Rijeka, conta soltanto vincere

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Rijeka, conta soltanto vincere

FIUME | Dopo aver interrotto la serie di sei partite senza vittoria, nell’ambito della 12ª giornata di campionato il Rijeka si appresta ad affrontare domani (ore 15) in trasferta l’Hajduk, in un derby dell’Adriatico numero 151 piuttosto insolito. Difficile ricordare, infatti, quando le due squadre erano così lontane dalle posizioni di vertice, oltre al fatto di dover giocare a spalti vuoti. Tutto ciò non cancellerà ovviamente la tradizionale rivalità, con un’eventuale vittoria che sarà importante sì per la classifica, ma forse ancora di più per il morale. A presentarsi meglio all’appuntamento è sicuramente il Rijeka, forte del successo in casa dell’Inter e dal fatto di avere subito l’ultima sconfitta a Spalato il 7 agosto 2011. Più che di una garanzia di successo, è una semplice constatazione. L’ultima parola spetterà al campo….

“Ci attende una partita difficile e incerta. A prescindere dall’assenza di pubblico, la carica agonistica non verrà sicuramente a mancare. Per entrambe le squadre la gara ha un notevole significato – osserva il tecnico dei fiumani Igor Bišćan, che da giocatore (della Dinamo) non ha mai vinto al Poljud –. Continuare la striscia positiva sarebbe importantissimo per il Rijeka, in quanto sinonimo di stabilità. Siamo tutti perfettamente consapevoli del significato che avrebbero i tre punti: ci porterebbero tranquillità e un’iniezioni di fiducia e ottimismo. Per me è il primo derby da allenatore e non nego che un po’ di tensione positiva è sicuramente presente. Al Poljud ho vinto una volta con la maglia della nazionale, forse è arrivato il tempo di farlo anche a livello di squadra”, dice Bišćan, che poi aggiunge: “Giocare a spalti vuoti è davvero molto triste e purtroppo da noi accade sin troppo spesso. Questo non ci dovrà però condizionare, anche se resta il rammarico per il fatto che non ci saranno i nostri tifosi, che spesso hanno saputo trasmettere una carica positiva alla squadra nelle trasferte a Zagabria e Spalato”.

Lončar assente per squalifica

Al Poljud, Bišćan non potrà contare sullo squalificato Lončar e l’infortunato Prskalo. “Non dimentichiamoci pure di Velkovski – aggiunge il tecnico –, ancora sempre out a causa di problemi fisici. Sono abbastanza soddisfatto di quanto visto a Zaprešić e di conseguenza non ho motivo di stravolgere l’undici di partenza. Al di là dell’indisponibilità di Lončar, forse ci sarà qualche piccolo avvicendamento. Chi al posto di Stjepan? Le soluzioni più logiche dicono Grahovac o Capan, ma è possibile che decida di arretrare Pavičić in mediana e schierare Puljić o Acosty nella linea delle mezzepunte. C’è ancora un allenamento a disposizione, proverò alcune soluzioni e poi deciderò”.

Gorgon: «Il derby significa tanto»

Alla conferenza stampa che precede l’incontro, ad affiancare il tecnico è stato Alexander Gorgon, che con l’insediamento di Bišćan è diventato il capitano della squadra al posto di Simon Sluga. “Quando un giocatore straniero riceve la fascia allora è sicuramente un segno che ti rispettano molto. Essere capitano è per me un onore, ma anche una responsabilità in più. Non sono di quelli che parlano molto, o che alzano la voce, preferisco farlo in campo. Qualche scherzetto i ragazzi me lo hanno però fatto negli ultimi giorni”, dice l’austriaco. Poi, quando parla del derby di domani, l’attaccante diventa ovviamente più serio. “Affrontiamo un avversario che è tradizionalmente molto ostico e pericoloso. Un derby, incluso quello di domenica, significa tanto per i club, i tifosi e i giocatori. Vogliamo assolutamente ottenere un risultato positivo, possibilmente la vittoria. Né il Rijeka né l’Hajduk occupano al momento le posizioni di classifica che dovrebbero, ma questo non sminuisce il valore
della contesa”.

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