Pasqua tra messe e turisti

0
Pasqua tra messe e turisti

Nel fine settimana che ci siamo appena lasciati alle spalle, il mondo cattolico ha festeggiato la resurrezione di Cristo, alberghi e ristoranti hanno festeggiato l’atteso esordio della stagione turistica, i frequentatori più assidui delle sagre popolari hanno festeggiato un’altra frittata gigante gratuita, e gli atei hanno festeggiato a modo loro, se non altro almeno l’arrivo di questo primo, timido e ancor sempre piuttosto deludente assaggio di primavera. Il ponte pasquale che inizia con la serata del Venerdì santo, raggiunge l’apoteosi la domenica di Pasqua e termina il Lunedì dell’Angelo (festa liturgica e civile dedicata un po’ per tradizione un po’ per smarrimento e noia alle scampagnate fuori porta, alle passeggiate in riva al mare, alla frequentazione di trattorie, pizzerie e bar) è trascorso nel segno del tempo prevalentemente bello, dei riti religiosi nelle chiese cattoliche e dei raduni di famiglia in casa e fuori casa.

Nel padellone 1.500 uova

Sabato mattina il solito appuntamento nelle piazze Primo maggio e del Popolo, l’area mercati, quella in cui tutte le feste comandate vengono celebrate con la preparazione di una gigantesca frittata, condita a seconda delle stagioni, con salsiccia, ciccioli, asparagi. A Pasqua, naturalmente, ci vogliono scalogno e asparagi, e se poi ci avanza della pancetta tanto meglio. Sabato mattina sono finite dunque nel padellone di piazza Primo maggio 1.500 uova strapazzate (offerte gentilmente dal maggiore produttore istriano di uova fresche “Agrokoka”), ben 10 chilogrammi di asparagi selvatici freschi di raccolta e cinque di cipolla novella per quel tocco di dolcezza in più necessario ad “ammorbidire” l’amaro sapore dell’asparago selvatico. Per farla cuocere ci vogliono dei mestoli da cucina della grandezza di un remo, e una forza da Sansone che lo chef Budimir Žižović, autore dell’evento, e il direttore dell’azienda municipalizzata Tržnica Renato Perc hanno dimostrato di possedere in più di un’occasione. Quest’anno si è unita al gruppo di cuochi-rematori anche Jasmina Angelini, direttrice di Agrokoka. Manco a dirlo, 600 porzioni di frittata sono andate a ruba nel giro di mezz’ora. Ad aspettare la propria, pazientemente in fila indiana, uomini e donne, anziani, ma anche turisti stranieri che hanno prenotato un fine settimana negli alberghi di Pola e Medolino. Una festa dal successo provato e confermato, con l’aggiunta della musica dal vivo (“In vino veritas”) e dell’immancabile mercatino dei prodotti artigianali che unisce insaccati, cosmetici, accessori in legno d’olivo, olio, miele, marmellate ecc. La frittata di sabato mattina è servita anche da preludio a tutta una serie di eventi con cui si celebreranno i 115 anni del Mercato coperto, splendido edificio in stile Liberty inaugurato il 18 ottobre 1903 dopo una costruzione durata due anni per volontà del podestà Lodovico Rizzi.

Le messe in italiano

Nella serata del Sabato santo si sono susseguite le varie messe vespertine in conclusione del Triduo, riti religiosi della vigilia di Pasqua a cui in alcuni casi segue la cerimonia della benedizione delle vivande, generalmente uova soda e decorate a festa, scalogno, prosciutto crudo, ravanelli e pinze di produzione casereccia. La domenica di Pasqua ha visto un alternarsi di riti religiosi in tutte le parrocchie del Polese, dalle chiese più piccole e meno affollate alle cattedrali. Al Duomo di Pola la messa in lingua italiana delle 9 è stata celebrata da don Desiderio Staver e cantata dal coro misto della Società artistico-culturale “Lino Mariani” di Pola. Inutile dirlo, i fedeli hanno gremito l’ampia navata dell’edificio di culto e il coro, diretto da Ileana Perosa Pavletić, ha stupendamente interpretato alcuni dei canti sacri più celebri delle liturgie domenicali. Con l’”Ave Maria” di Nello Milotti, la corale ha dedicato al compianto compositore e direttore un’altra delle messe solenni che si è soliti celebrare in suo onore durante l’anno. Similmente a Dignano la messa “italiana” delle 9.45 è stata cantata dal coro della locale Comunità degli Italiani, diretto da Orietta Šverko. Frattanto i primi turisti stranieri si sono riversati nelle piazze delle località costiere della Bassa Istria per conoscerne la storia e gustarne i piatti tradizionali. Se il buon giorno si vede dal mattino, quella incipiente sarà di certo un’altra stagione turistica ricca di guadagni e di primati.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display