Campeggio di Stoia: Metamorfosi totale

«Il senso degli investimenti è quello sacrificare la quantità per guadagnarci in qualità, ossia ridurre il numero dei posti, delle piazzole e degli ospiti, per ricavarne un livello di servizi superiore», spiega Manuela Kraljević del Consiglio d’Amministrazione dell’Arena Hospitality Group

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Campeggio di Stoia: Metamorfosi totale
Lavori ai servizi igienici e aree circostanti nel campeggio di Stoia. Foto: DARIA DEGHENGHI

Il campeggio che oggi porta il nome di “Arena Stoja” è entrato nella terza fase dell’ultimo grande ciclo triennale di investimenti che la massima azienda alberghiera polese Arena Hospitality Group sostiene con ingenti investimenti di tempo, denaro e know how. A lavori ultimati la metamorfosi sarà totale, sia in termini di servizi che di estetica, e a quel punto la struttura potrà guadagnarsi l’ambito salto di categoria da tre a quattro stelle come richiesto dalle politiche di sviluppo corporative. Ne parliamo con Manuela Kraljević del C.d.A. dell’AHG, che ci fornisce i dettagli della manovra e ricorda le prime tappe di questo ciclo di rilancio. Per cambiare il volto di Stoia, tre anni fa la società ha deciso di fare tesoro delle due calamità naturali che si sono abbattute quasi contemporaneamente sulla nazione: la pandemia del Covid-19 e il terremoto di Sisak e Petrinja. “Vi ricordo che in risposta all’emergenza della Banovina abbiamo donato 120 delle nostre case mobili ai terremotati con l’idea chiara di non chiederle indietro ma di sostituirle in seguito, al momento opportuno, con altre mobilhome di nuova generazione, più spaziose e meglio arredate e attrezzate. Il senso della metamorfosi è quello sacrificare la quantità per guadagnarci la qualità, ossia ridurre il numero dei posti, delle piazzole e degli ospiti, per ricavarne un livello di servizi superiore. Tutti i nostri investimenti negli alberghi, nei villaggi vacanza e nei campeggi seguono questa stessa logica”, spiega la Kraljević.

Prima gli alberghi, poi i campeggi
L’anno successivo la trasformazione di Stoia si è fatta più visibile anche per i residenti: sono stati completamente ridisegnati l’ingresso, la reception, il ristorante, il bar, ossia tutti i servizi di ricezione, check in e check out, informazioni, attesa e ristoro. L’ingresso vanta ora un’elegante recinzione con ampia entrata a due corsie di marcia, per cui non si assiste più agli imbottigliamenti tipici degli incontri dei camper, delle automobili e dei caravan in entrata e in uscita. Da avanzo dell’epoca socialista, la struttura è entrata finalmente nel nuovo millennio. In realtà, ha solo dovuto attendere il suo turno perché gli alberghi hanno avuto la precedenza, e non solo quelli di Pola ma anche quelli di Medolino. Dopo i restauri felicemente andati in porto per il Park Plaza Histria, il Belvedere, l’Arena Park e, di recente, il Grand Brioni, senza contare l’Art Hotel di Zagabria che sta per aprire al pubblico, il rilancio del campeggio di Stoia è partito due anni fa senza cerimonie, praticamente in silenzio.

A caccia delle 4 stelle
Attualmente è in corso questa terza fase dell’opera che riguarda la trasformazione della radura centrale finora brulla, senza ombra (senza alberi) e senza servizi particolari tranne le piazzole e la corrente elettrica diffusa con cavi e prolunghe a terra. Ebbene questa radura centrale anche finora occupata dai caravan diventerà nientemeno che una zona del campeggio elitaria, una “Deluxe camping ville”, a significare che con meno strutture renderà più soldi di quanti ne rendeva un tempo. Potere degli investimenti studiati per elevare la qualità pur contraendo la quantità di servizi. “Il nostro intento è di ottenere le quattro stelle a fine stagione e di restare aperti tutto l’anno – ci spiega ancora Manuela Kraljević –. Lo scatto di categoria esige anche una trasformazione delle piazzole in termini di spazio e servizi: se prima l’area camper variava da 80 a 100 metri quadrati, ora la superficie dovrà contare almeno dai 100 ai 120 metri quadrati. Inoltre ogni piazzola sarà fisicamente separata dalle altre con siepi sempreverdi che creano spazi di privacy per i clienti. Tutto questo implica un ripensamento dell’estetica generale del campeggio e investimenti paesaggistici di non indifferente portata”.

Acqua, luce e scarico “privati”
Ma le novità non finiscono qui perché le piazzole saranno dotate ognuna di attacco luce, carico e scarico di acqua diretto. Per scarico s’intende solo il drenaggio delle acque bianche, insomma quelle della doccia e della cucina, ma non anche quelle del water. Ad ogni modo, la Kraljević ci fa notare che la trasformazione è già stata notata e premiata dall’ADCD, l’Autoclub tedesco che apprezza ogni movimento in direzione della qualità dei servizi. Va da sé che ogni intervento edile e infrastrutturale riduce le capacità ricettive del campeggio di almeno il 10 per cento, ma ampia notevolmente le possibilità di guadagno perché con l’aumento della qualità del servizio si allungano non solo la durata della permanenza media degli ospiti ma anche la stagione turistica in genere, che non ha più fine ma solo passaggi dalla bassa alla media all’alta stagione e viceversa.

Aperti tutto l’anno
“Infatti è nostra intenzione tenere aperto l’Arena Stoja per tutto l’anno, ininterrottamente. Già lo scorso anno siamo andati avanti fino a novembre inoltrato, mentre da quest’anno, dopo l’estate, non chiuderemo più ma resteremo aperti. Uno dei vantaggi della struttura è la sua collocazione in un centro abitato come Pola e non nella periferia distante. Questa sua caratteristica ne fa un campeggio unico nel suo genere, da integrare ulteriormente nei circuiti urbani. Il fatto che presto anche lo stabilimento balneare pubblico verrà restaurato è un ulteriore vantaggio per la penisola, per il rione e l’immagine della città nel suo insieme”, ha concluso il suo ragionamento Manuela Kraljević.
Tutto sommato, il campeggio Arena Stoja sta cambiando volto e classe. Al suo interno le categorie delle aree e delle piazzole, e quindi anche le fasce di prezzo non sono più quelle di una volta. Già lo scorso anno il listino prezzi è stato aggiornato in proporzione alla qualità del servizio superiore. Va da sé che una metamorfosi del genere porta anche una modifica della struttura della clientela. L’ospite pagante medio non è da tempo la coppia in moto con la canadese e il fornello a gas nel cofano, ma neanche la famiglia a bordo di furgoni abitabili e rimorchi multiuso. L’ospite medio di nuovo conio è l’utente facoltoso con caravan di lusso che costa quanto un appartamento, naturalmente dotato di tutti gli agi della vita sociale digitale, antenne satellitari, schermi e dispositivi elettronici mobili di ogni specie compresi.

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