A Sète la storia e la tradizione di Lussinpiccolo

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A Sète la storia e la tradizione di Lussinpiccolo

LUSSINPICCOLO | La passera lussignana “Primavera” non è certamente passata inosservata a “Escale a Sète”, il più grande raduno di barche d’epoca di tutto il Mediterraneo che si tiene ogni due anni a Sète, una piccola cittadina sul mare al sud della Francia, nella regione dell’Occitania, a metà strada tra Marsiglia e il confine con la Spagna, ma anche il secondo porto per importanza della Francia nel Mediterraneo dopo Marsiglia.

I giganti del passato

Questa edizione di “Escale a Sète”, conclusasi ieri, ha offerto alle centinaia di migliaia di visitatori la possibilità di visitare vascelli e galeoni ricchi di storia, come pure assistere a regate di vele latine, a battaglie navali. Chiaramente i grande velieri hanno attirato l’attenzione di tutti quelli che hanno avuto l’opportunità di soggiornare in questi giorni a Sète, città natale del poeta Paul Valéry. Dal “Kruzenshtern”, un gigante dei mari a quattro alberi lungo 144 metri allo “Shtandart”, la fregata dello Zar Pietro il Grande di Russia, alla fregata “Hermione”, un tre alberi di 66 metri di lunghezza con 26 cannoni, in passato al comando del Marchese Gilbert de La Fayette che a soli 23 anni attraversò l’Atlantico nel 1780 per correre in sostegno degli americani che lottavano per l’indipendenza dall’Inghilterra.

Promozione turistica

Dal 27 marzo al 2 aprile, al più importante Festival marittimo del Mediterraneo, dove sono confluiti oltre 130 tra velieri e scafi storici e più di 300.000 visitatori, era presente anche la Croazia, grazie all’impegno della “Cronaves” di Spalato, un’associazione nata per la promozione del patrimonio marittimo della Croazia, che è stata invitata in Francia come ospite d’onore per presentare, nell’ambito del “villaggio mediterraneo”, la propria flotta di vascelli storici. Sulla terraferma, però, i partecipanti hanno avuto l’opportunità per presentare il proprio potenziale turistico, gli antichi mestieri marinari, ma anche le peculiarità gastronomiche e culturali. Nell’ambito di “Escale a Sète”, che significa letteralmente “Fermarsi a Sète”, si sono tenuti anche tanti laboratori per bambini e una mostra sul patrimonio marittimo della Croazia, alla quale ha partecipato attivamente anche il Museo di Lussinpiccolo.

Le manovre di «Primavera»

Hanno rappresentato la Croazia l’associazione dei barcaioli della Narenta, l’associazione Palagruža (Pelagosa), l’Università di Zara, l’Ecomuseo di Draga di Moschiena, l’Ente turistico del Quarnero, nonché la Città di Lussinpiccolo e l’Ente turistico locale, che hanno sfruttato quest’occasione imperdibile per presentare la secolare tradizione marittima e turistica dell’“isola della vitalità”.
Per tutta la durata della manifestazione, la passera “Primavera” ha attirato innumerevoli volte l’attenzione di tutti, producendosi in ammirevoli manovre nel porto di Sète, calamitando l’interesse dei visitatori, che hanno potuto assaggiare anche le prelibatezze dell’offerta gastronomica dei Lussini grazie all’impegno del personale della “Lošinj Hotels & Villas”. Il Museo di Lussinpiccolo, invece, ha organizzato una presentazione della passera lussignana e dell’arte marinaresca, uno spaccato della storia della marineria. All’info point dell’Ente turistico, inoltre, tutti gli interessati hanno potuto ottenere informazioni utili sull’arcipelago lussignano come destinazione turistica.

A due ore di volo…

I francesi – che nel 2017 hanno totalizzato più di 540.000 presenze in Croazia e 2,1 milioni di pernottamenti, con un incremento del 9 per cento rispetto all’anno precedente –, come sottolineato dalla direttrice dell’ufficio di rappresentanza della Comunità turistica della Croazia in Francia, Danijela Mihalić Đurica, hanno manifestato un interesse particolare proprio per la regione istro-quarnerina. Le bellezze naturali, il ricco patrimonio culturale, la gastronomia autoctona e le spiagge pulite di quest’area, a meno di due ore di volo dalla Francia, sono soltanto alcuni dei motivi per i quali i turisti francesi sono sempre più numerosi.

Patrimonio storico e culturale

“Per noi è stata un’occasione meravigliosa per presentare tutte le nostre potenzialità – ha rimarcato Dalibor Cvitković, direttore dell’Ente turistico di Lussinpiccolo –. La nostra lunga tradizione marittima e cantieristica sono quel qualcosa in più da aggiungere all’offerta turistica tradizionale. Il nostro patrimonio storico e culturale è tale da meritarsi un ruolo importante nel turismo lussignano, ed è questo il motivo per il quale nel corso dell’anno organizziamo diversi eventi con l’intento di conservare, rivitalizzare e valorizzare il nostro patrimonio marittimo”. Cvitković ha annunciato in quest’occasione anche l’intenzione di restaurare la vecchia nave di legno “Dražica”, un veliero da carico iscirtto nella lista dei beni culturali sotto protezione della Repubblica di Croazia e a quanto sembra l’unico sopravvissuto nell’Alto Adriatico.

Non solo commercio

A differenza di quasi tutto l’Adriatico, a Lussinpiccolo non si veleggiava soltanto per necessità, ossia per trasportare la merce da un porto all’altro, ma anche per dimostrare la propria abilità e destrezza. Insomma, la vela era intesa anche come sport. All’inizio si regatava con gozzi e passere costruiti appositamente a questo scopo e siccome a cavallo tra il XIX e il XX secolo a Lussinpiccolo c’erano addirittura 7 cantieri, vincere queste regate era anche una questione di prestigio.
La Passera è un’imbarcazione tipica dell’isola di Lussino, che riprende le linee delle barche tradizionali costiere da lavoro inglesi, quale, ad esempio, il Falmouth working boat. Ha uno scafo a chiglia lunga di lunghezza compresa tra i 5 e i 6 metri, ma può essere anche più piccola. È caratteristica anche per la sua attrezzatura velica di tipo Marconi, costituita da una randa e da un piccolo fiocco attaccato a un bompresso, che sopravanza leggermente in lunghezza la linea di poppa. Questo tipo di velatura era più efficiente della vela latina e rendeva più agevole l’andatura di bolina.

Le imprese di Straulino

La passera è precursore della classe nazionale L-5, progettata dal lussignano Antonio Martinolich, che ha dato poi vita alla classe olimpica Star, con la quale Agostino Straulino e Nicolò Rode si sono laureati due volte campioni olimpici, a Helsinki nel 1952 e a Melbourne nel 1956, e tre volte campioni mondiali. Insomma, la presenza di Lussinpiccolo a Sète è stata tutt’altro che casuale…

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