Dignano. Continua il braccio di ferro

La DDI vuole le dimissioni del sindaco. Pastrovicchio spiega le sue ragioni

0
Dignano. Continua il braccio di ferro
L’edificio che ospita l’amministrazione cittadina di Dignano. Foto: GIULIANO LIBANORE

Il barometro politico segna tempesta, a Dignano. I tuoni, a dire il vero, si erano già fatti sentire nel corso dell’ultima seduta consiliare, allorché, all’unanimità, i consiglieri avevano bocciato l’aggiunta di due punti all’ordine del giorno, proposta dal sindaco, Edi Pastrovicchio. Una prevedeva di definire bene pubblico alcuni impianti (per lo più sportivi) nel comprensorio, l’altra proponeva di votare l’avvio della procedura di modifiche e integrazioni al Piano regolatore di Dignano. La prima importante in termini di dovuta manutenzione, la seconda per poter accedere ai soldi messi a disposizione dal Ministero competente per la digitalizzazione, obbligatoria, della documentazione urbanistica. comprensibilmente, la faccenda non era andata giù a Pastrovicchio, che aveva ricordato ai consiglieri gli incontri intercorsi in materia di candidatura ai finanziamenti. Ma non l’avevano presa bene nemmeno i consiglieri, che avevano detto che una cosa è digitalizzare, tutt’altra cosa dare la stura a modifiche e integrazioni del documento. Faccenda scottante, tanto che nel corso della seduta spesso si è ritornati sul tema (al punto che la presidente del Consiglio, Romina Bilić, a un certo punto, anche un po’ spazientita, aveva detto basta).

La ruvidità della seduta ha lasciato il segno e il braccio di ferro non si è risolto nella sala al terzo piano di Palazzo municipale.
Il presidente della sezione cittadina della DDI, Igor Orlić, ha chiesto del dimissioni del sindaco. Proprio in questi termini, parlando fuor di metafora e senza giri di parole.

Orlić: «Ogni giorno è perduto»
“Chiedo al sindaco Edi Pastrovicchio di rassegnare e dimissioni. Un sindaco che in tre anni non è stato capace di trovare il filo della gestione e che, peggio ancora, abbindola l’opinione pubblica e manipola i consiglieri deve lasciare l’incarico per il bene della comunità. Con una gestione così, ogni giorno è perduto”, la richiesta di Orlić.
E tornando sulla faccenda della digitalizzazione e alla conclusione del sindaco che “a causa della decisione dei consiglieri non si può aderire all’assegnazione dei mezzi a fondo perduto derivanti dal Piano di ripresa e resilienza, Orlić specifica che l’invito prevede l’adesione a titolo di elaborazione dei piani, modifiche e integrazioni e digitalizzazione. Le delibere da accludere sono a firma dell’assessore e il Consiglio non c’entra. Quindi, si poteva tranquillamente aderire all’Invito. Eventualmente in sede consiliare si sarebbe potuto trattare della “trasformazione – digitalizzazione del Piano e certamente la maggioranza avrebbe appoggiato, a maggior ragione in quanto percorso obbligato”. Il presidente della sezione cittadina dietina chiude chiedendosi “perché il sindaco agisce così? Sono errori che non sarebbero dovuti succedere e non devono ripetersi, perché il prezzo, anche elevato, lo pagano i cittadini.”
A domanda – o, se preferite, sfida – il sindaco risponde.

Pastrovicchio: «Vogliono giustificarsi»
“Alcuni consiglieri – scrive Pastrovicchio in un comunicato – già da giorni si rivolgono all’opinione pubblica per cospargersi il capo di cenere per la loro decisione, in virtù della quale, in quest’area, unicamente Dignano non avrà i soldi ministeriali per la digitalizzazione del Piano regolatore. Pubblicamente ho fatto loro presente che ciò sarebbe successo, altrettanto pubblicamente mi hanno deriso. Adesso vogliono giustificarsi per non avere appoggiato la messa all’ordine del giorno della Delibera sulle Modifiche e integrazioni del Piano regolatore. Igor Orlić nasconde il mea culpa chiedendo le mie dimissioni per inoperosità, mentre i consiglieri che devono unicamente discutere e apportare delibere non fanno nemmeno questo. Qualcuno ha semplicemente voluto indispettirsi. Avrebbero dovuto dire quello che vogliono o non vogliono fare in materia di Piano regolatore in Consiglio e non certamente post facto attraverso i media. La settimana scorsa ho postato sul mio profilo Facebook i verbali delle sedute, presenti tutti i consiglieri, in materia di digitalizzazione e modifiche al Piano regolatore. Da gennaio a marzo si sono avuti tre incontri. Nel corso della prima seduta si è deciso di procedere con la digitalizzazione e le modifiche del Piano. Da allora alla seduta consiliare del 19 marzo avrebbero potuto ben dire in quale segmento procedere: trasformazione, modifiche parziali, modifiche totali. Io propongo, loro decidono. Ebbene, con la loro presa di posizione hanno deciso di non decidere. All’incontro del 6 marzo si era deciso che entro l’11 del mese tutti i consiglieri presenti si sarebbero espressi per ogni voce di modifiche e integrazioni del Piano. Non l’ha fatto nessuno. È pur vero che ci si sarebbe potuti candidare ai mezzi con la delibera a firma dell’assessore, ma pensateci un attimo: che cosa sarebbe successo se il Ministero avesse accolto la candidatura e il Consiglio poi avesse deciso così come ha fatto? Di chi sarebbe stata la responsabilità per avere dovuto restituire i soldi? Certamente, del sindaco. La colpa sarebbe stata mia.”
Ci viene in mente il caro vecchio Manzoni. Avete presente? “S’ode a destra uno squillo di trombe, a sinistra risponde uno squillo…” It’s policy.

Edi Pastrovicchio.
Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display