Pola. Di nuovo al voto? I partiti rispondono

Gli ex partner di coalizione e la DDI dicono la loro sull’idea di sciogliere e quindi rifare tutto

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Pola. Di nuovo al voto? I partiti rispondono

La dichiarazione del sindaco, Filip Zoričić, ha comprensibilmente spalancato le porte alle reazioni degli altri partiti rappresentati in Consiglio cittadino.

Možemo!: «Prima il referendum»

La piattaforma Možemo! si dice interessata a garantire all’opinione pubblica la possibilità di esprimersi sul Lungomare, cuore del contenzioso tra le varie opzioni politiche in città. “In quanto presidente del Consiglio cittadino – scrive Dušica Radojčić – voglio consentire ai cittadini di esprimersi attraverso un referendum; a questo si lega la durata del mio incarico alla guida del Consiglio stesso, in quanto nella consultazione referendaria vedo la causa della mia destituzione. Il Lungomare è tema cruciale. Non si tratta dell’impossibilità di gestire la Città. Abbiamo sostenuto 162 delibere e proposte del sindaco e ne abbiamo bocciata solamente una. Quella in corso è una lotta per il business immobiliare sul Lungomare. Prima, quindi, il referendum, poi parleremo di elezioni. Il sindaco ha sciolto unilateralmente la coalizione e si è sobbarcato la responsabilità derivante dalla perdita della maggioranza in Consiglio. Adesso vorrebbe che la presidente e tutti i Consiglieri rassegnino le dimissioni. Una manovra politica prepotente, considerato che la sua Lista ha solamente 4 seggi su 22. Perché dovremmo restituire il mandato datoci dagli elettori per il solo fatto che ha sciolto la coalizione? Non è mia intenzione bloccare il lavoro del Consiglio, quindi non vedo motivo alcuno per rassegnare le dimissioni. Di converso, non voglio nemmeno essere presidente del Consiglio per forza. Per la mia destituzione e per la nomina di un nuovo presidente è necessaria la maggioranza: impossibile farlo senza un accordo con noi o con la DDI”.

Dušica Radojćić.
Foto: ARCHIVIO

SDP: «Noi siamo pronti»

“L’SDP non teme né ha mai temuto le elezioni -. mandano a dire con un comunicato i Socialdemocratici -. Siamo un partito organizzato e sarà la presidenza a decidere delle dimissioni dei consiglieri eletti tra le file dei Socialdemocratici. Possiamo però dire, fin da ora, che se proprio deve essere consultazione anticipata, allora sarebbe giusto eleggere anche il sindaco e i vicesindaci e il Consiglio.

Non ci è chiaro perché non siano state proposte elezioni anticipate all’atto della votazione del Bilancio. Eravamo pronti a farlo, considerato come stavano le cose. Si voleva però votare il Bilancio e l’abbiamo appoggiato noi stessi, anche perché alcune voci sono in armonia con la nostra politica e anche per non essere colpevoli di frenare le idee di sviluppo di qualcuno. Abbiamo perso tre preziosi mesi in niente; i problemi si aggiungono ai problemi. Quello che ci incuriosisce è il collimare delle attività del sindaco Zoričić e del sindaco Puljak. Elezioni o non elezioni, chi perde sono gli abitanti di Pola, perché la città deperisce sotto gli occhi di tutti”. Il comunicato porta le firma del presidente della sezione cittadina di partito, Igor Belas.

Igor Belas.
Foto: WWW.SDP.HR

DDI: «Così si nega la democrazia»

“Il Consiglio cittadino è l’espressione del volere degli elettori. Viviamo in democrazia e il potere non può e non deve essere nelle mani di un singolo – la posizione della DDI, in un comunicato a firma di Dalibor Paus -. Sciogliere il Consiglio cittadino perché non piace al sindaco è la negazione diretta dell’essenza della democrazia. I consiglieri hanno avuto il mandato dagli elettori, non dal sindaco.

Il sindaco Zoričić finora ha avuto l’appoggio del partner di coalizione in oltre 160 documenti; il problema è sorto quando è mancato l’appoggio a una decisione. Reagendo come ha reagito non vuole l’accordo, ma le elezioni anticipate; una perdita di tempo e di soldi. Intanto la Città non funziona. I consiglieri sono stati eletti democraticamente e il Consiglio non può essere poligono per allenare i muscoli. La politica è compromesso, non si tratta di accettare a scatola chiusa. Le decisioni da apportare sono troppo importanti perché lo faccia una persona sola, autocraticamente, senza dialogo. Purtroppo, qualcuno non l’ha capito e vuole le elezioni. Allora, elezioni siano, ma non nasconderanno la mancanza di idee e progetti”.

Dalibor Paus.
Foto: ARCHIVIO

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