Dignano. «Bambini e (cyber)bullismo»: capire il fenomeno e regole per difendersi

Conferenza organizzata dall’Upa, dalla Città e dalla Questura per il Pink Shirt Day

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Dignano. «Bambini e (cyber)bullismo»: capire il fenomeno e regole per difendersi
La psicologa Doris Radolović. Foto: VANJA STOILJKOVIĆ

In occasione della celebrazione del Pink Shirt Day, la Giornata contro il bullismo e le discriminazioni sociali, si è tenuta l’altra sera nella Casa del giovane a Dignano un’interessante conferenza, organizzata dalla locale Università popolare aperta, assieme alla Città e alla Questura istriana. Nell’occasione, la psicologa Doris Radolović e Alica Rosić Jakupović, del Dipartimento di prevenzione della Questura istriana hanno parlato di “Bambini e (cyber)bullismo”. Obiettivo dell’incontro, illustrare a genitori, insegnanti ed educatori le principali caratteristiche del bullismo e del cyberbullismo, per imparare a riconoscerli e reagire tempestivamente nel caso in cui si verifichino. In un mondo che è ormai tutto “in Rete”, i pericoli sono dappertutto: cellulari, computer, social. Quindi, non solo nell’ambito scolastico: e sta proprio qui il maggior pericolo di oggi, il bullismo in Rete.

Caratteristiche specifiche
Come illustrato da Doris Radolović, il bullismo è una particolare manifestazione di aggressività con caratteristiche specifiche che lo contraddistinguono da generici atti di prepotenza: l’intenzionalità, la sistematicità, l’asimmetria di potere tra i soggetti coinvolti. Con cyberbullismo intendiamo la stessa forma di aggressività ma condotta attraverso varie modalità di contatto elettronico.
“Negli ultimi anni, con il diffondersi delle tecnologie e degli strumenti informatici, si è sviluppata una diversa forma di bullismo, denominato cyberbullismo o bullismo online. Esso identifica tutti quegli atti di molestia effettuati tramite i mezzi elettronici (e-mail, social, chat, blog o qualsiasi altra forma di comunicazione riconducibile al web). Tale fenomeno è pericoloso tanto quanto il bullismo ‘classico’, se non di più, in quanto le tracce lasciate in Rete difficilmente possono venire completamente rimosse e cancellate”, ha sottolineato la psicologa.
Come riconoscere se un bambino o un adolescente è vittima di bullismo? Ecco alcuni segnali che potrebbero indicarlo: cambiamenti nell’umore o nella personalità, difficoltà a dormire o a concentrarsi, cambiamenti nell’appetito o nel peso, cambiamenti nell’aspetto fisico, rifiuto di andare a scuola o di partecipare a determinate attività, cambiamenti nei comportamenti sociali.
Importantissimo parlarne, in ambito scolastico, in ambito familiare, rivolgendosi alle istituzioni competenti. Alle vittime va dato il supporto necessario, i bulli vanno fermati.
Alica Rosić Jakupović ha invece fornito dei consigli e delle regole per un uso sicuro di Internet come mezzo di socializzazione e comunicazione. Il maggior rischio è rappresentato dal contatto con gli sconosciuti, dall’adescamento sessuale, dall’esposizione a contenuti inadeguati e dal cyberbullismo.
Quanto all’attività videoludica (altrettanto pericolosa, poiché riconducibile all’aggressività e ad altri comportamenti indesiderati), poi, è possibile limitare i rischi ad essa legati attivando specifici Parental Control che consentono di gestire il tempo di utilizzo, configurare siti adatti, vietare l’accesso a Internet, bloccare i contenuti inappropriati, limitare o vietare gli acquisti in app e gestire le app che possono essere scaricate. Per indirizzare l’adulto nella scelta d’acquisto è disponibile la classificazione PEGI (Pan European Game Information), presente sulle confezioni dei videogiochi, che fornisce un’indicazione affidabile sull’adeguatezza del contenuto del gioco in base all’età del bambino/ragazzo. L’indicazione PEGI OK si riferisce a giochi online adatti a giocatori di tutte le età: vi sono poi 8 descrittori che indicano i motivi per cui un gioco è stato classificato in un determinato modo (violenza, linguaggio scurrile, paura, sesso, droga, discriminazione, gioco d’azzardo e gioco online con altre persone).
In conclusione dell’incontro è stato proiettato un breve film sui pericoli online “Say no” dell’Europol e forniti dei recapiti utili per bambini e genitori in caso di verifica di atti criminali, disponibili pure sul sito www.mup.hr. La celebrazione della Giornata delle magliette rosa continua mercoledì, 28 febbraio, quando alle 10 partirà la corsa lungo via Merceria per i ragazzi delle scuole e degli asili. In piazza ci saranno ad attenderli i bambini più piccoli e un programma… tutto rosa. La sera (ore 18) nella Sala degli sposalizi la conferenza “Un mistero di nome adolescenza”, della psicologa Lucija Prepušt.

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