San Silvestro a Pola, l’euforia batte il maltempo

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San Silvestro a Pola, l’euforia batte il maltempo
Piazza Foro gremita di gente per il concerto di fine anno. Foto Sasa Miljevic/PIXSELL

Due mega show concertistici principali e un’infinità di mini eventi pubblici sia all’aperto che al chiuso tra decibel e botti (purtroppo a volontà), in un’unica nottata, quella più pazza e rumorosa dell’anno, hanno trasformato Pola nella città della baraonda generale, in perfetta sintonia con tante altre del mondo. Migliaia di cittadini che non si sono accontentati del tradizionale cenone e brindisi in versione casalinga e privata, durante la notte di San Silvestro hanno finito per riversarsi nel cuore della città e diventare coprotagonisti della gran movida di massa. L’euforia ha trionfato sotto un cielo nuvoloso e piovigginante, al caldo di un inverno anomalo, in un mega salotto concertistico urbano dove si sono incrociate note musicali di ogni genere da baldoria: dal pop, al reper, hip-hop, rock, beat, al sevdah e al turbo folk balcanico che più balcanico non si può…

Indira Forza, la star di Capodanno 2024. Foto: Sasa Miljevic/PIXSELL

Piazze, viali, palcoscenici, bar e baretti si sono fatti concorrenza a vicenda unitamente alle tante attività di ristorazione, rimaste ininterrottamente aperte e a disposizione di tutti coloro che hanno voluto partecipare alla nottata urbana per l’attesa del 2024. Via vai continuo di gente di tutte le età vestita, chi più chi meno, di gran gala e tanto déshabillé più confacente a certi ambienti alberghieri (senza stelle…) che allo street style, personaggi “spumeggianti” con bottiglie e mortaretti in mano e comportamenti eccentrico-esuberanti, fritole, calici di champagne e boccali di birra pregustati con buon umore, ma, per fortuna, soprattutto tanta tanta normalità e desiderio di intrattenimento da parte dei più che hanno conferito anima a una città vivacissima d’estate e sempre spenta d’inverno. La notte polese di San Silvestro ha conosciuto la sua ouverture diurna con l’affolamento, di anziani e habitué del luogo in primis, sotto il tendone attorno alla mega frittata da 2024 uova nella piazza ai mercati. La vera atmosfera contrassegnata dall’aspettativa e dal desiderio di salutare un anno nuovo e migliore a Pola è andata via via in crescendo nelle ore serali, con più concerti programmati in contemporanea al punto da creare continui spostamenti di pubblico. Pedana centrale riservata stavolta a Indira, già cantante del gruppo dance Colonia, che ha letteralmente sbaraccato imponendosi da perfomer principale del San Silvestro polese, rea e responsabile di aver generato un pigia pigia generale in una Piazza Foro invasa dal buon umore (e tappezzata da vetri e lattine abbandonate dietro alla festa). Repertorio sfociato anche nei brani di Bjelo Dugme, Crvena jabuka e di noti cantanti stranieri, tutto perfetto, a parte certi effetti audio, che decisamente non hanno reso al massimo godibile.

Tanti cuoricini per il 2024. Foto: Sasa Miljevic/PIXSELL

E mentre in Piazza Port’Aurea, attorno alle cassette con l’offerta enogastronomica hanno fatto le ore piccole assieme all’apprezzato reper spalatino Vojko V ed altri performers, le consolle dei DJ ai Giardini hanno insistito ad omaggiare l’udito con il “turbofolk” più duro costantemente abbinato a copi di mortaretto e fuocherelli d’artificio improvvisati in ogni dove. A fare da degno eco con esibizioni (proposte su regia privata), da musica gitano-balcanica pure gli ambienti dell’ex cinema Beograd (accessibili a pagamento). L’esempio dato dal Municipio scegliendo, nuovamente, di trascorrere l’ultima notte dell’anno senza spettacolo pirotecnico ufficiale per non infastidire gli amici a quattro zampe, non ha esattamente fatto presa sugli amanti degli effetti speciali alla dinamite che, in certi rioni di Pola, sono finiti per incendiare un tot di cassonetti delle immondizie. Pazienza. In compenso le bollicine dello champagne hanno attutito ogni fastidio e sollevato di animo gli umani come nel caso del gran Veglione, che la Comunità degli Italiani ha organizzato per i suoi soci, stavolta in versione diurna, per l’attesa del mezzogiorno

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