Il manufatto autoctono in tutto il suo splendore

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Il manufatto autoctono in tutto il suo splendore

Inaugurato nel primo pomeriggio di ieri, è stato subito interesse sincero e meritato successo di pubblico per il 16.esimo Hand Made Fest, rassegna del manufatto e del prodotto autoctono (limitato ovviamente a certe aree): 200 gli espositori, partner fedeli dell’evento, con qualche nome nuovo: non guasta mai: serve a far crescere il Festival.

Festival che abbiamo visitato per voi all’apertura, ma che farete bene ad andare a vedere da soli, perché se lo meritano di essere visti, e anche interpellati, questi pazienti, creativi, prolifici espositori: artigiani, decoratori, hobbisti, stilisti, magliaie e merlettaie, ceramisti, pittori, creatori di ceramiche e di bigiotteria d’autore. Quindi ancora, produttori di saponette, creme e altri prodotti per il viso e per il corpo (che fanno uso di materie prime naturali), di specialità gastronomiche (i succhi particolari del mangiar sano, il miele, le grappe aromatizzate e il vino, i dolci – per lo più di pasticceria – e le marmellate, gli oli alimentari, come quello di semi di zucca). Ed è proprio sullo stand di un produttore di Petrinja che scopri in quanti modi si possono mangiare i semi della zucca, se aromatizzati con l’aglio e il peperoncino, oppure ricoperti di cioccolato fondente (sì, di cioccolato). Tanta la bigiotteria d’autore, come già detto; non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Gli artigiani del telaio

Il premio “alla pazienza” (e bravura) è certamente quello che si meritano gli artigiani del telaio: Biba di Pola, che realizza bellissime sciarpe-scialli decorandoli, sempre al telaio; e Tanja con il marito, che arrivano da una località vicina a Zagabria: hanno dovuto reinventarsi la vita, e ce la stanno facendo creando tessuti per sartoria, borsette e quant’altro.
Nella Sala rossa troviamo pure una delle espositrici più “anziane”, la creatrice delle raffinate repliche di gioielli barocchi (con le sue inconfondibili rose secessioniste). Tanto di tutto. In tanti non si potrà fare acquisti vista l’austerity, che non permette compere di pezzi unici che meritano comunque tutta la nostra ammirazione.

I laboratori in programma

Diversi e altrettanto originali anche i laboratori in programma nella tre giorni, compresi l’angolo dei bambini (scuola materna Dugin svijet) e l’angolo della Scuola d’Arti applicate di Pola. Questi i laboratori della creatività: Željka Bodiš (La creazione di un anello); Vitrum in Fabula (La fusione del vetro); Sarte di Šestine (Con la tradizione nel cuore) e, non ultimo, certamente originale, il laboratorio di Lavoslava Benčić sull’ E-tessile, che è l’abbreviazione di “tessile elettronico” e si riferisce a quella categoria di componenti che possono essere adoperati in combinazione con tessuti o altri materiali morbidi. I suoi laboratori sono in programma domani, domenica, alle 11 e alle 16. L’Hand Made Fest è aperto fino a domenica dalle ore 9 e le 20.

La cerimonia d’apertura

Il Salone del lavoro manuale è stato aperto ufficialmente ieri a mezzogiorno da Lela Blekić, che firma il progetto, dalla vicepresidente della Regione istriana, Sandra Ćakić Kuhar e dalla vicesindaco di Pola, Elena Puh Belci. Un saluto inaugurale è stato pronunciato pure da Đurđica Danko, in rappresentanza dell’Associazione delle sarte di Šestine (120 anni di esistenza; confezionano costumi e oggetti tradizionali, di gusto folk ed etno). L’apparizione che ha impressionato certamente i più giovani, è stata quella delle Murterske bake (Associazione carnascialesca dell’isolotto di Mortero). Applausi anche per una compagnia che non si smente mai, il Teatro Naranča.

Lanterne in cielo (tempo permettendo)

​Se il tempo lo permetterà, oggi (sabato) o domani, alle 20, ci si ritroverà in Arena a rifare il gesto propiziatorio con cui si librano nell’aria le lanterne volanti cinesi (per un viaggio oltreconfine in una delle culture più affascinanti al mondo). Materiali semplici, come la carta e la cera, una fiamma sottile e uno spazio aperto: le lanterne volanti cinesi prendono vita e si alzano nel cielo insieme alle leggende che le avvolgono. Intrecci di miti fanno risalire la storia delle lanterne volanti a circa 2.000 anni fa. Le lanterne vengono vendute all’entrata del salone per le esposizioni nella Casa delle Forze Armate; il loro costo è di 25 kune e il denaro raccolto andrà in beneficenza.

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