«Alberghi fiumani di ieri e di oggi»

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«Alberghi fiumani di ieri e di oggi»

storia alberghi fiume
FIUME | “Alberghi fiumani di ieri e di oggi” è il titolo della mostra inaugurata ieri in Corso in occasione della ricorrenza patronale di San Vito, San Modesto e Santa Crescenzia, progetto nato da un’idea di Ingrid Jerković e Borislav Božić, basato sul volume “Riječka gostoljubivost” (L’ospitalità fiumana) dello storico dell’arte Igor Žic. All’apertura dell’esposizione erano presenti il sindaco di Fiume, Vojko Obersnel, il suo vice Marko Filipović, il direttore dell’Ente turistico di Fiume, Petar Škarpa, e il presidente del Fotoklub Rijeka, Borislav Božić. Lungo la via centrale di Fiume, una ventina di gigantografie propongono una parte della ricca storia del capoluogo quarnerino legata alla locale attività ricettiva d’inizio Novecento.

Nel 1914 venti alberghi

Come si nota dalle illustrazioni esposte dinanzi a Palazzo municipale, nei primi due decenni del Novecento la presenza degli alberghi nel capoluogo quarnerino era il riflesso della sua potenza e della sua grandiosità. Decenni addietro, nella metà del XIX secolo, a Fiume erano attivi alberghi minori. Nel 1874, venne costruito il nuovo “Europa”, cui ha fatto seguito l’Hotel della Ville (nei pressi della stazione ferroviaria). Fiume, quale centro europeo, raggiunse l’apice nel 1914, anno in cui disponeva del massimo numero di alberghi, ben venti.

Da Mlacca fino a Pećine

Tra tutti rileviamo l’“Albergo popolare” (in Cittavecchia, dinanzi alla chiesa di San Vito), il “Quarnero” (nella località dei grandi magazzini Ri) e “Alla Città di Milano” (Piazza Santa Barbara), finiti completamente nel dimenticatoio, un tanto per comprendere il prestigio di Fiume in quell’epoca. L’albergo “Royal” (oggi sede della Regione Litoraneo-montana), dominava il Corso, mentre il “Bonavia” era localizzato in un edificio di dimensioni minori rispetto a quello odierno. Gli alberghi “Deak” (l’odierno edificio che ospita l’ex Casa del sindacato “Franjo Belulović”), “Bristol” e “Hungaria” (il progetto di una parte dell’edificio è a firma di Emilio Ambrosini) sorgevano nelle vicinanze della stazione ferroviaria. Il “Lloyd” e l’hotel “Europa” occupavano gli spazi centralissimi della città. Il maggiore albergo era sicuramente quello degli “Emigranti”, situato in via dell’Industria, in Mlacca. L’albergo, dalla lunghezza di 160 metri, disponeva di 1.500 letti. A Fiume c’erano poi gli alberghi “Adria” (nell’odierna via Spalato), guidato negli anni 1914 e 1942 da Tranquillo Negri, e “Alla Marina Mercantile” (in Corso). Diversi erano situati nella parte orientale della città: uno dei migliori alberghi europei all’epoca era il “Continental”. Non vanno dimenticati il “Sušak” e il “Klotilda”, a Pećine. Nel 1914 è stato inaugurato l’albergo “Jadran”, costruito, per quell’epoca, in tecnica super moderna.

Sviluppo delle industrie

Negli anni Cinquanta la città di Fiume inizia a svilupparsi rapidamente in diversi ambiti. Dopo la ricostruzione, Fiume diventa il porto principale della Jugoslavia socialista. Lo sviluppo industriale coinvolge le tradizionali attività fiumane: costruzioni navali, cartiere, raffinerie, produzione di dispositivi e motori navali, impianti tessili, centrali idroelettriche e termoelettriche. La crescita delle compagnie navali e la costruzione di strade verso Zagabria, Lubiana, Trieste, Pola e Zara, oltre alla ferrovia, assicurano a Fiume un rapido sviluppo nel settore terziario. Con la crescita sociale ed economica aumenta anche il numero degli abitanti. Ma oggi, Fiume conta soltanto quattro alberghi…

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