Ammiragliato, caduta libera

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Ammiragliato, caduta libera

L’enorme e autoritario “Stabsgebaude”, alias edificio dell’Ammiragliato costruito nel 1861 in Riva, soffre terribilmente gli acciacchi dell’età, al punto da perdere pezzi interi di architettura. É successo l’altra notte. Per fortuna non di giorno, quando di sotto si muovono i passanti. Un enorme blocco di pietra si è nettamente staccato per precipitare e sfracellarsi in mille pezzi sul marciapiedi. Meglio nemmeno immaginare se avesse colpito qualcuno di passaggio ai piedi del palazzo. In mattinata sono intervenuti i Vigili del fuoco per delimitare la zona con nastri e renderla off limits. Poi la gru dell’impresa “Grota” s.r.l. ha permesso un’analisi ravvicinata del bellissimo timpano, pieno di raffigurazioni scultoree, dal cui cornicione si è staccato il blocco di pietra. In effetti, a precipitare è stato il pezzo della “sima” racchiudente la parte più alta della facciata dell’edificio, ovvero la punta del timpano. Gli addetti ai lavori si sono messi in azione anche con interventi di fissaggio, mediante tecniche di consolidamento e imbottitura, con le quali sono state trattate le strutture architettoniche della facciata. Un tanto per assicurarsi che non vi sia rischio di ulteriori… frane. Ma il timpano è rimasto monco di un pezzo importante, lasciando l’edificio in balia a un aspetto “sdentato”. Di chi è la responsabilità del degrado? Dovrebbe essere dello Stato se si considera che l’immobile è di proprietà statale. Dentro però vi albergano gli uffici della Regione istriana… In ogni caso, la prevenzione dovrebbe essere preferibile alla cura. Chiaro è che il patrimonio edilizio sta invecchiando e necessita di interventi di miglioramento e riparazione. Che vanno fatti prima che capitino i malanni. Oltre al fattore tempo, influente anche sui materiali in pietra, vi sono altri dettagli strutturali carenti di cui tener conto.
Dispiacerà se per l’edificio non si provvederà a un intervento di ricostruzione del pezzo mancante. In fin dei conti si tratta di un palazzo che dal punto di vista della progettazione architettonica e della pianificazione urbanistica, appartiene allo stile storicista-secessionista tipico del retaggio imperiale austriaco, in particolare delle costruzioni militari. A differenza di oggi è stato sempre abitato da militari. Soldati di cinque eserciti diversi: quello dell’Impero Austro-Ungarico, quello italiano a partire dal 1918, quello degli Alleati sul finire della Seconda guerra mondiale, dell’Armata Popolare Jugoslava nel dopoguerra e, quindi dalle Forze armate della Repubblica di Croazia. Un po’ di rispetto prego.

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