Miletić: «Un anno in cui nessuno si è lamentato»

Brindisi di fine anno con i vertici della Regione istriana. Il presidente si dichiara particolarmente soddisfatto

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Miletić: «Un anno in cui nessuno si è lamentato»
Il brindisi di fine anno: Tulio Demetlika, Jessica Acquavita, Sandra Ćakić Kuhar e Boris Miletić. Foto: DARIA DEGHNEGHI

Brindisi delle feste a conclusione di un altro anno e auguri di buon auspicio per il prossimo, offerto come tutti gli anni dalle due massime cariche della Regione, il presidente Boris Miletić e la presidente dell’Assemblea Sandra Ćakić Kuhar. Al loro fianco anche i due vicepresidenti Tulio Demetlika e Jessica Acquavita (in quota CNI). Anche quest’anno ha fatto da salotto nobile delle feste la stupenda chiesa sconsacrata dei Sacri cuori, oggi galleria museale e sala espositiva dislocata del Museo archeologico istriano. La Regione si lascia dunque dietro un altro anno di governo: il 30.esimo dall’istituzione degli enti locali e regionali della Croazia dal conseguimento dell’indipendenza. Un’occasione, questa, che serve anche a “riassumere quello che ci ha portato l’anno che sta volgendo al termine e riformulare le nostre aspettative per il futuro”, come ha detto il presidente Miletić. Un anno positivo questo 2023, a suo dire, e non solo dal punto di vista del settore pubblico, ma anche di quello privato. L’anno agli sgoccioli non ha deluso le speranze di nessuno: agricoltori, ICT, energetica, alberghi, piccola e media impresa… “Quest’anno – ha detto il presidente – non ho sentito lamentarsi nessuno. Tutti quelli con cui ho avuto modo di discutere da un capo all’altro della penisola hanno usato le stesse parole: che possa ripetersi un altr’anno come questo e andrà tutto bene”.

Fiducia per il 2024
Insomma, finalmente nessuno piange miseria. Quindi l’augurio per il 2024 è che possa ripetersi il 2023. E siccome quando l’economia va bene, vanno bene anche le amministrazioni, ecco che nel 2023 la Regione ha introitato e ridistribuito imponenti mezzi pubblici massimamente nell’istruzione, nella sanità pubblica e nell’assistenza sociale, senza trascurare gli impegni presi con l’UE che sono quelli della transizione verde e digitale. Le grandi opere pubbliche di quest’anno, ha ricordato il presidente, sono state il Centro di formazione permanente per l’alberghiera, il turismo e la ristorazione (KLIK), due Case di riposo di nuova fondazione (Pisino e Albona e Pinguente), una ampliata e ristrutturata a fondo (Pinguente) e per chiudere in bellezza l’avvio dell’opera di restauro e ampliamento della maggiore tra le Case di riposo per anziani, la polese “Alfredo Štiglić”, che la Regione e la Città di Pola pagheranno a quattro mani. Quindi la ristrutturazione del Reparto di pediatria dell’Ospedale ortopedico di Rovigno, l’acquisto e l’equipaggiamento dell’unità mobile di screening senologico a spese della Regione (per le donne a partire dai 45 anni in su), ingenti stanziamenti nel demanio marittimo a favore delle infrastrutture portuali, notevoli stanziamenti all’agricoltura e precisamente nei sistemi di irrigazione autocomandati (“è l’unico modo che abbiamo per renderci indipendenti dalla sorte delle precipitazioni e della siccità”).

Impiegati 23mila lavoratori stranieri
Riassumendo, ci è andata bene. “Vent’anni fa nei circoli della pubblica amministrazione non si faceva altro che cercare soluzioni alla chiusura delle fabbriche, alla disoccupazione, alla perdita dei posti di lavoro e delle attività produttive – ha detto ancora il presidente –. Oggi non facciamo altro che cercare soluzioni al problema della mancanza della forza lavoro per nuove attività in continua espansione. Solo quest’anno abbiamo impiegato 23.000 lavoratori stranieri che si stanno dimostrando una manodopera inestimabile in svariate professioni, benché non idonea a occupare ruoli e cariche professionali delicate nella pubblica amministrazione, nei servizi della Protezione civile, della tutela antincendio, nelle forze di polizia e via elencando”. In sintonia con il presidente della Regione anche le orazioni della presidente dell’Assemblea regionale Sandra Ćakić Kuhar e dei due vicepresidenti Demetlika e Acquavita, che hanno a turni confermato la buona sorte del 2023 e riformulato i migliori auspici per il 2024. “In trent’anni abbiamo fatto grandi cose, abbiamo anche commesso degli errori, ma pensare di essere senza errori vorrebbe dire peccare di presunzione e noi istriani possiamo essere qualunque cosa ma non presuntuosi”, ha detto la vicepresidente Acquavita e ricordato che l’attenzione nel 2024 continua verso il sociale, l’istruzione e la sanità. Tra gli ospiti del ricevimento, in rappresentanza dell’Unione Italiana, il presidente Maurizio Tremul.

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