Colle Castello. Nuovo tentativo per rilanciare la zona

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Colle Castello. Nuovo tentativo per rilanciare la zona

No, non è il primo tentativo di ripensare il futuro e il valore del Colle Castello, dei suoi monumenti e delle sue salite a raggiera. Soltanto una decina d’anni fa un gruppo di operatori culturali e gestori dei locali di ristoro del Foro e di via Kandler aveva ipotizzato un progetto di rilancio del centro storico chiamato, in perfetta sintonia con le mode del marketing del momento, KulturRing. Ma dell’iniziativa non rimase che lo slogan, anche perché le autorità locali avevano altro a cui badare all’epoca. Oggi le cose vanno diversamente, e qualcuno a piazza Foro al nucleo storico finalmente ci pensa. Anni fa il Museo archeologico di Pola ha fatto il primo passo, spesando i lavori di restauro del teatro romano e commissionando un progetto di massima per una futura rete di passeggiate tra un monumento e l’altro del Colle: il Museo, la Biblioteca universitaria, la fortezza veneziana, le porte romane, i rifugi antiaerei… Ma siccome senza l’imprimatur di piazza Foro non succede mai niente, finora non è successo, appunto, niente.

Stabilità ed equilibrio

Che cosa sta cambiando in proposito? Dopo la lastricatura di piazza Foro, il recupero di via San Teodoro per favorire i ristoratori del quartiere, e, soprattutto, il restauro del clivo De Ville, una delle numerose salite lastricate del colle Castello, sindaco e collaboratori si sono fatti forza, e sono arrivati a concludere che il centro storico non è, dopo tutto, quel mostro sacro inviolabile che nessuno osa toccare per riverenza o per non rischiare di tornare a commettere certi errori madornali del passato (tipo piazza Port’Aurea, piazza Primo Maggio e compagnia bella). E così hanno sposato le istanze del Museo archeologico, hanno autorizzato proposte e controproposte, hanno fatto i bandi, hanno scelto gli appaltatori per tutta una serie di progetti, hanno firmato contratti e si sono impegnati a pagare. Uno dei primi lavori che la Città di Pola ha appaltato è stata la valutazione delle condizioni di stabilità ed equilibrio delle future costruzioni in acciaio, scalinate, passerelle e altro, per il declivio settentrionale del colle, attualmente impraticabile. Se ne occuperanno gli ingegneri e gli esperti di statica della società polese Istra inženjering al costo di 30.000 kune.

A Skira l’illuminotecnica

Un altro appalto è andato al polese Dean Skira, che ovviamente si occuperà di illuminotecnica e soluzioni informatiche a sostegno degli impianti di illuminazione che ora vanno sotto il nome di “light design”. Il suo contratto vale 86.000 kune. Ma c’è da dire che siamo ancora in fase di calcoli, stime e progettazione. Da qui ad arrivare a costruire ce ne vuole. E per costruire bisognerà spremere qualche milioncino ai fondi europei altrimenti non se ne fa nulla.

Il recupero di via Kandler

Un altro progetto parallelo e complementare sarebbe quello dell’ascensore tra i due livelli del cuore storico di Pola: il livello del mare, con piazza Foro, i Giardini e le vie Kandler, Carrara e Sergia, e il livello della fortezza veneziana in cima al colle omonimo. L’ascensore unirebbe così gli ex rifugi antiaerei oggi chiamati Zerostrasse, parte del sistema fortificatorio austro-ungarico, e il Castello veneziano, che la notte non resterebbe più al buio come oggi, ma sarebbe magnificamente illuminato. Il giorno che poi verranno ristrutturate, una a una, le vie che salgono la china del colle, tutto lo sforzo, l’attesa e gli investimenti saranno ripagati e Pola non avrà più da vergognarsi dell’aspetto in cui versa il suo cuore antico. Ma ci vorranno degli anni. Intanto si pensa al recupero di via Kandler, che sarà la prima delle opere ad essere cantierata. L’appalto per la progettazione e la sovrintendenza dell’opera dalla prima all’ultima tappa è stato affidato alla società Pontifex al costo di ben 250.000 kune.

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