Arena. Al via la riqualifica della storica serpentina

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Arena. Al via la riqualifica della storica serpentina

​Pubblica piscina in dirittura d’arrivo, tangenziale in procinto di raddoppio, nuove rotonde ai grandi incroci, ricostruzione di via Kandler e dei Giardini in prospettiva di realizzazione: cos’altro ancora rientra nel piano dei progetti edilizi più vistosi della città da attuare e ultimare con i fondi di bilancio programmati? Palese è che l’attuale legislatura cittadina avrebbe rischiato giustificate critiche qualora non fosse riuscita a mandare finalmente in porto anche il progetto di riqualificare l’area che circonda l’Arena, inclusi i marciapiedi, le superfici pedonali e le serpentine da asfaltare.

È da troppi anni che si parla di ricostruzione del marciapiede che corre dietro alla struttura superiore del monumento, in piazza Drio l’Arena, di riparazioni nella malandata e bucherellata area settentrionale delle scalinate che portano all’anzidetta piazza, nonché di rifacimento della vecchia serpentina meridionale, ma non ci si era ancora mossi. Fino a ieri mattina. Pienamente fuori dalla stagione turistica. I lavori di ristrutturazione sono incominciati coinvolgendo, se non altro, l’intero tratto della storica serpentina che affianca l’Arena salendo da via dell’Istria per sfociare in via Scalier. La tabella che segnala i lavori in corso ad opera delle maestranze dell’impresa In-grad di Zagabria indica che è in fase di realizzazione un investimento commissionato dal Museo archeologico istriano, su progetto della ditta El roy, direzione della Arhi e vigilanza della Sovrintendenza ministeriale ai beni culturali. Oggetto d’intervento è il circuito elettrico di bassa tensione in funzione dell’anfiteatro. Infatti, procedendo in parallelo con la rivitalizzazione si provvede anche al potenziamento della rete elettrica in funzione delle manifestazioni estive sul palcoscenico monumentale.

Presto le sonde archeologiche

​Tutta l’area della serpentina è stata semi recintata in ogni sua deviazione, così come predisposto dal Museo archeologico ed eseguito in accordo con l’impresa Ceste. Le prime manovre che seguiranno saranno quelle delle sonde archeologiche, indispensabili a setacciare il terreno per constatare la presenza di tracce del passato preistorico-romano. Perde la scommessa colui che prova a dire che il terreno è sterile di testimonianze di vita e architetture plurimillenarie. La ricerca, da farsi nei punti cruciali, dove studiosi di epoche passate avrebbero già individuato resti archeologici, inizierà dal basso, partendo da via dell’Istria. Prima ancora di partire con le sonde, ieri era già in corso una parziale ricostruzione del muro di cinta, che corre attorno all’anfiteatro chiudendone l’area. Come preannunciato dal Municipio, il verde che verrà rimosso a causa dei lavori in corso, sarà rimesso a dimora in altri parchi cittadini, mentre gli spazi che affiancano la serpentina saranno abbelliti da nuove piante decorative e arbusti mediterranei in programma di interramento secondo il piano di recupero.

Tutto ebbe inizio due anni fa

​Non è superfluo ripetere che l’area è fin troppo rappresentativa per fare le cose a metà, tant’è vero che la discussione in merito alla sua riqualifica era iniziata molti anni or sono, con relativa perdita di tempo: o non si era soddisfatti dell’idea di stendere il comune e poco nobile asfalto attorno all’Arena, simbolo di Pola, o si era doverosamente frenati dalla parola d’ordine che è “qualità”. Il progetto d’intervento era pronto ancora nel 2016, però era fermo sulle discussioni e l’analisi delle varie tipologie di materiale da pavimentazione adatto a un’area storica così peculiare. Non per niente i permessi edili, da tanto tempo nel cassetto del Municipio hanno subito modifiche, proprio onde permettere una scelta più accurata della pavimentazione da proporre come soluzione architettonico-ambientale ottimale, degna di un monumento antico di prima categoria. A suo tempo si era parlato di ampliamento del marciapiedi tendendo a creare uno spazio attraente, non pretenzioso e accessibile. Staremo a vedere.

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