Anziani nel traffico: come comportarsi

Promossa dalla Biblioteca civica e dalla Questura istriana un’interessante conferenza dedicata alla categoria

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Anziani nel traffico: come comportarsi
La relazione della Sala di lettura del club dei pensionati. Foto: FREDY POROPAT

Continuano ogni ultimo lunedì del mese, nella Sala di lettura del club dei pensionati (civico 14 ai Giardini), le relazioni per questa categoria riguardanti temi legati alla sicurezza. Un’iniziativa questa promossa dalla Biblioteca civica e Sala di lettura di Pola in collaborazione con la Questura istriana. Ieri quindi l’agente Gordana Kliman Grabar, del Settore per la prevenzione della Polstrada polese, ha svolto una relazione educativa e un laboratorio interattivo sul tema “La sicurezza nel traffico delle persone della terza età”.

Stando alle prospettive demografiche infatti, sino al 2050 il 25 p.c. della popolazione europea avrà 65 o più anni. Un numero sempre maggiore di anziani significa di conseguenza una presenza più elevata di quest’ultimi nel traffico, sia in qualità di conducenti che di ciclisti e pedoni. Considerato che questa categoria di persone è in crescita, è necessario svolgere attività mirate finalizzate all’aumento della loro sicurezza. Sulla stessa ha una grossa influenza la vulnerabilità fisica (con l’invecchiamento aumenta la probabilità di conseguenze mortali in seguito al ferimento negli incidenti stradali), nonché i limiti funzionali che nell’età avanzata, stando alla letteratura psichiatrica, si riflettono sull’adattamento alle nuove situazioni, sul calo della concentrazione, sulla memoria e sull’attenzione, il che può avere un’elevata nfluenza nella partecipazione nel traffico. Al giorno d’oggi le persone della terza età sono sempre più attive, e quindi partecipano molto nella circolazione stradale. Il mantenimento delle interazioni sociali e la loro mobilità sono importanti per migliorare la loro vita, però la struttura del traffico nelle aree urbane molto spesso non è adattata alle loro capacità e necessità.

Raccomandazioni e consigli
Grazie alla relazione, della durata di un’ora circa, i cittadini (non molto numerosi, però molto interessati e interattivi) hanno imparato qualcosa di più in merito ai seguenti temi: l’importanza di un comportamento adeguato nel traffico e il rispetto delle normative del Codice stradale; la cura dello stato di salute (se le capacità psico-motorie non sono buone, viene suggerito di non mettersi al volante e di usare dei mezzi di trasporto alternativi); la partecipazione nel traffico degli anziani in qualità di ciclisti e/o pedoni; i pericoli nel traffico rappresentati dalle infrazioni commesse dalle persone della terza età (si riconoscono in tre sottogruppi: i “giovani anziani” dai 64 ai 74 anni d’età, gli “anziani” dai 75 agli 84 anni, nonché i “grandi vecchi” dagli 85 anni in su); le raccomandazioni e i consigli per un comportamento sicuro nel traffico da parte degli anziani; un laboratorio sulla conoscenza delle normative stradali; le cause principali che portano i conducenti a provocare gli scontri, ossia la velocità sostenuta e l’abuso di alcol, accanto ai fattori dovuti alla distrazione dei conducenti dovuti per la maggior parte all’uso del telefonino, e l’uso della cintura di sicurezza quale il miglior mezzo di protezione per i guidatori e per i passeggeri a bordo dei veicoli.

I dati statistici
Gordan Kliman Grabar ha rilevato che stando alla politica dell’UE per il traffico per il periodo dal 2021 al 2030 il fine primario è quello di ridurre il numero dei decessi sulle strade del 50 p.c., e sino al 2050 arrivare al “tasso zero”. Evidentemente le misure adottate dai singoli Paesi (vedi l’enorme aumento dell’ammontare delle multe per le infrazioni commesse nel traffico) hanno portato a un grosso calo del numero dei decessi, tanto che in quasi un quarto di secolo (dal 2000 al 2020), dai circa 51mila decessi annui nell’UE si è passati ai circa 20mila. All’anno in Croazia sono 71 i morti su un milione di cittadini, a differenza dei Paesi scandinavi con 20-22 decessi. In quanto al circondario polese, che conta 68mila persone, l’anno scorso si sono avuti 9 morti in quello precedente 5. L’anno da definirsi terribile è stato il 2018, quando si sono avuti addirittura 13 decessi, di cui quattro pedoni e tutti dell’età superiore ai 65 anni. Fortunatamente negli scorsi due anni non ha perso la vita alcun pedone. Nel Polese infine negli ultimi 5 anni sono rimasti vittime 182 pedoni dell’età oltre i 65 anni, di cui 8 sono deceduti, 40 sono rimasti feriti gravemente e 182 in modo leggero. Simili appuntamenti nella Sala di lettura del club dei pensionati si terranno nei prossimi due ultimi lunedì del mese, il primo nuovamente dedicato alla sicurezza nel traffico, e l’ultimo relativo alla criminalità comune, ossia alla tutela dai furti, scassi, borseggi…

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