Un filare di tigli in onore dei donatori di sangue

La municipalità rende omaggio a coloro che stendendo il braccio contribuiscono a salvare vite umane

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Un filare di tigli in onore dei donatori di sangue
Foto: Daria Deghenghi

Il nuovo filare di tigli che corre lungo la statale D66 in Siana è stato intitolato ai donatori di sangue di Pola per il loro impegno e la perseveranza nella missione di salvare vite umane. Lo dice espressamente la targa bilingue che la Città di Pola ha fatto installare a pochi passi dal capolinea dell’autobus: “In segno di gratitudine ai donatori che con il loro nobile gesto contribuiscono a salvare vite umane”. La tabella è stata scoperta ieri da Ivona Močenić, vicesindaco, Jasna Vekić, presidente della Croce rossa e da Karlo Malić, titolare del vivaio Istrasjeme che ha donato i venti tigli per l’allestimento del filare. Perché un nuovo viale alberato e perché proprio in onore dei donatori di sangue? Così Ivona Močenić: “Il sangue è l’unica medicina che non possiamo sintetizzare in laboratorio e acquistare. Il sangue si può soltanto donare e averne un rifornimento costante è una delle conferme più sicure dell’efficienza di un sistema sanitario perché oltre a essere necessario a ogni intervento chirurgico, non è meno indispensabile nella terapia per allungare e migliorare la qualità della vita dei pazienti cronici”. Detto questo, Jasna Vekić è entrata nel merito della questione: “Tutti sappiamo che cosa significhino il sangue e i suoi derivati, ma non basta mai ripeterlo: su cento donazioni abbiamo avuto salve 375 vite umane. La Croce rossa va fiera dei suoi donatori e non deve mai smettere di riconoscerne il merito, perché i donatori più longevi se ne stanno andando in pensione e noi abbiamo bisogno di giovani che ne prendano l’esempio e continuino la loro missione. In questo senso rivolgerei un appello ai datori di lavoro, alle aziende e alle istituzioni di non sottovalutare l’impegno dei donatori, di andarne orgogliosi e di non lamentarsi per le ore di lavoro che negano all’azienda. Quando un uomo stende il braccio tutti ci guadagnano e nessuno ci rimette alcunché”.

Tornando al filare d’alberi, va detto che si tratta di 20 tigli dal portamento longilineo e dalle chiome compatte, messi a dimora a intervalli di dieci metri su un percorso di 200 metri lungo il raccordo autostradale (D66) sul lato opposto al Bosco Siana. Gli alberi sono stati donati da Karlo Malić e dal suo vivaio per completare una serie di tigli e bagolari già presenti lungo l’arteria, ma in numero insufficiente per avere un viale alberato come si conviene. Ora il viale è completo anche se per avere l’ombra e la frescura che l’entrata in città merita bisognerà attendere qualche anno che le chiome si sviluppino anche in larghezza. Nel donare alla sua città gli alberi, Malić ha espresso il desiderio che questo viale ricordi ai polesi il merito dei donatori di sangue e possibilmente che ispiri qualcuno a intraprendere la strada del donatore a lunga scadenza.

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