«Aumentare i salari minimi»

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«Aumentare i salari minimi»

POLA | Aumentare i salari, soprattutto quelli minimi. È questa secondo il presidente del Partito socialdemocratico (SDP), Davor Bernardić, la ricetta per rilanciare l’economia nazionale e arginare la fuga di migliaia e migliaia di giovani dal nostro Paese. “Un fenomeno che negli ultimi due anni ha assunto proporzioni allarmanti”, ha detto Bernardić, aggiungendo che dal giorno dell’insediamento del governo Plenković a oggi i croati emigrati all’estero alla ricerca di un futuro migliore sono stati oltre 130mila. Da Pola, dove nel corso della mattina di ieri ha incontrato i vertici dell’SDP di Pola e dell’Istria, il capo del principale partito d’opposizione ha inoltre ricordato che “grazie” all’attuale Esecutivo la Croazia è scesa di una ventina di posizioni nel ranking del rapporto annuale della Banca Mondiale “Doing Business” 2018, passando dalla 40.esima alla 58.esima posizione.

Affittacamere tartassati

“La Croazia – ha commentato Bernardić – è un Paese dove fare business è sempre più difficile”. A supporto di tale tesi, il presidente dell’SDP ha evidenziato che la Croazia è stata superata da Paesi come la Serbia, il Montenegro e la Romania. “La colpa è tutta del premier e del suo governo, che non hanno il coraggio e forse nemmeno la volontà di riformare l’intero sistema economico, sociale e fiscale”, ha continuato il leader dell’SDP, che all’Esecutivo ha suggerito di aumentare quanto prima l’importo non imponibile in busta paga dalle attuali 3.800 a 5mila kune. “A beneficiarne sarebbero i redditi più bassi”, ha dichiarato il parlamentare, sottolineando che la proposta di riforma fiscale promossa dal ministro delle Finanze, Zdravko Marić, favorisce soltanto coloro che percepiscono stipendi elevati e irraggiungibili dalla stragrande maggioranza dei cittadini. Cambiando completamente discorso, Davor Bernardić, è passato a parlare di turismo, al momento l’unico vero motore dell’economia nazionale. A tale proposito ha dichiarato che l’imposta sul valore aggiunto (PDV) per il settore turistico deve essere ridotta al 13 per cento. Inoltre, il leader dei Socialdemocratici ha criticato duramente l’iniziativa dell’Esecutivo di aumentare di ben cinque volte l’importo annuale fisso dovuto dagli affittacamere privati. “Dobbiamo opporci con forza a questo governo, che ruba ai poveri per dare ai ricchi”, ha concluso Bernardić.

Uljanik. Serve la ristrutturazione

Di economia, riforma fiscale e turismo, ieri a Pola, hanno parlato anche il presidente della Commissione finanze e bilancio dell’SDP, Danijel Ferić, il responsabile della Commissione turismo dei socialdemocratici, Dalibor Macan, e il presidente della Commissione economia e sviluppo regionale, Branko Grčić, che si sono soffermati anche sul Gruppo Uljanik, dalla cui sorte dipendono non soltanto i dipendenti dei cantieri di Pola e Fiume, ma un esercito di 40-50mila dipendenti di oltre 180 piccole aziende dell’indotto. Dopo aver criticato i vertici dello Stato per il totale disinteresse dimostrato per il Gruppo Uljanik, sia Grčić che Ferić hanno invitato il premier e i suoi collaboratori a trovare quanto prima dei partner strategici e a presentare in tempi stretti il nuovo Piano di ristrutturazione.
Branko Grčić ha auspicato inoltre lo scorporo dal Gruppo Uljanik del cantiere 3.maj di Fiume, per il quale sembra sia interessato un importante partner strategico.

Todorić? Non m’attendo nulla

A margine della conferenza stampa di ieri, Davor Bernardić, ha commentato l’estradizione e il rientro in Croazia di Ivica Todorić. “Dal processo, che probabilmente durerà anni, non mi aspetto nulla di eclatante”, ha detto il presidente dell’SDP che, commentando la situazione in cui versa il Gruppo Uljanik, si è chiesto che cosa stia facendo la Procura di Stato, che da ormai diverso tempo indaga, al momento pare senza alcun esito, sul cantiere polese.

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