Ospedale. Tempi d’attesa sempre troppo lunghi

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Ospedale. Tempi d’attesa sempre troppo lunghi

La carenza d’organico, sentita soprattutto negli ambulatori ospedalieri di talune specialità mediche, – Dermatologia e venereologia per prima e, da ultimo, anche Pneumologia e Gastroenterologia – è un punto dolente o meglio dire un grosso problema per la direzione dell’Ospedale di Pola. A fare il punto è ancora una volta il vicedirettore in struttura, dott. Ivica Fedel. Alla fine del 2017, quindi poco più di un anno fa, nel Reparto di dermatologia e venereologia stava già lavorando da qualche tempo una sola dottoressa (dopo che due dermatologhe dotate di lunga esperienza avevano lasciato l’ospedale per dedicarsi alla prassi privata). A quel tempo l’Ospedale era quasi riuscito ad assumere due persone; oggi infatti sta ancora aspettando il ritorno in struttura di almeno uno dei due specializzandi. Sempre oggi, l’ambulatorio è sprovvisto anche di quest’unica specialista, assente da un mese a questa parte per malattia. Evidentemente, una sola persona, impegnata ogni giorno con un elevato numero di pazienti ambulatoriali, non può fare miracoli tanto a lungo. In questo momento, nell’ambulatorio – che ha sede ancora sempre al Civile (nel retro dell’ex edificio che ospitò direzione e amministrazione, oltre che Oncologia e, appunto, Dermatologia; oggi sede dell’Università) – arriva saltuariamente una specialista da Fiume.

Una misura antincendio

Una “misura anticendio” più che una soluzione, anche temporanea, al problema, è come definisce la cosa il dottor Fedel, che collega la carenza dei quadri all’ospedale con le emorragie di professionisti di vario genere negli altri settori lavorativi. “Non possiamo ingaggiare nessuno che risiede in altre zone, perché quando apriamo un concorso e qualcuno vi aderisce, risulta che arrivare a Pola e mettersi vivere in città sia una missione impossibile. Infatti, abitare a Pola costa tantissimo; il turismo, come settore primo, è concorrenziale e porta il prezzo delle abitazioni alle stelle”. Lo stesso vale sia per i medici che per le infermiere, ha proseguito Fedel, poiché anche il personale infermieristico è ridotto piuttosto male. Le infermiere lasciano l’ospedale per altri posti di lavoro, anche all’estero. “Come succede con i medici, specializzati e, soprattutto, con quelli subspecializzati, anche il personale infermieristico viene attratto dal lavoro in clinica”. Le strutture private hanno una specie di calamita, si potrebbe dire, e quando una di queste viene aperta in città fa presto a portarsi via dall’ospedale parte del personale medico. Tornando al problema di una casa, l’Ospedale e la Regione istriana hanno siglato un comune programma (Istramedic 2019) per la concessione di crediti dalle condizioni agevolate.
Altro comprovato espediente, conclude l’interlocutore, il costante appello lanciato dalla direzione ospedaliera alla medicina generica affinché si ricordi di adottare il protocollo di triage: “Nel policlinico ospedaliero, in codice d’emergenza, deve arrivarci chi ha realmente bisogno di una visita di controllo immediata”.

Liste d’attesa, tempi lunghissimi

Il dott. Fedel ci ha fornito la lista d’attesa aggiornata, nella quale vengono menzionati “solamente” gli ambulatori dove è necessario mettersi in fila per più di 90 giorni. Una lista che sintetizza quanto precaria sia la situazione attuale in struttura.
Dermatologia e venereologia (prima visita di controllo) è giunta così a 553 giorni d’attesa: il termine più vicino (si fa per dire) è quello dell’8 settembre 2020.
Quindi, per il color doppler delle vene servono 486 giorni (luglio 2020). Per la prima visita cardiologica 378 (marzo 2020). Per lo psichiatra infantile e adolescenziale (prima visita) 371 giorni. Ancora, per l’ecografia dell’addome 336 giorni (febbraio 2020). Per essere sottoposti alla prima visita nell’ambulatorio di oftalmologia specializzato per il glaucoma servono 325 giorni (gennaio 2020). Sempre a gennaio 2020 si arriverà in fila per la prima visita di controllo a Medicina fisica e riabilitativa (303 giorni d’attesa) e a un controllo oculistico (303). Dicembre 2019 è il primo termine libero per Oftalmologia infantile (301 giorni) e per l’ecografia del cuore (273). Novembre 2019 è invece il primo termine concesso all’utenza per la Risonanza magnetica della colonna cervicale, della colonna a livello di vertebre toraciche, della colonna lombare e sacrale e del cervello (262 giorni). Di 252 giorni l’attesa per una seduta dallo psicoterapeuta infantile.

Tiroide, 8 mesi per l’ecografia

A ottobre 2019 ci si recherà a fare l’ecografia della tiroide (232 giorni d’attesa), la prima visita dal gastroenterologo (226 giorni) e la prima visita audiologica (210 giorni). Entro la fine di settembre 2019, tra prima visita di controllo e visita regolare di controllo, si andrà dall’endocrinologo (206 giorni), dallo pneumologo (rispettivamente 197 e 190) e dall’endocrinologo (185). Entro agosto di quest’anno ci si sottoporrà alla prima visita di controllo neurologica (170 giorni) e nefrologica (149). Ancora, entro luglio, tra accertamenti diagnostici e prime visite di controllo, si avrà accesso a ergometria (141 giorni), mammografia (140), quindi a una visita reumatologica (133) e a una di nefrologia pediatrica (120). Per due indagini diagnostiche come l’elettromiografia (EMG) e l’elettromioneurografia (EMNG), metodiche neurofisiologiche utilizzate per studiare il sistema nervoso periferico, l’attesa è di 101 giorni.

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