Tutte le dimensioni della privatizzazione

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Tutte le dimensioni della privatizzazione

“Musil, Saccorgiana, Idroscalo – tutte le dimensioni della privatizzazione del litorale polese in funzione delle necessità dei progetti turistici”. Questo il titolo della tavola rotonda che si terrà il 13 novembre prossimo con inizio alle 18, nella principale aula universitaria della Facoltà di Economia e di Turismo (via Preradović 1). Al panel, promosso dall’Associazione ambientalista “Istria Verde”, parteciperanno esperti dei settori economico, turistico, ecologico e sociologico pronti a osservare e ad analizzare con occhio critico i progetti di sviluppo turistico proposti per le anzidette aree sulla base delle (non troppe) informazioni disponibili. Protagonisti del dibattito saranno Saša Poljanec Borić, consulente scientifica dell’Istituto di scienze sociali “Ivo Pilar” nel campo sociologico ed economico, Marinko Škare, professore della Facoltà di Economia e Turismo, Kristina Afrić Rakitovac, titolare della cattedra per l’Economia nazionale e internazionale, Aljoša Vitasović, responsabile della cattedra per il Turismo, nonchè Goran Zgrablić, docente della Scuola tecnico-manageriale di Pola. Farà da moderatrice la rappresentante di “Istria Verde”, Dušica Radojčić, che ha pure esteso l’invito di partecipazione ai rappresentanti della Città, al sindaco Boris Miletić in primis, al fine di presentare l’utilità che questi progetti possono rappresentare per la comunità locale e di porre domande di chiarimenti in merito. Da quanto appreso, il primo cittadino avrebbe già respinto l’invito per impegni inderogabili e incaricato alcuni rappresentanti dell’amministrazione cittadina a includersi nel dibattito.

Un tema che ritorna attuale

L’attualità dell’argomento che ci si prepara ad affrontare è indiscutibile, avendo il sindaco sottoscritto assieme al premier Andrija Plenković, un accordo sulle condizioni, i diritti e gli obblighi relativi alla realizzazione di progetti di tipo turistico nelle suddette aree. Alla pari della zona di Caterina e Monumenti, queste attraenti fasce di litorale polese sono destinate a diventare oggetto di concessione per un periodo che potrebbe andare dai 50 ai 90 anni. Tra i cittadini, sorgono legittime le domande circa i possibili riflessi economici, sociali, ambientali e in particolare sulla qualità di vita dei cittadini, che potrebbero scaturire dall’applicazione di determinati modelli di gestione di siffatte risorse in funzione turistico-alberghiera.
Più che evidente l’importanza dei passi che s’intendono compiere nel (prossimo?) futuro, mentre le informazioni scarseggiano e l’opinione pubblica sta a guardare. Saccorgiana e l’Idroscalo (dove la Città sta costruendo una delle più belle spiagge pubbliche) si conservano ancora come zone praticabili e non interdette alla cittadinanza, mentre Musil continua a presentarsi quale braccio amputato dell’insenatura di Pola. I suoi 170 ettari di landa peninsulare abbandonata, chiusa, negata ai cittadini, è tuttora in silente attesa di un responso. Si è in attesa di una decisione sulle sue sorti fin dall’epoca dell’abbandono da parte dell’armata serbo-federale, e ora, mentre tutto tace, la battaglia per aprire delle prospettive si sta consumando ed esaurendo a livello cartaceo, tra sterili progettazioni e visioni d’insieme di sviluppo turistico (elitario?), nonché levate di scudi a tutela del patrimonio storico già proclamato tale. Tra presunti litiganti, se così vanno intese le cose, il terzo “gode”, in termini di trascuratezza in cui versano gli ex territori e impianti militari, vittime di una totale incuria. Storia trita e ritrita. Stancherebbe riparlarne, non fosse per la sottoscrizione con il primo ministro, che spinge a ricostruire la base per dei possibili investimenti.

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