Umago punta a un porto più moderno e attrezzato

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Umago punta a un porto più moderno e attrezzato

UMAGO | Attualmente l’Autorità portuale di Umago, l’Adriatic Croatia International (ACI) e la municipalità, stanno operando in sintonia per completare il progetto che dovrebbe dare maggiore sicurezza e molto più spazio operativo al porto. Quello di Umago è un porto con una superficie molto grande, ma poco profondo (4- 5 metri) e poco sfruttato. Anche gli ormeggi scarseggiano, mentre con le libecciate e i fortunali di ponente, le imbarcazioni rischiano parecchio.

Tante richieste, pochi ormeggi

Il nuovo molo per i pescatori, costruito con i fondi dell’Unione Europea (si tratta del primo caso in Croazia), non riesce a soddisfare nemmeno minimamente quelle che sono le richieste per gli ormeggi. Per cui, ora si cerca di cambiare. Lo scorso anno, fra maggio e giugno, in piena campagna elettorale, quando al
team del sindaco Vili Bassanese era stato confermato il terzo mandato, si era parlato molto dei nuovi progetti e, fra questi, figurava quello del porto. A distanza di un anno, siamo andati a verificare l’andamento delle cose e, sia il vicesindaco Mauro Jurman che il direttore dell’Autorità portuale Sergio Stojnić, ci hanno confermato che i progettisti sono al lavoro per completare quello che sarà il progetto del porto.

ACI interessata ad ampliare

Nel mese di settembre del 2017, l’ACI ha aderito a una riunione che si era tenuta in Municipio e alla quale avevano partecipato il direttore Kristijan Pavić, il direttore del Settore nautico Branimir Mađer, il sindaco Vili Bassanese, i vicesindaci Mauro Jurman e Ivan Belušić, il direttore dell’Autorità portuale Sergio Stojnić e l’assessore alla Pianificazione ambientale Vladimir Jakovac, il quale aveva ribadito il suo interesse e la partecipazione anche finanziaria nell’ampliamento dell’area dell’ACI e nella costruzione di una nuova diga foranea lunga 500 metri.

Diversi interventi

Quello che però non si può ancora sapere o dire con certezza, come abbiamo appreso sia in Municipio che all’Autorità portuale, sono i costi e i termini di realizzazione del progetto. Fatto sta che fino a oggi, tutti i progetti annunciati dal sindaco in campagna elettorale sono stati realizzati. Se ciò dovesse succedere anche con il porto, allora gli interventi saranno molti: nella bozza del progetto si vedono quelli che dovrebbero essere i nuovi interventi che riguardano le dighe d’entrata, l’area nuova dell’ACI, e soprattutto i moli interni al porto che dovrebbero produrre nuovi ormeggi sia per le barche da pesca che da diporto. Inoltre, si parla di ristrutturare il molo dell’albergo “Kristal” che è chiuso da anni e che probabilmente sarà venduto all’asta dal Tribunale.
Negli ultimi tempi nel porto si è lavorato parecchio, sia per dragarne il fondale fra la diga foranea e quella dell’ACI, che per ristrutturare il molo della dogana, che però non è ancora completo. Il materiale dragato è stato riutilizzato per costruire fuori dal porto di Umago una specie di secca artificiale che è già piena di pesce.
Il porto doganale, che dispone di due valichi di frontiera marittimi, manterrà, assieme al porto di Pola, i controlli doganali e quelli di polizia, come previsto dal regime di Schengen. Lo scorso anno i lavori più impegnativi di risanamento del molo si erano svolti in mare, per rinforzarne le fondamenta, che a causa del moto ondoso avevano palesato, nei rilevamenti fotometrici crepe piuttosto pericolose per la stabilità delle banchine.

Adattarsi alle esigenze del settore nautico

Sergio Stojnić, direttore dell’Autorità portuale di Umago e Cittanova, ci ha detto che le esigenze della nautica mutano continuamente e che la Croazia deve avere porti sicuri per il traffico marittimo che d’estate cresce di alcune volte: “Oggi servono impianti portuali moderni e attrezzati, per questa ragione abbiamo progettato la ristrutturazione dei moli doganali di Umago e Cittanova. Parliamo di investimenti consistenti, che interessano da una parte lo Stato croato che ha stanziato più di un milione di kune per ogni porto, delle Città e dell’Autorità portuale.
In precedenza, ci sono stati altri investimenti importanti, perché a Umago è stato prima costruito il molo pescatori con i fondi dell’Unione Europea, poi sono state ristrutturate le banchine portuali e infine è stato scavato il canale d’accesso permettendo l’entrata nel porto di imbarcazioni più grandi. Investimenti sono stati effettuati pure nel porto di Cittanova e nel mandracchio. Nel corso degli anni – spiega Stojnić – il moto ondoso ha logorato le fondamenta e dai rilevamenti subacquei è risultato che i moli erano da ristrutturare. Sotto ai massi si sono create delle vere e proprie caverne. Va anche detto che in mare i costi dei lavori lievitano sempre, per cui, per esempio, per il molo di Umago sono stati spesi non meno di 3 milioni, di cui 2,25 milioni erogati dallo Stato, mezzo milione dalla Città e il resto dall’Autorità portuale”.
Vantaggi dal futuro progetto andranno anche allo scalo nautico dell’ACI, che è situato all’interno del porto di Umago e che dispone di un molo frangiflutti e di diversi pontili galleggianti.
La struttura portuale può ospitare yacht di lunghezza fino a 40 metri e la capienza è di 475 ormeggi in mare e di 90 posti barca a terra con una gru da 50 tonnellate. Il marina è ben servito con assistenza tecnica, un negozio di articoli nautici e un ristorante.

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