Il mondo delle fiabe del «Rin Tin Tin»

Presentato il tradizionale calendario creato interamente dai bambini dell’asilo in lingua italiana

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Il mondo delle fiabe del «Rin Tin Tin»
La Sirenetta uscita dal quadro: settembre 2024 negli occhi del “Rin Tin Tin”. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Non vi è ombra di dubbio: il 2024 non sarà un anno da fiaba, giacché le novità da telegiornale aprono assai poche speranze (conflitti bellici tuttora in corso, episodi drammatici di aggressione dentro a delle istituzioni formative, sconvolgimenti climatici sempre più evidenti, inflazione, migrazioni…), ma c’è chi ha ancora diritto di vivere in una bolla di serenità. Sognare una realtà dove il bene trionfa sul male, sempre e senza eccezioni, lasciando intatta l’identificazione di due principi assoluti, in perpetuo e insanabile contrasto tra loro, resta sempre e comunque una prerogativa dell’infanzia.

Ogni mese un altro racconto
Lo hanno capito benissimo alla Scuola d’infanzia in lingua italiana “Rin Tin Tin” di Pola, che si è resa autrice di un nuovo bellissimo calendario con cui accompagnare l’anno che bussa alle porte. Ogni mese un racconto magico: è la tematica proposta da una didattica del genere fantasy più classico, che sembra davvero contrastare la belligeranza che regna attraverso la politica “adulta” su scala planetaria. Perché proporre proprio la fiaba? “Perché – risponde la direttrice dell’ente prescolare, Serena Sirotić – la medesima non è uno strumento narrativo di semplice intrattenimento, ma implica una valenza formativa ed educativa, che contribuisce alla crescita psicologica e intellettiva del bambino. Ogni bambino ha bisogno della sua fiaba, che inconsapevolmente lo rassicura, lo fa maturare, superare quei conflitti interiori dell’età prescolare, aiutandolo poi ad affrontare le difficoltà della vita. La nostra scuola ha prodotto una raccolta di 12 fiabe classiche raffigurate dai nostri bambini. Un grazie va a tutte le educatrici che hanno partecipato alla creazione di questo calendario e in particolare a tutti i bambini che con la loro immaginazione e creatività hanno dato vita a dei personaggi fantastici”.

Da Pinocchio ad Aladino
Augurando buone feste a nome di tutti i dipendenti del Rin Tin Tin, ogni famiglia dei piccoli frequentatori d’asilo si è vista consegnare questo piccolo requisito d’arte figurativa, pubblicato grazie al contributo finanziario del Ministero della scienza, dell’istruzione e dello sport, pronto da sfogliare una volta al mese. L’ingresso nel calendario la cui realizzazione ha coinvolto tutte e 10 le sezioni di soggiorno al “Rin Tin Tin”, passa attraverso la bocca della balena di Pinocchio, per entrare in medias res nella casetta di cioccolata di Hansel e Gretel, viaggiare in Oriente in compagnia del Genio di Aladino, imbattersi nei requisiti (specchio magico, mela… indigesta), che intessono la trama per la storia di Biancaneve, nel brutto o meglio bell’anatroccolo da versione astratta, nei tre porcellini in veste snella e sovrappeso, nello stupendo castello incantato della Regina delle nevi, nella casa (con facciata ad efficienza energetica?!) del pescatore del pesciolino d’oro, in una Cappuccetto Rosso in stile intelligibile, in una pagina invasa da lumini accesi per dare calore e amore alla piccola fiammiferaia. Dolore, destini umani infelici, guai e violenza sono parte integrante del mondo della fiaba, con la differenza che Giustizia trionfa sempre.

A ciascuno la sua storia
Ma, intanto, dicono al “Rin Tin Tin”, bisogna saper bene come presentare la faccenda: le storie più docili e carine vanno servite ai nidi, quelle più cruente (il lupo che si mangia nonna e bambina), vanno proposte dai 4 anni in su con lo storytelling, l’elaborazione, l’interpretazione. La fiaba, che il “Rin Tin Tin” ha voluto valorizzare è uno strumento fantastico con cui addormentare e anche svegliare dal torpore i propri bambini, per trasmettere loro i messaggi di vita insiti nelle storie che ognuno ha disegnato a spruzzi, a macchie da specifico gioco con l’estetica fino a generare il disegno con dovizia di dettagli più caratteristico dell’età prescolare ormai arrivata agli sgoccioli e pronta a decollare verso un mondo adulto sempre più privo di salubre immaginazione.

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