Le opere pubbliche da realizzare richiedono quasi 7 milioni di euro

La proposta del programma cittadino per il prossimo anno fiscale

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Le opere pubbliche da realizzare richiedono quasi 7 milioni di euro
Nel 2024 sarà recupero totale per Stoia. Foto: DARIA DEGHENGHI

Vale sei milioni e 730.000 euro il Piano delle opere pubbliche per il 2024 che il sindaco e l’assessorato all’urbanistica si preparano a portare in aula consiliare in pacchetto col Bilancio di previsione e altri documenti a scadenza annuale che vanno a completare il massimo documento contabile cittadino. Come saranno spesi? Tanto per cominciare, 2,58 milioni sono riservati alla sola edificazione di nuove strade, raccordi e incroci stradali, 2,33 milioni verranno impegnati per costruire o progettare aree pubbliche non carrabili (piazze e altre zone pedonali ecc), 1,42 milioni saranno spesi per nobilitare le aree verdi pubbliche, 0,34 milioni alimenteranno il potenziamento della pubblica illuminazione, mentre solo 52.000 euro sono destinati ai cimiteri civici, perché l’azienda che se ne occupa ha appena finito di ampliarli.

Tangenziale, atto terzo
Vediamo la spesa nel dettaglio. Metà dei 2,58 milioni per la rete stradale è riservata alla sola terza fase dell’ampliamento della tangenziale, che guadagnerà altre due corsie a partire dalla rotatoria di via Mutila (Medolino) fino all’incrocio con via Campo Marzio (via Promontore) dopo una serie di operazioni di esproprio per pubblica utilità. Il tratto di strada che s’allarga è lungo un altro chilometro e mezzo e prevede una spesa pari a 1,3 milioni di euro, che include interventi di sostituzione o potenziamento delle infrastrutture, la trasformazione dell’incrocio con via Promontore in isola rotazionale, la costruzione di marciapiedi con fasce spartitraffico e piste ciclabili, ulteriori investimenti nell’illuminazione e interventi di giardinaggio urbano per completare il quadro. Per rimettere in sesto la strada di Paduli (720 metri), rifare la carreggiata, la rete del drenaggio e l’illuminazione, basteranno 100.000 euro, esattamente tanti quanti vengono stanziati per progettare e iniziare a costruire 1,6 chilometri di carreggiata con isola rotazionale, marciapiedi, cunette di scolo e illuminazione stradale della locale Pola-Fasana.
Ancora: 725.280 euro sono riservati per la riqualificazione di un tratto di via Altura di 600 metri, 200.000 vanno ad alimentare la costruzione del raccordo stradale di Paganor Brist-Valdenaga (80 metri di strada con infrastrutture), mentre 50mila euro dovrebbero bastare per cominciare a progettare il raccordo costiero tra il campeggio di Stoia e Valovine (Musil): circa 550 metri di strada in pessimo stato, di cui finora è stato ristrutturato solo il muro costiero. Altri 50mila euro verranno impegnati per il nuovissimo raccordo di 120 metri tra la statale D-66 Pola-Dignano e via dei Partigiani, un investimento nella rete stradale locale necessario affinché nel 2025 sia possibile intraprendere un’opera ben più complessa: quella della completa riqualificazione della Pola-Dignano, che va a raddoppiare le corsie (anche sul cavalcaferrovia) fino a Dignano. In questo caso la spesa sarà a carico dell’Ente nazionale strade. Interventi minori, di 30.000 e 20.000 euro, sono poi previsti per Stignano e per via San Policarpo.

Via Kandler in anticamera
E veniamo alle aree pubbliche non carrabili, in sostanza le aree pedonali. Spicca tra le voci la solita via Kandler, che si trascina nei piani di lavoro municipali di anno in anno, a testimonianza del fatto che la carta si lascia scrivere anche senza arrivare ad aprire un cantiere. Insomma, via Kandler è nuovamente la star del piano edile, questa volta con uno stanziamento finalmente consistente dell’ordine di 350.000 euro, riservati pur tuttavia alla sola “progettazione” di un intervento di riqualificazione per 450 metri di strada lastricata da pavimentare dopo la sostituzione delle infrastrutture. Per chi la sa lunga, non occorre insistere sul fatto che nemmeno nel 2024 avranno inizio i lavori di restauro di via Kandler. Inizieranno, invece, e termineranno pure quelli al Colle Castello, che dopo il recupero del Piccolo teatro romano e del Museo archeologico guadagnerà un nuovo raccordo pedonale accanto alla Biblioteca universitaria per agevolare il flusso dei turisti e degli spettatori dai Giardini alla vetta del colle. L’opera costerà 600.000 euro. Di notevole importanza anche il recupero totale dello stabilimento balneare di Stoia, al costo di un milione di euro solo nel 2024 e altrettanti nel 2025. Una new entry nel piano edile è anche la riqualificazione dei Giardini, con la lastricatura della piazza alberata – ora solo asfaltata – e la messa a dimora di altri quaranta alberi in sostituzione di quelli abbattuti di recente e nei passati decenni. La progettazione costerà 300.000 euro e ci vorrà un altr’anno solo per avere il progetto, per cui prima del 2025 nemmeno i Giardini cambieranno aspetto. E chissà che non sia meglio così.

In bici da Pola a Medolino
Piccolo ma importante, invece, l’investimento di 35.000 euro nella progettazione di ben quindici chilometri di piste ciclabili costiere da far snodare lungo il porto di Pola e poi dal Canale di Veruda in direzione delle località di mare del Comune di Medolino. Da notare che quello delle piste ciclabili e quello dello stabilimento balneare di Stoia sono progetti di sviluppo urbano generosamente foraggiati dal Piano nazionale ed europeo di resilienza e ripresa. Per le aree verdi gli investimenti preventivati spaziano da un minimo di 20.000 (Stignano), 40.000 (Parco Città di Graz) o 47.000 euro (la riqualifica completa del parchetto di via Nobile) fino a investimenti decisamente superiori come i 250.000 euro per Pragrande e un milione e rotti per l’Autosilo in via Campo Marzio. Dei 340.000 euro riservati all’illuminazione stradale trarranno beneficio le vie Trieste per 1.7 chilometri, le vie Valcereš, Puntisella e del Canaletto a Stignano per altri 750 metri, Villa Maria a Bosco Rizzi e il rione di Monvidal.

Quinidici chilometri di piste ciclabili dal porto di Pola a Medolino.
Foto: DARIA DEGHENGHI
Un raccordo pedonale in salita tra i Giardini e il Castello.
Foto: DARIA DEGHENGHI
Giardini: un anno per progettare e uno per costruire.
Foto: DARIA DEGHENGHI

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