Il settore wedding non conosce arresti

Dopo una pausa forzata a causa della pandemia da coronavirus torna il «Tijara Sposa News»

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Il settore wedding non conosce arresti
I promotori, i patrocinatori e i partecipanti della Fiera. Foto: DARIA DEGHENGHI

Ci vuole l’orchestrina, la torta nuziale, l’abito, le fedi, il fotografo, la sala da pranzo o da cena, il funzionario dell’anagrafe o la chiesa (a seconda che si scelga la funzione religiosa oppure la cerimonia civile), poi ci vogliono il catering, le decorazioni floreali, il cameraman per le riprese cinematografiche e se, proprio s’insiste, la villa per il ricevimento all’aperto, se siamo ancora in tempo di… bel tempo, altrimenti andrà bene anche un ristorante di quelli seri. Ci vogliono, lo avrete capito, migliaia di euro. Sposarsi costa, non c’è dubbio, ma visto che costa tanto converrà affidarsi ai professionisti del settore e fare bene i conti (e le ordinazioni) prima che venga il momento del fatidico si. Tijara Sposa News (11 e 12 novembre) è il Salone della sposa polese da 22 anni a questa parte: l’unica pausa (forzata) che ha conosciuto è stata quella della pandemia, che aveva mandato il settore sull’orlo del fallimento. Ma ora è nuovamente presente nel rispetto della tradizione, anche quest’anno all’Hotel Park Plaza Histria di Punta Verudella, dove l’esposizione è migrata dal centro storico per una questione di condizioni, ambienti, servizi e scenografie effettivamente più adatte all’oggetto della fiera.

Lo hanno annunciato ieri i promotori, i patrocinatori, gli organizzatori e alcuni dei partecipanti con Marijana Dabo Percan dell’agenzia di modelling Tijara al timone. Il programma non cambia più di tanto perché le mode nuziali non cambiano dall’oggi al domani e la tradizione in questo campo regna comunque sovrana. Sfilate di moda (abbigliamento sposa, sposo, damigelle d’onore ma anche pet), musica, degustazioni di torte e pasticcini, composizioni floreali, fedi nuziali, consigli per la scelta del ristorante, della villa, del viaggio della luna di miele, insomma, tutto quello che serve per dirsi di “sì” finché morte non ci separi, o perlomeno finché non intervenga il funzionario dello Stato a interrompere il rapporto. Ma questi non sono pensieri da fare prima delle nozze.
La grande novità dell’edizione 2023 di Tijara Sposa News è il grande concorso a premi che gratificherà la coppia più “poeticamente amorosa” tra i partecipanti con un matrimonio completamente spesato dai promotori dall’abito al ricevimento, foto, fedi, orchestra e torta comprese. Insomma, è un regalo da non perdere con quello che costa sposarsi oggi. Per partecipare basterà comporre una poesia d’amore di almeno quattro ma non più di dodici versi, presentarla allo sportello informativo della fiera e aspettare che la giuria in carica – composta da Emanuela Karšaj, docente di lingua e letteratura croata, Augusta Benčić Ivančin, scrittrice e Vanja Fornažar, bibliotecaria – decida a quale componimento accordare le proprie preferenze. Detto questo, le future mogli e i futuri consorti faranno bene a cercare dentro di sé il poeta che dorme, se c’è, perché il gioco vale la candela. Il premio è appunto un matrimonio completamente spesato da celebrarsi nel 2024.
Alla conferenza stampa di ieri mattina per l’annuncio dell’evento non sono mancati all’appello i rappresentanti degli enti patrocinatori: Nada Prodan Mraković (Regione istriana), Iva Matanović (Città di Pola), Ticiana Trošt Kožljan (Camera di commercio regionale), Eros Sorić (Confartigianato), Sanja Cinkopan Korotaj (Ente Turismo); e i rappresentanti di alcuni tra gli operatori del settore più noti, come Biljana Pliško (studio di abiti da sposa Biba) e Silvija Roža (studio fotografico Royal Wedding Photography). Tutti loro hanno spiegato a modo loro qual è il senso di questo Salone della sposa e perché gode di un appoggio plateale delle istituzioni: quella del wedding è un’industria che non conosce arresti e vanta un volume d’affari con effetto moltiplicatore di notevole propagazione. Il consumo di denaro in un servizio si riflette direttamente sulle imprese della rete che si allarga di conseguenza e genera altro consumo e altra spesa. In teoria ci guadagnano tutti. È per questo che la Città di Pola ha deciso di raddoppiare le dotazioni alla Fiera ed è per questo che la Regione continua a sostenerla, oltre a tutto, diffondendo la cultura delle nozze in perfetta armonia con l’ambiente ossia la wedding destination come tale. È una moda che abbiamo imparato a stimare assecondando le richieste sempre più numerose delle coppie provenienti dall’estero che vanno pazze per l’Istria e il suo bagaglio di monumenti e natura pittoresca. Anche Sanja Cinkopan Korotaj dell’Ente municipale al Turismo insiste sulla qualità di Pola e dell’Istria meridionale per la promozione del wedding tourism: “Abbiamo da proporre l’Arena, le Brioni, località di mare come Fasana e oliveti squisitamente verdi come quelli di Dignano: sono scenografie da sogno che allungano la stagione turistica e anzi non pesano sulla stagione di punta”. Insomma, bisogna saperne trarre vantaggio. Anche quest’anno il Salone della sposa avrà una sessantina di espositori. Tra le professioni legate al turismo che si presenteranno al pubblico anche i receptionist, cuochi, camerieri, aziende di catering, tour operator, event planner, gioiellieri e orefici, musicisti, agenzie di mediazione, decoratori e via elencando.

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