Ribassi col freno a mano

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Ribassi col freno a mano

Abbigliamento e calzature a prezzi scontati a Pola? No, a costi (quasi) normali. È che quelli praticati finora erano gonfiati, irreali, spropositati. Diciamo che la clientela ha finalmente la possibilità d’acquistare qualche articolo di qualità, non la griffe, non l’inesistente capo particolare (e neanche il made in China sfilacciato e sgualcito), con un esborso, diciamo più ragionevole del solito. A parte i grandi centri commerciali, Pola può offrire ben poco con un po’ di convenienza nelle sparute rivendite del centrocittà che, a differenza del resto del pianeta, ancora non si attengono proprio tutte ai precisi termini d’inizio ufficiale dei saldi invernali sui capi di stagione. Le scritte con i saldi e il contrassegno della percentuale sono comunque andati moltiplicandosi dopo Natale, tuttavia devono attendere ancora, per lasciarsi poi sostituire qua e là, da quelle da inventario e da altri saldi più appariscenti e davvero convenienti. Da Natale a questa parte, la situazione da voglia d’acquisti, non sembra nemmeno essersi ricreata. Se prima si trattava di procacciare le strenne, ora ci si concentra sul piccolo vantaggio del (mini)sconto, (maxi) guaio per il portamonete.

Di acquisto in acquisto

La maratona degli acquisti nelle festività si è appena conclusa, ma se ne sta per aprire un’altra. In ogni caso, non è ressa né prima, né dopo, ma un leggermente lievitato movimento da shopping nel quale ogni commerciante ha riposto la propria speranza di fare affari. Molti negozi del centro (Varteks, Rio), stanno svestendo la falsa immagine di lusso e sfoggiano ora quella della sobrietà e di un volto un po’ più amichevole nei confronti di chi spende. Per un buon cappotto da uomo, non bisognerà più spendere dalle 2.000 alle 3.000 kune ma, salvo determinati modelli, lo si potrà procurare anche per 1.500-1.700 kune. Dei pantaloni di stoffa prima a 499 kune ora saranno accessibili a 299 kune, un maglione in lana da 399 kune è ora in vendita a 239. Non sono certo occasioni d’oro, ma, avendo la fortuna e la pazienza di trovare la taglia e il modello giusti, è comunque un piccolo risparmio. Correndo ai ripari verso le vetrine del più giovanile, precisamente quelle dell’eleganza-sportiva (Benetton, Sisley) si ritrova più contenimento, dopo le proposte stellari dello scorso autunno: le 499-310 kune per maglie e tuniche da donna vengono ridotte a 300-200 kune, le 1.000-1.500 kune per le giacche si riducono a 700-1.000 kune, le incredibili 290 kune per una sciarpa si arenano a 203 kune (comunque esose per un pezzo di lana), camicie e felpe da uomo non costano più 410 kune, ma ne valgono 287, i pantaloni da 370 kune, si limitano ora alle 255.

Caratteri cubitali

Le vetrine espongono alla grande e a caratteri rossi l’informazione degli sconti “fino al 50 p.c.”, ma in realtà i medesimi sono praticati soltanto su pochi capi. Il ribasso reale presente nella maggior parte delle rivendite del centro e di via Sergia (Oviesse con il suo moderno casual per tutte le età e altre piccole boutique) si aggira attorno al 30 p.c. Una riduzione accettabile per scarpe da ginnastica (Shooster) di una certa qualità e per calzature in vera pelle (Obuća e altri negozi), che prima costavano 1.000-1.200 kune e che ora sono reperibili a 700-850 kune. Qualcosa di digeribile c’è, anche nel caso delle calzature per bimbi, con sconti del 30 per cento (negozio Ciciban), su tutto l’assortimento in vendita, eccezion fatta per i doposci, invitanti per il pubblico anche a 300 kune, dato che sta per arrivare l’ora della settimana bianca in montagna.

Mancano qualità e design

Quel che manca alla città è però lampante: qualità e design a prezzo giustamente alto, ma non stratosferico e soprattutto la possibilità concessa agli europei “veri” d’acquistare capi d’abbigliamento anche importanti a prezzi scontati. Due rivendite “isolate” e salatissime tipo “Max Mara” e “Max&Co”, con scelta e modelli (a riduzione microscopica da 4.000 a 3.800 kune), che non sono minimamente alla pari di quelli degli omonimi negozi all’estero, non fanno certo di Pola una città dagli acquisti da grido. Per non dire della totale mancanza del gettonato negozio Outlet, con marche a buon prezzo. E mentre gli articoli “fashion” in città cercano di fare da calamita per la clientela (femminile soprattutto), sotto sotto continua sicuramente a regnare la paura della spietata concorrenza rappresentata dai Mall, non uno ma due, che a cavallo tra il 2018 ed il 2019 si fanno avanti con offerta di qualità medio-bassa a prezzi medio-bassi per un potere d’acquisto altrettanto medio-basso.

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