Pola. Asili privati e Municipio: diversità di vedute

Un’altra mattinata di trattative in piazza Foro non ha sortito effetto. Pomo della discordia i sovvenzionamenti alle scuole dell’infanzia ritenuti troppo bassi

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Pola. Asili privati e Municipio: diversità di vedute
Filip Zoričić. Foto: DARIA DEGHENGHI

Un’altra mattina di trattative in piazza Foro. Al tavolo dei negoziati ancora il sindaco Filip Zoričić e una rappresentanza delle scuole dell’infanzia private in convenzione, che in virtù del caro prezzi e della parità di trattamento di tutti i bambini residenti a Pola, chiedono più soldi pubblici per continuare a esercitare. Le trattative hanno avuto luogo a porte chiuse e per rendere conto dell’esito alla stampa i protagonisti sono scesi in piazza a fine incontro. Ciò che si è potuto desumere dalle dichiarazioni rilasciate dal sindaco e dalla presidente dell’Associazione regionale asili privati Lorena Banko Veličković è una completa disparità di vedute: fiducioso e soddisfatto il primo, perplessa e insoddisfatta l’altra. Questo il parere del sindaco: “L’incontro è stato costruttivo, abbiamo messo sul tavolo la nostra offerta di qualche giorno fa, la proposta è stata accolta da otto asili e siamo in attesa di nuove adesioni. Gli altri asili hanno rifiutato e ora le trattative continuano. Lunedì avremo un nuovo incontro a tre: Città, Asili e genitori, per trovare un compromesso tra la nostra e la proposta d’accordo degli enti prescolari. Non spetta a me commentare le disparità di opinione interne tra i gestori, il fatto cioè che metà degli asili abbia accettato la nostra offerta e l’altra metà no. Tocca a loro assumere una posizione comune. Per quel che mi riguarda, il corso delle trattative procede nella giusta direzione e sono sicuro che andrà a buon fine”.

Lorena Banko Veličković.
Foto: DARIA DEGHENGHI

Filip Zoričić è fiducioso
Il sindaco si è poi soffermato sulla complessità del processo della contrattazione in quanto tale: “Questi sono negoziati che durano anni, abbracciando diverse amministrazioni. In un anno, con la nostra proposta sul tavolo, la partecipazione cittadina sale da 1.050 a 1.600 kune, quindi del 55 per cento come segue: un aumento netto di 400 kune, più 15 euro, più 300 euro di tredicesime e una tantum 2.000 euro per sezione d’asilo, ecco che si arriva a un aumento di 550-600 kune ovvero del 55 p.c. delle sovvenzioni comunali nel solo arco di un anno, mentre in tutti i 15 anni passati l’allineamento non ha superato le 100 kune. Ecco perché sono fiducioso. In secondo luogo vi faccio notare che stiamo per aprire altri due nuovi asili per altri 300 bambini con la partecipazione dell’Unione europea. Sono convinto che la nostra offerta è valida, che, volendo, può essere ulteriormente migliorata a vantaggio di tutti, e spero che ce la faremo a raggiungere l’accordo”, ha concluso Zoričić, non senza togliersi la soddisfazione di accennare al deficit di coerenza che si nota nella gestione degli asili privati quando si mettono a confronto i loro Bilanci, i costi delle forniture che affrontano e le fatture che emettono.

Differenze sensibili
Questo il ragionamento del primo cittadino in merito: “Abbiamo differenze sensibili nella stima del costo commerciale del servizio: in un caso il valore economico del servizio ammonta a 283 euro per bambino e nell’altro 143, per cui vi è una disparità dell’ordine di 140 euro a persona. Difficile da comprendere, davvero. Stesso discorso per le spese dell’alimentazione: il ventaglio dei costi varia da 56 a 15 euro. Perché una differenza di 41 euro per le spese dei pasti a bambino? Non basta. Bisogna smentire alcune affermazioni assurte agli onori della cronaca, come la differenza di prezzo dei pasti negli asili pubblici e in quelli privati: 2,12 euro nel primo e 2,78 nell’altro caso. Gli asili privati acquistano gli alimenti da varie fonti e i prezzi che pagano cambiano da asilo ad asilo. Alcuni possiedono una mensa propria, per esempio, altri no. Ma questo non conta perché abbiamo accettato di versare la differenza in modo che in tutti gli asili di Pola, a prescindere dalla gestione, il prezzo del pasto non superi le 16 kune, uguale per tutti”. Detto questo, Zoričić si è concesso una tirata d’orecchi all’opposizione: “I consiglieri di Možemo! mi facciano il piacere di tacere se non hanno di meglio da servire nell’arena politica che la Convenzioni sui diritti del bambino. Ma da quale pulpito viene la predica? È come se io andassi a pontificare di fisica e dicessi che Isaac Newton è un calciatore della Manchester City. Nessuna Convenzione sui diritti del bambino è in pericolo e non c’è alcun dubbio sul fatto che per noi tutti i bambini di Pola siano uguali. Ma vi sono conti di mettere sulla carta e per questo i genitori facciano pure le loro rimostranze in piazza. Ci sarò anch’io perché il prezzo degli asili non può aumentare come ci hanno annunciato i rappresentanti degli asili. Sono, però, convinto che i negoziati andranno a buon fine, nel senso che gli asili privati saranno soddisfatti e che la Città di Pola potrà permettersi di pagare”.

I conti non tornano
Sentito il sindaco, la presidente dell’Associazione regionale Lorena Banko Veličković è stata interrogata sul fatto che una buona metà degli asili privati di Pola abbia già firmato l’accordo: “No, io non intendo commentare queste affermazioni perché devono essere loro a esprimersi. Per quanto mi riguarda non c’è nulla di male nel fatto che abbiano deciso di firmare l’accordo se ne sono soddisfatti. Quanto a noi, s’insiste a elevare alcune voci: alcune cifre non rientrano nell’ordine delle nostre aspettative, anche dal punto di vista legale”. L’associazione insiste ancora sul fatto che la Città di Pola deve 3.985 euro agli asili privati a titolo di sovvenzioni non corrisposte? Questa la risposta della rappresentante degli asili privati: “Sì, se si va a ritroso, la Città ci è debitrice. Faremo in modo di chiamare l’una tantum di 2.000 euro sovvenzione e dividerla per bambino e per mese fino al 31 dicembre. In questo sta appunto il cavillo perché se chiamiamo le cose col loro nome i conti non tornano”, ha concluso la presidente.
A giudicare dalle affermazioni delle due parti, è chiaro che tra gli asili è venuta a mancare l’unanimità di vedute e che in questo senso almeno il sindaco l’ha avuta vinta. Si attende ora il comizio di protesta in piazza e una nuova tornata di trattative.

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