Bagno di Stoia. Le mareggiate distruggono il solarium

I sommozzatori sono impegnati a costruire le casseforme per l’opera cementizia che andrà a ricomporre il muro del bagnasciuga finito letteralmente a pezzi

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Bagno di Stoia. Le mareggiate distruggono il solarium
I danni causati dal quadrante del piano. Foto: DARIA DEGHENGHI

Allo stabilimento balneare di Stoia sono in corso lavori di ricostruzione del solarium a sinistra dal molo guardando in direzione del mare. La struttura è letteralmente finita in frantumi dopo una serie di potenti mareggiate che lo scorso inverno hanno colpito la penisola. In realtà, era già fortemente intaccata nella statica per maturata anzianità di servizio. È infatti arcinoto che il bagno di Stoia risale agli anni Trenta del secolo scorso, che era stato progettato dall’architetto Enrico Trolis e che l’ultimo grande restauro era quello degli anni Sessanta. Ieri abbiamo visitato il cantiere appaltato alla società di costruzioni subacquee “Murgons” in compagnia del vicesindaco in quota Comunità Nazionale Italiano Bruno Cergnul e abbiamo trovato tre sommozzatori in tuta da lavoro impegnati a costruire le casseforme per l’opera cementizia che andrà a ricomporre il muro del bagnasciuga, finito in brandelli. Tanto sono state rovinose le mareggiate dello scorso inverno che le onde non solo hanno frantumato un intero quadrante del piano, ma hanno persino spinto massi di cemento fino a un metro quadrato di superficie e fino a mezzo metro di spessore dal peso variabile dal quintale alla mezza tonnellata, scaraventandoli sugli scogli a decine di metri dal luogo d’origine. Tanto è il potere del mare quando si ritorce contro l’ingegno e l’operosità dell’uomo.

Per ricostruire i bordi di questo piano che scende in mare, e in particolare l’angolo esposto ai quattro venti, al moto delle onde e delle maree, i sub hanno dovuto scavare il fondale di sabbia a una profondità di un metro e passa per raggiungere il punto fermo della roccia ad eseguire le fondazioni. Il lavoro consiste nella costruzione di casseforme in legno in cui verranno sistemate le armature in ferro e verrà poi fatto colare il cemento fino all’orlo. La fase successiva sarà più breve e più facile da attuarsi anche perché si lavorerà solo in superficie. Il molo ricostruito sarà riempito di pietrisco, armato e pavimentato in cemento. Il solario per gli amanti della tintarella sarà bello e ricostruito nell’arco di un mese dall’avvio dei lavori e quindi entro il 12 giugno, a significare che la stagione balneare avrà inizio con i lavori ancora in corso. Di norma la stagione balneare a Stoia inizia il primo fine settimana di giugno, che quest’anno cade il giorno 3 (sabato) e 4 (domenica). Il costo dell’opera supera 43.000 euro, che sono stati stanziati dal Bilancio in osservanza del progetto a firma di Petra Cerkovnik. Da ribadire che l’attuale opera non fa ancora parte del restauro completo dello stabilimento balneare, che inizierà soltanto in autunno, dopo la pubblicazione del bando e la selezione della società appaltatrice. Il finanziamento è assicurato, ci dice Cergnul, per cui i soldi non sono un problema. Quest’anno, dopo tutto, si va a incominciare. Per un’altra estate Stoia accoglierà i bagnanti col suo aspetto deludente di sempre, ma sarà l’ultima. Finora sono stati restaurati il terrazzo elevato a forma di prua di nave che rischiava di crollare e il molo col trampolino per i tuffi, i passamano e le scale, a sua volta a rischio di cedimento. Insomma, per il momento si procede ancora a passo di rattoppi e riparazioni in extremis. Dall’autunno in avanti il gioco si farà serio.

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