Sabbia, amore e fantasia il «fragile» cane di Julian

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Sabbia, amore e fantasia il «fragile» cane di Julian

Usa le mani per modellare i lineamenti più grossolani, le dita per i lavori più minuziosi e poi bastoncini di legno estremamente sottili per arrivare alla filigrana di una scultura che purtroppo non durerà che un giorno solo. Tale è la natura dei modelli di sabbia, e lo sanno bene anche i bambini piccoli che più d’una volta hanno cercato di costruire un castello sulla spiaggia battuta dalle onde: non appena la marea comincia a spingere con più veemenza sulla battigia, ecco che crollano tutte le costruzioni pazientemente edificate sull’onda della fantasia.

In giro per l’Europa

Questi sono dunque Julian e il suo cane di sabbia: li troviamo in via Flanatica ogni giorno, dalle 8 alle 13, perché ci mette pressappoco quattro o cinque ore per completare la sua opera. Julian è un artista di strada romeno che campa modellando la sabbia per la gioia dei cittadini e dei turisti di tutto il Vecchio continente. Ha girato l’Europa più volte facendo questo mestiere che molti non considerano affatto un mestiere: Inghilterra, Scozia, Germania, Spagna, Italia, Portogallo ed ora eccolo anche nei Paesi dell’Est. Da qualche giorno è a Pola, ma prima di arrivarci si è fermato per una settimana a Zagabria, e a proposito della capitale croata ha notato che “ci girano più soldi che nei posti piccoli, ma in compenso nei posti piccoli ci sono i turisti stranieri con le tasche piene”. Insomma, si fanno affari anche in periferia.
Ciò nonostante, la sua cassetta delle offerte non ci pare proprio colma di quattrini, per cui la domanda è inevitabile: quanto si guadagna facendo sculture di sabbia? Il nostro Romeno dalle mani d’oro confessa: “Non molto, non per risparmiare in ogni caso. Mi accontento di 40 euro al giorno per pagarmi l’ostello, che mi costa sui 25 euro al giorno, i tre pasti giornalieri canonici, le sigarette e l’acqua. Tutto qua”. Beh, i conti sono chiari, vitto e alloggio sono assicurati, e della pensione… chissenefrega. Anche questa è una concezione del mondo e della vita, anche questa è filosofia.

Questione di dettagli

Piuttosto, le sculture sono sempre uguali? L’artista ci risponde, ma non fatichiamo a intenderci: “No, non sempre. A volte al cane aggiungo un piccolo elefante, oppure un cucciolo, o anche un topolino. Dipende dalla sabbia che mi resta dopo aver completato il cane grande. Di sabbia ne ho tre borse piene da 25 chili l’una, quindi 75 chilogrammi in tutto. Se per sbaglio ne consumo troppa per il cane, non si può fare altro”.
Perbacco, ma fare e disfare la stessa scultura ogni giorno da capo, non è che un po’ alla volta la pazienza e la volontà si esauriscono? Julian ammette che ci vuole una perseveranza superiore alla norma, ma spiega anche che per lui “va bene così”. Ha scelto di fare così e non se ne pente. Anche perché, le necessità naturali dell’uomo sono molto inferiori a quelle che la cultura occidentale gli inculca fin dai primi anni di vita. Stoico, il nostro artista della sabbia. Ma non ha tutti i torti. Tra quello che abbiamo (o quello che vorremmo avere) e quello di cui abbiamo effettivamente bisogno, ce ne passa…

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