Festival della territorialità. Alla scoperta delle radici

All’invito hanno risposto le istituzioni in lingua italiana «Giuseppina Martinuzzi» di Pola, quella di Dignano, la «Galileo Galilei» di Umago, la SEI di Cittanova e la «Edmondo De Amicis» di Buie

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Festival della territorialità. Alla scoperta delle radici
Lo stand della Scuola elementare italiana “Giuseppina Martinuzzi” di Pola. Foto: MARKO MRĐENOVIĆ

Il mondo moderno è sottoposto a un cambiamento tecnologico-scientifico talmente rapido che l’umanità vive il presente in una continua proiezione verso il futuro. Bambini e ragazzi sono completamente assorbiti da questo meccanismo da non esserne nemmeno del tutto consapevoli. È come se fossero continuamente spinti in avanti senza avere il tempo di volgere uno sguardo al passato. Il risultato è che le nuove generazioni sanno poco della loro storia o di quella dell’ambiente in cui vivono. Proprio per questo, ancora nel 2015, la Regione istriana ha deciso di intervenire e affidare alle scuole, ma anche agli asili, un compito che va ben oltre all’insegnamento della storia come semplice disciplina. Ai docenti è stato infatti chiesto di aiutare bambini e ragazzi a voltarsi indietro per comprendere le proprie radici.

Un’iniziativa azzeccata
L’iniziativa dell’amministrazione è stata subito accolta con favore dagli asili e dalle scuole istriane, che in massa hanno quindi aderito al suo prezioso progetto d’istituzionalizzazione dell’insegnamento della storia e della cultura del territorio: un progetto che a ridosso della fine di ogni anno scolastico prevede l’organizzazione di un Festival della territorialità in tre tappe (una riservata agli asili, una alle scuole elementari e una alle medie superiori) per permettere ai bambini, ai ragazzi e agli adolescenti di ogni asilo e scuola della penisola di presentare i frutti del loro lavoro di (ri)scoperta della storia, degli usi, dei costumi e delle tradizioni dell’Istria e delle rispettive località di residenza che l’età moderna in cui viviamo ha fatto trascurare, emarginare e in alcuni casi addirittura dimenticare.

Restituire dignità al passato
La prima tappa (riservata alle elementari) dell’edizione 2023 – la settima in ordine di tempo – del Festival della territorialità è andata in scena ieri mattina in piazza Santi Cosma e Damiano a Fasana. L’onore di dichiarare la Rassegna ufficialmente aperta è spettato al presidente della Regione, Boris Miletić, per l’occasione affiancato dall’assessore regionale alla Cultura, Vladimir Torbica, dal presidente del Consiglio comunale di Fasana, Timotej Pejin e dalla rappresentante della Scuola elementare di Fasana, Ana Karabaić. “Non posso che ringraziarvi e complimentarmi con voi tutti per l’eccellente lavoro svolto. Ovunque guardi, sono circondato dalla storia e dalle tradizioni. Vedo tantissimi prodotti agricoli e non soltanto che rievocano il valore storico dell’artigianato”, ha esordito lo zupano, il quale ha aggiunto che oggi più che mai è necessario restituire dignità al nostro passato e attenersi alle tradizioni. “Nel nostro passato è segnato il cammino che abbiamo tracciato per arrivare al punto in cui ci troviamo. Ecco perché è fondamentale salvaguardare, valorizzare e promuovere le nostre tradizioni”, ha continuato Miletić, auspicando che i ragazzi ieri presenti a Fasana possano un giorno trasmettere quanto imparato alle future generazioni. Un saluto agli alunni presenti è stato rivolto anche dal presidente del Consiglio comunale di Fasana, Timotej Pejin, che ha posto l’accento sull’enorme contributo dato dal progetto d’istituzionalizzazione dell’insegnamento della storia e della cultura del territorio e naturalmente, dalle scuole, alla tutela e alla promozione delle tradizioni locali, fattori indispensabili per mantenere vivo il senso d’appartenenza e di profonda identificazione con il territorio in cui viviamo.

Le scuole della CNI
Tra le oltre 40 scuole elementari presenti con un proprio stand ieri a Fasana non sono mancate nemmeno le scuole della Comunità Nazionale Italiana. All’invito della Regione hanno infatti risposto la SEI “Giuseppina Martinuzzi” di Pola, la SEI di Dignano, la SEI “Galileo Galilei” di Umago, la SEI di Cittanova e la SEI “Edmondo De Amicis” di Buie. La “Giuseppina Martinuzzi” ha portato a Fasana nientemeno che un calendario. Ma non un calendario qualunque, bensì uno scrigno della memoria. Il calendario 2023 dell’elementare italiana polese racconta, infatti, mese per mese, i canti, le conte, le filastrocche e le leggende dell’estremo sud dell’Istria. A impreziosirlo ulteriormente, il fatto che è frutto della collaborazione tra gli alunni di tutte le classi inferiori della “Martinuzzi” e delle sezioni periferiche di Sissano e Gallesano. I ragazzi della sezione italiana dell’elementare di Dignano hanno portato in piazza a Fasana diverse vedute del Dignanese riprodotte su carta e altri materiali. Hanno inoltre esibito un paio di cartelloni: uno dedicato a via Merceria e alla sua storia e un altro ancora dedicato alle piante e ai frutti tipici del Dignanese. La “Edmondo De Amicis” di Buie si è presentata con un progetto dedicato ai battellieri del Quieto, che per secoli navigarono il fiume istriano per raggiungere l’Adriatico e trasportare il legname prelevato dal bosco di San Marco a Venezia. I ragazzi dell’elementare italiana buiese hanno anche realizzato un video dedicato ai battellieri e un volantino con tanto di codice QR d’accesso allo stesso su Internet.

Le «grue» umaghesi
Il tema scelto dalla “Galileo Galilei” di Umago sono le “grue”, che le tre ragazze dell’istituto scolastico presenti ieri a Fasana hanno spiegato essere della rudimentali costruzioni in legno nate per mettere in sicurezza le tipiche imbarcazioni della costa dell’Istria nordoccidentale. Le alunne hanno inoltre tenuto a ricordare che le “grue” si trovavano e si trovano ancora soltanto a Umago e Salvore. All’appello manca soltanto la SEI di Cittanova, il cui progetto presentato ieri è stato dedicato alla chiesa di San Pelagio e al suo campanile, sulla cui cima s’erge una statua dedicata al Santo patrono della città. Parte del lavoro svolto dagli alunni e dalle alunne dell’elementare italiana di Cittanova è stata incentrata sulla cripta di San Pelagio, l’unica cripta sotterranea dell’Istria.
Presentati i lavori e consegnati gli attestati di ringraziamento alle scuole presenti, la prima tappa del Festival della territorialità è proseguita con una visita guidata alla scoperta dei punti più pittoreschi e suggestivi di Fasana offerta dal locale Ente per il turismo.

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