a capo dei Metalmeccanici a Scoglio Olivi (sindacato di maggioranza al cantiere), ha annunciato l’odierna riunione, l’ultima di quello che è definito “processo di conciliazione” prima della proclamazione dello sciopero.

Problema d’insolvenza

Ricordiamo infine che il salvagente gettato per l’Uljanik Brodogradilište del Gruppo Uljanik, dal governo croato, aveva autorizzato a gennaio il rilascio di una garanzia statale per un addebito di 96 milioni di euro: una linea creditizia che avrebbe dovuto permettere al cantiere di attuare il cosiddetto Piano di ristrutturazione e diversificazione. Il credito è bastato a togliere le castagne dal fuoco fino a un mese fa circa, e ora si torna ai problemi d’insolvenza del passato prossimo.

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