Il paracadutismo sportivo al tempo era una parte integrante della vita dei cittadini di Pola e dintorni, con i paracadutisti che oltre a svolgere numerose attività al piccolo aeroporto di Medolino, oramai chiuso da diversi anni, erano sempre presenti alle maggiori feste estive e addirittura portavano i palloni… dal cielo per dare inizio a una partita di calcio. Purtroppo con il passare degli anni e per numerosi fattori questa attività, che all’estero rappresenta un prodotto turistico che porta a considerevoli guadagni, si è spenta, con l’inagibilità dell’aeroporto sportivo a Medolino, e la chiusura nel 2017 dell’aeroclub “Krila Istre”, che aveva la propria sede in piazza Re Tomislav a Veruda. Nell’intento di rivitalizzare il paracadutismo sportivo nel 2022, grazie all’appassionata paracadutista Nina Topić, è stato costituito l’”Aeroklub Istra”, che non ha ancora una propria sede e in merito ha inoltrato una richiesta alla Città per usufruire di un vano.
Una carriera di prim’ordine
Va detto innanzitutto che Nina Topić è un ex paracadutista professionista, che ha fatto carriera in Canada in qualità di cameraman paracadutista, allenatore, istruttore, istruttore Tandem, nonché allenatore nel tunnel del vento o wind tunnel. Ha svolto questa professione per 35 anni, effettuando addirittura 1.790 lanci con il paracadute. Tra l’altro, possiede le maggiori licenze in Canada, negli Stati Uniti e in Croazia. La presentazione dell’”Aeroklub Istra”, che al momento conta 12 soci, il problema legato alla rivitalizzazione del paracadutismo sportivo e i profitti che questi può portare sono stati illustrati nel corso della relazione, seguita dalla stessa Topić che è la segretaria del club e dal figlio Dino, che è presidente e di professione meccanico aeronautico, nel Soggiorno del Centro sociale Rojc.
I primi lanci
“Il nostro fine principale è quello di stimolare l’interesse per il paracadutismo sportivo”, così la Topić, che ha effettuato il suo primo lancio il 9 gennaio del lontano ‘89 a Medolino. “L’interesse di certo non manca, però è necessario iniziare nuovamente da zero, in primo luogo riattivare l’aeroporto di Medolino, però questo problema dovrebbe essere risolto dal Comune, e viene sempre rimandato”. In seguito si è soffermata brevemente sulla storia del paracadutismo, iniziata con l’idea del paracadute di Leonardo da Vinci, e con l’invenzione del primo paracadute funzionante da parte dell’inventore, diplomatico, ingegnere e linguista croato Faust Vrančić (Fausto Veranzio) di Sebenico. Il quale nel 1617 si sarebbe lanciato (anche se non esiste una prova concreta) per testare la propria invenzione dal campanile della chiesa di San Marco a Venezia. Dei paracadutisti croati il primo a lanciarsi è stato lo zagabrese Teodor Pavlović a Parigi nel 1925, e l’anno successivo Antun Šimunović all’aero-meeting a Zagabria. Degli altri appuntamenti di rilievo avvenuti in Croazia, il primo Campionato mondiale nel settembre del ‘85 a Lussinpiccolo, mentre nel 2020 a Fiume (ossia a Grobnico) si sono svolti i Campionati mondiali, e nella disciplina Canopy Pilopting – Precisione (lancio sulla meta) la nazionale croata ha ottenuto l’argento, mentre Damir Saldetić si è aggiudicato l’oro. Nel tempo il paracadute si è sviluppato e veniva usato principalmente per scopi militari.
Il paracadutismo moderno
Lo sviluppo di quello moderno infine è iniziato negli anni ‘50 del secolo scorso. Topić ha poi elencato e illustrato le numerose discipline che comprendono il paracadutismo iniziando dalla Formation Skydiving, ossia le Formazioni in caduta libera, che sono le più popolari. Seguono le Formazioni verticali in caduta libera (Vertical Formation Skydiving); il Freefly (che sono forme di volo alternative); lo Swoop (caduta attrattiva e pericolosa, praticata solamente dai paracadutisti più esperti); il Canopy Work (quando i paracadutisti si allacciano a grappolo con gli spaghi); il Tandem (che sono i lanci con paracadute biposto, con un “Istruttore Tandem” e l’altro “passeggero”); i Lanci dimostrativi (Demo) che sono molto attraenti per il pubblico con molti effetti fatti dai paracadutisti con delle strisce, fumogeni colorati…; il BASE Jumping (ci si lancia da posizioni alte e fisse, e in questo senso è da rilevare che il Ponte del Canale di Leme è conosciuto a livello mondiale, tanto che viene usato come “prova” per ricevere dei certificati); nonché il Wingsuit, o Tuta alare, inventata dallo zagabrese Robert Pečnik (ci ha messo addirittura 7 anni per produrla, ricavando infine dei grossi profitti), una rivoluzione nel paracadutismo in quanto la tuta “imita” il volo dell’aereo e la durata del lancio è di tre volte superiore di quella con un paracadute normale. Infine è stato menzionato il Tunnel (o Galleria) del vento (che simula la caduta libera da un’altezza di 4mila metri), che dalle nostre parti si trova solamente a Logatec in Slovenia. Ritornando ai profitti ottenuti dal paracadutismo sportivo, per la precisione dal Tandem Business, questi possono essere enormi, in special modo negli Stati Uniti (nel 2020 sono stati addirittura 2milioni di persone a praticarlo), in Canada, in Nuova Zelanda e via dicendo. “Ci vuole solamente avere la voglia, il desiderio, la persistenza, il duro lavoro e ciò che non deve assoultamente mancare, ovvero la sicurezza – ha puntualizzato Topić –. Il paracadutismo è un divertimento enorme: dopo ogni lancio si ritorna a casa più felici”. In quanto ai prossimi programmi del club sono previste le “Padobranske ćakule” (Chiacchierate sul paracadutismo), e nel prossimo aprile una nuova relazione in merito alle scuole di paracadutismo, in Croazia aperte a Fiume, Zagabria, Spalato e Osijek.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.